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Lui si sistema sul mio corpo languido: siamo addominali contro addominali, pancia contro pancia. Strofina il naso sulla mia tempia e mi sfiora con dolcezza il sedere.

«Sai di me.»

«Mmm» sussurro.

«Cosa significa "mmm"?»

Sorride nell'oscurità. «L'hai detto tu per primo.»

«Significa che voglio mangiarti. I tuoi piccoli bicipiti. I tuoi piccoli tricipiti.» Mi bacia sulla bocca e mi stuzzica le labbra con la lingua. «Tutto quanto.»

Gli afferro la mano e la metto tra di noi per fargli sentire ciò che ho sparso sulla mia pancia. «Vorrà dire che questa settimana non mi laverò e non farò la doccia per conservare il tuo odore.»

Lui si gira e io ricado di lato sul letto. Allunga una mano tra le mie gambe, sono fradicio di lui. I suoi occhi sono ardenti, e con un dito disegna un sentiero di sperma che parte dalla mia coscia e raggiunge la mia apertura, come se non volesse uscire da me.

«Ti dà fastidio?» chiede con un mormorio roco, piegando il capo e leccandomi una spalla mentre infila il suo seme dentro di me. «Vuoi lavarmi via?»

Questo gesto mi eccita a tal punto che lo prendo per la testa e mi avvicino a lui. «No. Ne voglio ancora.»

Harry mi mette il medio in bocca, come a chiedermi di assaggiare. «Ti voglio dalla prima sera che ti ho visto.» La sua voce è roca mentre mi osserva succhiargli il dito.

Il suo sapore mi fa impazzire e il mio sesso pulsa per il desiderio di averlo ancora dentro di me.

«Anch'io.» Sono senza fiato e il suo sapore salato mi rinvigorisce. Chiudo gli occhi mentre continuo a leccare. Ho una voglia tale di lui che credo di svenire.

«Ti piace?» Sussurra.

«Mmm. D'ora in avanti non voglio altro.» Gli mordicchio la punta delle dita, e all'improvviso sento di nuovo la sua erezione.

«Vorrò sempre la mia dose di Harry dopo cena» Aggiungo, e adoro che il suo membro si ingrossi sempre di più. «E magari anche prima di colazione. E dopo pranzo. E allora del tè...»

Lui grugnisce, mi gira a pancia in giù e poi spinge la testa tra le mie gambe spalancate per assaggiare me. La sua lingua saetta tra le mie natiche. Chiudo gli occhi, inarco la schiena, il calore della sua bocca mi scuote. Mi strizza il sedere, mentre gioca con la lingua .

«Voglio venire su ogni parte del tuo corpo...» mormora con la faccia completamente affondata sul mio sedere.

Lo voglio un'altra volta, ovunque. Mi giro e lo afferro per la nuca e dimeno i fianchi. Poi lui si porta di nuovo su di me e gli spingo la lingua in bocca. «Vieni dove vuoi, dentro di me, fuori di me, in mano, in bocca...»

Quando stringo la sua erezione gode immediatamente, e il liquido caldo mi riempie la mano. Le convulsioni sono così potenti che la mia entrata si apre e si chiude da sola. Lui è magnifico e virile. Mi faccio penetrare mugolando di sorpresa per quanto è grosso. Lui grida e piega la testa all'indietro, tenendomi per i fianchi e spingendo su e giù. Urlo estasiato in preda agli spasmi e alla sua esplosione.

Quando ricade su di me sono totalmente privo di forze, quasi in stato comatoso.

«La sera che ti hanno sedato... È stato solo un episodio?» Gli chiedo qualche ora più tardi. Lui annuisce e io gli accarezzo gli addominali. «Ti va di parlarne?» Ancora non so se va a lui. Harry chiude gli occhi per un attimo. La sua voce è vellutata e mi avvicino al suo collo, cullandomi.

Reale | Versione LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora