Finale

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Trentasei ore dopo ho sistemato Lottie dai nostri genitori. Poveretta, loro la assillano con mille domande sui coccodrilli, la cultura indiana, la torre Eiffel e via dicendo, ma è il minimo che deve subire per tutte le bugie che ha raccontato.

Niall mi ha aiutato a fare i bagagli e stava per mettersi a piangere quando mi ha salutato davanti al taxi, anche se io continuavo a ripetergli: «Non è per sempre! È un lavoro temporaneo, sciocchino. E tu mi raggiungerai spessissimo.»

Mi sentivo davvero fiducioso, ma ora onestamente non so nemmeno come andrà l'incontro, il colloquio o qualunque cosa sia. So solo che ora sto andando da Harry, e il mio corpo è un campo di battaglia su cui si affronta desiderio, paura, passione, amore, bisogno e rimorso.

Non ho idea di che Harry avrò davanti stasera. Ma con Harry Styles non si possono programmare relazioni a lungo termine. È una calamita per le donne e per i problemi, e il suo lato oscuro è difficile da controllare.

È il mio animale.
Il mio buio e la mia luce.
È mio.

Non ho altra scelta, a parte quella di stare con lui.

«Oh, quanto siamo felici che tu sia qui! Ti abbraccerei se non avessi paura che mi tagliasse il collo» esclama Zayn appena mi vede sulla soglia. Sfodera un sorriso così grande che per una volta i suoi tristi occhi nocciola sono luminosi.

«Ehi, pensavo che foste diventati poveri, dei poveri di solito non alloggiano in una suite» scherzo, entrando e appoggiando i borsoni sul pavimento.

«Poveri per i ricchi standard di Harry» interviene Liam. «Spende diversi milioni di dollari all'anno, perciò deve guadagnarne altrettanti. Ma ha venduto la casa ad Austin, e siamo in trattativa per alcuni contratti di sponsorizzazione.»

Annuisco e lancio un'occhiata verso le camere da letto, chiedendomi se lui è qui. Poi, i ragazzi mi accompagnano in salotto, ma io non ce la faccio più e sbotto: «Allora? Il signor Styles è ancora interessato ai miei servizi come esperto di riabilitazione?»

«Naturalmente» mi assicura Liam, affondando sul divano e mettendosi a giocherellare con la cravatta come fa sempre. «Vuole concentrarsi sulle cose importanti e vuole te. È stato molto chiaro sul fatto di non cercare nessun altro.»

Sorrido, ma torno subito serio quando mi accorgo che mi guardano come un tesoro che hanno appena ritrovato. «Ragazzi, non facciamo finta di niente. Lui è qui? Ve lo ha ordinato lui di torturarmi all'infinito?»

«Figurati!» Scoppiano entrambi a ridere, poi Liam si ricompone e risponde: «Negli ultimi giorni non ha fatto che camminare avanti indietro per la suite. Adesso è andato a correre.» Mi guarda con un'espressione grave, si piega in avanti e appoggia i gomiti sulle ginocchia. Poi, abbassando la voce dice: «Ha letto la tua lettera almeno un migliaio di volte, Louis. Ma non ce ne ha parlato. Non sappiamo come sta.»

Sento il rumore di una porta che sbatte, mi si mozza respiro.

Al centro della stanza, coperto di sudore, c'è il motivo per cui sono pronto a mandare tutto all'aria. Il mio cuore si ferma per un istante, poi inizia a battere all'impazzata. L'effetto che mi fa Harry. Per lui, io corro anche quando sono fermo.

Ha i capelli spettinati in modo perfetto, è il Dio del sesso dei miei sogni, il diavolo dei miei sogni, con gli occhi che diventano neri. Ci scruta uno per uno, e infine viene verso di me, le sue scarpe abbandonate sul tappeto. Vedo trasformarsi l'emozione che ha negli occhi: prima sorpresa e rabbia, poi brama incandescente.

Non so per quanto tempo lo fisso, ma di sicuro a lungo, finché non avverto una scarica elettrica tra noi.

«Mi piacerebbe parlarti, Harry, se hai un momento.»

Reale | Versione LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora