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Mio. Dio.
Fossette.
Un filo di barba.
Un sorriso da ragazzino su un corpo da uomo.
Abbronzatura assassina.

Smetto di respirare e intanto contemplo a bocca aperta questo figo allucinante.
Ha i capelli ricci, un po' spettinati, come se tutte le persone qui presenti ci avessero passato le dita in mezzo; gli zigomi pronunciati; la mascella quadrata; labbra rosse e turgide da baciare e una traccia di rossetto sulla guancia, ricordino della sua passerella verso il ring. Osservo il suo corpo, è alto e snello.

Sono eccitato.

È di una perfezione commovente e sembra incredibilmente forte. Ogni cosa in lui trasmette potenza: dai fianchi magri, alla vita stretta, fino alle spalle larghe. E quegli addominali... no, quei super addominali. La V sexy dei muscoli obliqui si perde dentro i pantaloncini blu, che avvolgono morbidi le gambe sode e atletiche. I quadricipiti, i trapezi e i pettorali sono tesi e scolpiti. Ha dei tatuaggi sulle braccia, proprio nel punto in cui i bicipiti si uniscono ai deltoidi.

«Harry! Harry!» grida Niall isterico accanto a me, le mani a coppa davanti alla bocca. «Quanto sei bello Harry!»

A questo richiamo, lui piega appena la testa e ci sorride mostrando una fossetta davvero sensuale. Sento una scarica di adrenalina, non perché è perfetto, non perché è stupendo, ma perché sta fissando proprio me.

Inarca un sopracciglio, i suoi incantevoli occhi verdi brillano divertiti, e c'è anche una scintilla di lussuria. Come se pensasse che fossi stato io a urlare.

Oh, cazzo.

Mi fa l'occhiolino, e quando il suo sorriso svanisce, trasformandosi in uno sguardo insopportabilmente intimo, resto scioccato.
Crede che tutte le persone qui in sala siano la sua Eva e il suo Adamo, creati per il suo piacere. Sono eccitato e infuriato allo stesso tempo ed è la sensazione più disorientante che abbia mai provato.

Lui arriccia le labbra e appena viene annunciato il suo avversario, «Kirk Dirkwood Hammer, è qui per voi stasera!», si volta verso di lui.

«Smettila di troieggiare, Ni!» urlo appena mi riprendo, dandogli una spintarella per gioco. «Dovevi proprio gridare in quel modo? Adesso penserà che il pazzo sia io.»

«Oh, mio Dio! Dimmi che non ti ha appena fatto l'occhiolino» sbotta Niall.

Oh, santo cielo, sì che me l'ha fatto. O no? Si!

Anch'io sono meravigliato, e adesso voglio proprio stuzzicarlo. Se lo merita.

«Invece sì, mi ha fatto l'occhiolino» ammetto, serio. «Abbiamo comunicato telepaticamente e mi ha detto che vuole portarmi a casa sua e farmi diventare padre dei suoi figli.»

«Ti piacerebbe fare sesso così, eh? Tu e il tuo disturbo ossessivo-compulsivo!» ribatte lui, scoppiando a ridere.

Nel frattempo, l'avversario di Harry si toglie il mantello: è ben piazzato su di lui, ma non può competere con la deliziosa perfezione virile di quel "Riptide".

Harry lascia cadere le braccia lungo i fianchi, apre le mani e le richiude a pugno, poi si mette a saltellare sui talloni. È imponente, muscoloso ma sorprendentemente leggero, e io so il motivo (facevo atletica, tempo fa): è così forte che per tenere il corpo sospeso in aria gli basta un colpetto dei piedi.

Hammer fa partire il primo gancio. Harry riesce a schivarlo e in un unico movimento contrattacca centrando l'avversario in pieno volto. La potenza del suo colpo mi fa sobbalzare; ho un sussulto ogni volta che i suoi muscoli si contraggono e si tendono, si gonfiano e rilassano.

