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"Verso Atlanta"

Il jet privato è enorme, e Liam mi fa segno di precederlo. Mi è venuto a prendere a casa meno di un'ora fa. È elegante nel suo completo stile Men in Black. Quando arrivo in cima alla scaletta mi accorgo che nell'aeroplano si può stare comodamente in piedi, come su uno di linea. Non ero mai salito su un jet così lussuoso: pelle, mogano, finiture in oro, flat screen. È l'incredibile giocattolino di un uomo ricco, il trionfo del lusso.

I sedili sono sistemati in modo da formare dei salottini, e il primo è composto da quattro poltrone color avorio più spaziose di quelle di prima classe. Una è occupata da un sorridente Zayn, che si alza subito a salutarmi, come gli altri due membri del team Styles: il suo allenatore, Lupe, un uomo calvo, sulla quarantina, che assomiglia a Bruce Willis, e la sua chef e nutrizionista Diane.

«Piacere di conoscerla signorino Tomlinson» esordisce Lupe, con una specie di ghigno sulla faccia che immagino sia la sua espressione normale.

Gli stringo la mano. «Piacere mio, signore.»

«Oh... Chiamami pure coach, come tutti gli altri.»

«Beh, ciao» dice Diane, la sua stretta è morbida e gentile.

«Io sono Diane Werner. La chef di Harry .»

Sorrido. «Felice di conoscerti, Diane.»

L'atmosfera è molto piacevole e sincera, e mi emoziona l'idea di essere di nuovo parte di un team.

Da un punto di vista professionale sarei immensamente soddisfatto se, da questo momento in avanti, ogni volta che Harry Styles combatterà su un ring, il suo movimento acquisisse la leggerezza di un nastro di seta e la forza di una mandria di buoi, e mi piace la prospettiva di lavorare con gli altri specialisti che condividono i miei stessi obiettivi.

«Louis.» Liam mi fa segno dal fondo dell'aereo. Alla fine del lungo corridoio rivestito di moquette, oltre un salottino, un enorme schermo e un imponente mobile bar di legno, seduto proprio al centro di un divano, c'è Harry Styles che ascolta musica in cuffia. Più di un metro e ottanta di puro testosterone.

È la prima volta che lo incontro alla luce del giorno, e ho una fortissima vampata. Ha una T-shirt nera aderente che sottolinea i suoi muscoli e un paio di jeans a vita bassa. Li indossa con una perfezione da paginone centrale.
Si sdraia su un'estremità del divano grigio chiaro e il mio cuore ha un sussulto: è sexy come non mai, ma vorrei non averci fatto caso. Temo però che non sia proprio possibile nascondere un fisico sensuale come il suo.

«Vuole che tu vada da lui» mi informa Liam, quasi scusandosi.

Deglutisco e, un po' a disagio, mi incammino. Harry solleva lo sguardo e cerca il mio. Mi sembra di vedere i suoi occhi fiammeggiare, ma non riesco a decifrare la sua espressione. Mi rende nervoso e sento di nuovo quel brivido, proprio al centro di me stesso.

È l'uomo più forte che abbia mai visto, ho abbastanza familiarità con l'argomento per sapere che nei miei geni e nel mio DNA c'è il desiderio di avere figli atletici e sani con il miglior esemplare di maschio della mia specie. Non ho mai incontrato uno come lui, capace di accendere all'istante il mio istinto riproduttivo. La sua vicinanza mi fa bruciare. È tutto irreale: questa reazione, questa attrazione. Se me lo raccontasse Niall non ci crederei.

Reale | Versione LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora