"CASSIE TI STA SQUILLANDO IL TELEFONO!!"
Dal bagno di casa di Kayla nuovamente la sentii urlare. Era incredibile.
Come ancora non avesse perso la voce per me era un mistero.Avevo detto a mia madre che quel sabato sera avrei dormito da Kayla e che forse per la domenica saremmo riuscite a studiare e pure a pranzare fuori, cosa che in verità, con Kayla mi era mancata sul serio.
Quando alle medie uscivamo prima da scuola, era di rito non dirlo ai genitori. E magari con qualche spicciolo e buona volontà, pranzare sotto il sole con un enorme panino e una gazzosa era sempre un'avventura.
Solo io lei una vecchia panchina, inondata da vecchie dichiarazioni d'amore in pennarello indelebile e date risalenti agli anni in cui anche la cosa più insignificante aveva un valore inestimabile e prezioso.Eravamo riuscite a prenotare ad un vecchio locale che durante la nostra fragile fanciullezza così per dire prenotavamo puntuali alle otto e trenta.
Non ci stupimmo nemmeno nel non trovare nessuno all'ora di pranzo.
Era così conosciuto, e considerato ormai antico come locale che le nuove generazioni nemmeno vi si interessavano.
E siccome le coppie anziane preferiscono la cena al pranzo fuori, io e Kayla fummo fortunate a trovare posto al nostro solito angolo.
Così "nostro" che le rispettive iniziali erano ancora incise nell'angolino in altro a destra, affiancate poi dalle lettere F e A"Fighe assolute" aveva riso Kayla, felice come forse non la vedevo da tempo.
Adesso, sazie e piene da quello che forse era stato il miglior hamburger che avessi mai mangiato, eravamo tornate a casa di Kayla.
Non le avevo nemmeno chiesto il permesso che mi ero fiondata in bagno con il cambio e l'asciugamano pulita in spalla.
Non avevo più bisogno di chiedere le cose a Kayla ormai da tanto tempo.Insomma ero appena entrata in doccia quando erano iniziate le urla:
il telefono, il telefono, il telefono.
Ma per quale accidenti di motivo non rispondeva lei? Se aspettava che uscissi dal bagno in asciugamano, avvolta da un tanto sexy strato di vapore, beh poteva scordarselo."Cassie!!"
"Oh per l'amor del cielo!" le urlai mentre saltellavo su un piede per infilarmi i pantaloni
"Rispondi tu se proprio insiste!""No" la sentii dire con solennità.
Ma andiamo, chi mai poteva essere? Fui sicura che se fosse stata mia madre non ci avrebbe pensato due volte a
rispondere."Chi è Kayla?"
Infilai la maglia, presi le pantofole e uscii dal bagno.
In un attimo fui in camera sua.
Lei sul letto, un pacco di caramelle riverse proprio di fianco, le cuffie alle orecchie e il computer aperto su un capitolo di storia che ero sicura non sarebbe mai riuscita a finire di studiare per oggi.
"Allora? Chi era al telefono Kayla?" non rispose, così la mossi per la gamba "Chi era?"
Mi guardò negli occhi quasi consufa quando scostando le coffie dalle orecchie ritornò a quella che era la realtà di sempre
"Christian"Ah, già.
Non che avessi dimenticato a parlargliene, no ovvio. Con Kayla di Christian avevamo già affrontato una conversazione lunga milioni di parole
Le avevo spiegato quanto fosse importante per me, quanto prevalesse la sua presenza nella mia vita e quanto mi rendesse felice semplicemente stare con lui.
Forse il realtà da quell'ultima volta avevo solo omesso qualche bacio, due o tre abbracci e...Mi sedetti sul letto scostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio
"Kay, devo dirti una cosa"
Attirata magicamente dalle mie ultime parole si mise subito a sedere, posò di lato le cuffie e si mise composta, con gli occhi che perfettamente si scontravano con i miei quasi da questo dipendesse tutta la sua vita."Io e Christian.."
"Vi siete messi insieme!"
Sospirai, era troppo intelligente.
"Non mi hai nemmeno lasciato iniziare!"
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Young Love.
DragosteL'amore inganna, crea dolore, sofferenza. Ma non ha eguali. Non ha età... Ti ho visto, e tu hai visto me. Pochi secondi. Brevi attimi. Ma non appena mi hai sorriso, tutto è andato per il verso sbagliato. Cassidy Jones è alle prese con una nuova...