La folla segue il combattimento rapita, e il rumore dei pugni contro le ossa mi fa venire la pelle d'oca. Ma c'è un'altra cosa che mi turba: alcune goccioline di sudore mi scivolano dal collo e più l'incontro procede, più i miei capezzoli si inturgidiscono e premono contro la stoffa della maglietta. In un certo senso, vedere Harry Styles che prende a cazzotti un uomo mi eccita in un modo che non mi aspettavo e che non mi piace: come si muove, ondeggia, ringhia...

All'improvviso parte un coro: «Harry... Harry... Harry...».

Mi giro. Niall sta saltando e grida: «Colpiscilo Harry! Ammazzalo! Sei un animale!». Lancia un urlo quando l'avversario cade a terra con un tonfo sordo.

Sono duro e ho il battito accelerato. Non ho mai amato la violenza, questo non sono io.

Sbatto le palpebre, stupito per la sensazione che si sta impossessando del mio corpo: è desiderio, desiderio allo stato puro che mi risveglia ogni terminazione nervosa.

L'arbitro solleva il braccio di Harry e lo dichiara vincitore, e lui, non appena si ricompone dopo aver sferrato il colpo del KO, mi guarda. I suoi penetranti occhi verdi incontrano i miei, e sento che mi si annoda lo stomaco. Il suo petto sudato si alza e si abbassa ad ogni respiro, e all'angolo delle labbra ha una goccia di sangue.
Non smette di fissarmi.

Sono incredibilmente eccitato. Non lo ammetterò mai con Niall - e nemmeno con me stesso-, ma credo di non aver mai visto un uomo così bello in vita mia.

Basta il suo sguardo a farmi perdere la testa. Se ne sta al centro del ring, i muscoli lucidi di sudore, con quell'atteggiamento autoritario di cui mi aveva parlato Ni mentre eravamo in taxi. C'è fierezza in lui. Nel modo in cui ignora le persone che gridano il suo nome. Mi scruta in una maniera così sensuale che mi sembra di essere sul ring accanto a lui. Poi mi rendo conto di come io lo sto guardando.

I miei capelli lisci mi ricadono sulla fronte. Indosso una t-shirt bianca striminzita e un paio di pantaloni neri attillati; ai polsi ho dei braccialetti che si intonano ai miei occhi azzurri. Nonostante l'abbigliamento tutt'altro che provocante, mi sento nudo.

Mi tremano le gambe, e ho la netta impressione che quest'uomo mi voglia scopare. Niall pensa a queste cose, non io.

«Harry! Harry! Harry!» ripete il pubblico, sempre più forte.

«Volete ancora Harry?» chiede il presentatore, ed esplode un boato.
«Benissimo! Allora invitiamo un avversario più degno per Harry "Riptide" Styles»

Sale sul ring un altro pugile, ma io non ce la faccio più: sto impazzendo. Forse non è stata una buona idea rinunciare al sesso per tutti questi anni. Sono totalmente frastornato che quando mi giro verso Ni per dirgli che vado alla toilette quasi non riesco a parlare e a muovere le gambe.

All'improvviso, tra gli spalti riecheggia una voce a volume altissimo: «E ora, signore e signori, a sfidare il nostro campione, in carica c'è Parker "Terror" Drake».

La gente applaude e poi bam!
Violento, inequivocabile.

Resisto alla tentazione di voltarmi per vedere cosa è successo e vado dritto verso i bagni, mentre gli altoparlanti esplodono: «Porca miseria, che velocità! Un KO! Sì, signore e signori! Un KO! E a tempo di record! Ancora una volta il vincitore è Riptide! Riptide sta saltando giù dal ring e... Ehi, dove diavolo sta andando?»

La folla impazzisce, ovunque rimbomba il suo nome, dopodiché si zittisce di colpo, come se ci fosse un fuori programma.

Mi sto chiedendo il perché di quel silenzio inquietante, quando sento dei passi alle mie spalle. Una mano stinge la mia con forza costringendomi a girarmi. Ho un sussulto.

«Ma che...» borbotto confuso, e mi ritrovo a fissare il petto sudato di un uomo. Salgo più su e incrocio un paio di brillanti occhi verdi.

Sto perdendo il controllo.

Reale | Versione LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora