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Maratona 3/3

Cammino avanti e indietro come un pazzo in attesa di sapere qualcosa. Qualunque cosa. Sono in preda a un ansia terribile. Sparse per la suite ci sono tutte le sue cose: l'iPod e il portatile, lo spazzolino da denti sul lavandino, i vestiti ancora nella valigia e quelli nell'armadio.

Harry è andato da quegli uomini. Ripenso a ciò che accaduto e mi chiedo che cosa sarebbe successo se avessi risposto a Scorpion che non avrei mai baciato quello stupido tatuaggio. Forse non avrei mai parlato con Lottie. E non avrei potuto offrirle la possibilità di essere libera. In quel momento mi sembrava di non avere scelta e che fosse una cosa relativamente innocua, ma ora vorrei davvero che Harry non lo avesse scoperto. È arrabbiato, e sono terribilmente preoccupato. Magari sta prendendo a pugni Scorpion proprio in questo istante, ma la sua vittoria nell'underground è in pericolo, e non oso nemmeno immaginare che cosa potrebbe fare a Lottie quel pezzo di merda per vendicarsi se Harry stasera lo concia per bene.

Oh, mio Dio.

Il pensiero di aver rovinato tutto, la mia carriera e quella di Harry mi distrugge. Ho lo stomaco talmente sotto sopra che ho la sensazione di dover vomitare l'anima da un momento all'altro. Voglio Lottie sana e salva, ma voglio anche che Harry torni in albergo, dove sono sicuro che potrei placarlo con il sesso. Se vuole rendermi completamente sottomesso a lui, che lo faccia, che creda a quello che vuole, basta che si tranquillizzi. Non ho paura di lui. Non ne avrò mai. Lui è il mio Harry, anche se di pessimo, pessimo umore.

Alle cinque del mattino non è ancora tornato.

Temendo il peggio, controllo di continuazione le notizie su Internet e ho la televisione sintonizzata sul telegiornale locale.

Poi una porta si apre e alzo la testa, il cuore mi sale in gola quando vedo Zayn. Balzo in piedi all'istante dal divano. «Harry? Dov'è? Che cosa ha fatto?»

Zayn non mi guarda nemmeno in faccia, va direttamente in camera da letto e si mette a ispezionare il bagno.

«È al pronto soccorso.»

Sento come una frustata e gli vado dietro. «Che cosa ha fatto? Lasciami prendere le mie cose. Ho bisogno di andare da lui.»

Zayn recupera lo spazzolino di Harry, il suo rasoio, e butta tutto in una piccola trousse di pelle. «È meglio se aspetti qui. Ha solo qualche ferita». Poi prende i suoi pantaloncini da boxe e il necessario per il match. «Non saranno squalificati. Nessuno dei due parlerà. L'incontro è stasera. O meglio, continua a stasera. »

Mi si torce lo stomaco. Nei film è sexy quando un ragazzo fa a pugni per il suo amato , ma questo è il mio ragazzo e sta facendo a pugni a causa mia. Vorrei correre da lui e proteggerlo.

«In che ospedale è?» Lo seguo avanti e indietro per la stanza intanto mi infilo un paio di jeans e la T-shirt nera di Harry.

Arrivato davanti alla porta, Zayn si volta e mi allontana con entrambe le mani. «Per piacere, Louis, non venire. È meglio così, e Liam è d'accordo con me. Per favore, dammi retta.»

«Ma come sta...» Ho lo sguardo annebbiato e la voce rotta. «Dimmi soltanto come sta.»

«È incazzato. All'ospedale l'hanno sedato. Onestamente, non so come possiamo pensare che stasera combatta. Ma almeno è infuriato.»

Guardo la porta chiudersi e resto lì a fissare il vuoto. Ho un bisogno disperato di vederlo, ma non so se gli sarebbe d'aiuto o lo farebbe stare peggio. Non so più nulla. Accendo il portatile, cerco su Google "sindrome bipolare" e mi imbatto in centinaia di articoli in cui viene descritto lo stato maniacale: la persona che ne soffre è istantaneamente felice o estremamente irritabile; può abbandonarsi al sesso, il gioco d'azzardo e all'alcol in maniera incontrollata; può essere vittima di allucinazioni; si sente riposata anche se non ha dormito, e si comporta in maniera pericolosa e violenta. Questi episodi sono poi seguiti da una fase depressiva in cui il malato riesce a malapena ad alzarsi dal letto.

Reale | Versione LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora