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«Sì?» Mi domanda Zayn. Io lo fisso come un idiota, e mi viene la nausea.

Ovviamente questi sono i servizi che...

Abbasso la testa e borbotto confuso: «Ho lasciato il tele... No, cazzo, eccolo.» Guardo il cellulare che ho in mano. Alzo gli occhi. Che stupido. Sono proprio uno stupido.

«Tutto a posto. Buona notte, Zayn».

Sento la voce profonda di Harry. «Chi è?»

Corro nella mia stanza e chiudo la porta. Sono nel panico più totale. Mi infilo a letto: sono sicuro di non essere più eccitato ormai, ma ancora non ho sonno. Non smetto di pensare al ragazzo che starà baciando appassionatamente con la sua bocca carnosa, bellissima, al ragazzo che lecca la ferita che ha sul labbro e su cui io ho spalmato la pomata... E sfortunatamente quella persona non sono io.

Oggi in allenamento Harry si comporta come, secondo Coach, avrebbe dovuto combattere ieri in gara. Ha steso due sparring partner e adesso Coach è piuttosto irritato.

«Non sono avversari Styles. Se la smettessi di metterli tutti KO e pensassi solo a divertirti e a lavorare sui movimenti, avresti ancora qualcuno con cui allenarti...»

«E allora tu piantala di portarmi delle fighette, Coach. In risposta sul ring mandami su Zayn».

«Non te lo manderei nemmeno se volesse suicidarsi. Ho bisogno che sia vivo, domani.»

«Ehi, io lo so come si fa lo sparring» dico a Zayn da un angolo del ring.

Lui si gira verso di me, sorpreso.

«Non ti sarai appena offerto di salire sul ring?»

«Sì. Potrei insegnargli qualche mossa che non ha mai visto» mi vanto.

Sinceramente voglio solo poter dare una bella lezione a Harry per essere uno stronzo che mi riempie la testa di fantasie giorno e notte. E per aver leccato quella confezione di gel dopo di me.

Che testa di cazzo.

«Tutto a posto, Haz, ho qui una cosetta per te» grida Zayn, battendo le mani per richiamare la sua attenzione.

«Sono sicuro che a lui non farà niente» aggiunge rivolto a Coach, all'altro angolo, indicando nel frattempo me con un sorriso.

Harry butta il caschetto sul pavimento e mi osserva salire sul ring nel mio completino da corsa aderente. Mi scruta dalla testa ai piedi, come sempre. È così maschio che non riesce a non fissarmi mentre mi avvicino. I suoi occhi brillano di piacere e comincia a sorridere, irritandomi profondamente.

Da quanto ho visto - e da quanto hanno visto anche i suoi sparring partner - è tutto il giorno che è scontroso. Ma oggi anch'io sono molto irritabile. Stamattina non mi ha tirato su nemmeno il caffè, ma so che questo ci riuscirà. Non mi importa se perdo, ho solo voglia di picchiare qualcuno.

«Non ridere, posso metterti KO con un mossa di gambe» lo avverto.

«Guarda che non è kickboxing. Mordi, anche?»

Stendo una gamba in aria proprio come nella Kick, ma lui la schiva e mi lancia un occhiata. Ripeto il movimento, lui si scansa di nuovo. È al centro del ring e io gli sto saltellando intorno. Non posso competere sul piano della forza - non avrei nessuna chance -, per cui il mio piano è confonderlo e poi mandarlo al tappeto.

Zayn definisce la mia tattica "fare il filo": continuare a girare intorno all'avversario finché non perde la testa.
Faccio il filo per un po', Harry è chiaramente divertito, poi azzardo un colpo. Lui lo para facilmente, mi afferra il pugno e mi abbassa il braccio.

Reale | Versione LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora