18

23.4K 865 362
                                    

Durante la notte mi sveglio e mi risistemo nella nicchia calda che mi sono creato contro di lui. Mi prende un formicolio ovunque quando sollevo lo sguardo verso il suo volto nel buio e realizzo che siamo a letto insieme. Sta dormendo, o almeno sembra. Poi però, gira la testa, apre gli occhi, e vedendomi mi bacia un'altra volta, leccandomi piano le labbra prima di farsi un po' indietro, affondando il viso tra i miei capelli e tirandomi di nuovo a sé.

''Vieni via con me''

Siamo in via per Denver.
Come al solito, io sono in fondo al jet insieme a Harry. Lui sta ascoltando la musica; io invece cerco di capire qualcosa della conversazione animata tra Liam e Zayn. Non solo Harry non si allena da quattro giorni, ma non è mai nemmeno uscito dalla sua stanza. Se non per me.

C'è qualcosa tra noi, e ho paura di darle un nome.

Ci baciamo come se non stessimo aspettando altro, e nel mio caso è la pura verità.

Niall mi ha risposto al messaggio che gli ho mandato da ubriaco. Vuole sapere se presto sfornerò dei piccoli Harry. Non so cosa stiamo facendo, ma il modo in cui Harry mi bacia, mi fa sentire come se io fossi la sua droga e lui non potesse più farne a meno. Quando siamo a letto, la sua bocca si fonde con la mia e non la lascia più andare. Mi stringe contro di sé come se fossi io a tenerlo piantato a terra. È travolgente come un'onda e io sono la sua ancora.

«Se non si dà da fare, è meglio che si scordi per sempre il primo posto» sta borbottando Zayn, il suo tono è arrabbiato. «È già sceso al secondo, rischia di passare al terzo. Non può rinunciare ad altre serate, non può più saltare nemmeno un incontro.»

Mi slaccio la cintura e mi dirigo verso di loro con aria corrucciata. «Che c'è che non va?» Resto in piedi nel corridoio con una spalla appoggiata allo schienale del sedile di Diane.

«Harry non può saltare altri combattimenti. In questo campionato contano i punti, per cui se vogliamo vincere deve partecipare a tutti i match e di sicuro non può permettersi di perderne uno.»

«Non mangia» interviene Diane mestamente.

«Non si allena» aggiunge Coach con amarezza. «E i suoi occhi sono ancora scuri.»

A queste parole guardo Liam e mi rendo conto che sì, in effetti... Negli ultimi giorni gli occhi di Harry sono davvero scuri. Non abbiamo mai dormito. Ci siamo baciati come pazzi per tutta la notte, i nostri corpi completamente fuori controllo, e abbiamo ordinato i servizi in camera perché non sono riuscito a convincerlo a far entrare nella suite qualcuno del team. Osservo i loro volti desolati, Zayn scuote la testa.

«Non può combattere quando ha quello sguardo. Potrebbe anche prendersela con quello stronzo dell'arbitro. Basta che una piccola parte di lui non sia d'accordo con la sua decisione e...»

Aggrotto le sopracciglia. «Non dire sciocchezze, conosco le regole. E non è una macchina. Non può allenarsi ventiquattr'ore su ventiquattro tutti i giorni. Lasciamo che si riprenda. Si allena anche la domenica, rischia il sovraccarico. Tutti gli atleti hanno bisogno di riposo.»

«Harry non è come gli altri atleti, se non si allena si agita» ribatte Liam.

Sbuffo, sono già stufo di questa parola. «Esiste qualcosa che non lo fa agitare?»

«Sì, la pace e la tranquillità. Anche se non si farà mai monaco.»

Non riesco a capire che cosa c'è di male se si prende un po' di riposo. Ho conosciuto degli atleti che dopo le gare cadono in depressione. Se si sale tanto, prima o poi si scende, e capita che i neurotrasmettitori vadano in tilt.

«Si può spingere il fisico solo fino a un certo punto, soprattutto per come si allena lui. Ha saltato un incontro? Pazienza. Un paio di giorni di relax e tornerà più forte di prima. A Denver romperà il culo a tutti.»

Reale | Versione LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora