ATTENZIONE SMUT!
Non so bene cosa significhi la parola "bipolare"-non ho mai conosciuto nessuno affetto da questa malattia-, ma ripensando alle ultime settimane, inizio a capire qualcosa. Harry ama e odia se stesso. Un secondo va tutto bene, il secondo dopo va tutto male. È caldo, poi freddo. Forse nessuno l'ha mai davvero accettato, forse è stato abbandonato nel momento in cui le cose si sono fatte complicate.
Nel petto ho un groviglio di mille emozioni diverse, e a malapena sono in grado di tenerle dentro di me.Harry gonfia il petto, gli occhi di un verde sempre più brillante; aspetta che parli, la maglietta ancora tra le mani. All'improvviso mi accorgo che quest'uomo, che nella mia mente è quasi un dio ormai, è un essere imperfetto, e lo desidero con ogni centimetro del mio povero corpo implorante. Lo voglio così tanto che preferirei morire se dovesse negarsi anche stasera.
Faccio un respiro profondo per darmi coraggio. Le mie mani tremano mentre mi sbottono piano la camicia, allentando i bottoni a uno a uno. Lui abbassa gli occhi sul mio petto, e il suo sguardo è attraversato da un lampo di dolore. Mi divora con violenza, sento il morso dei suoi occhi.
«Non assumerò più medicine. Mi fanno sentire morto e io voglio vivere la mia vita al cento per cento. Prendere o lasciare» mi avverte con un sussurro roco, arrabbiato.
Annuisco. Anch'io mi sono rifiutato di curarmi con gli antidepressivi dopo l'incidente, anche se dal punto di vista clinico avrei dovuto. Credo che la scelta di come gestire la propria malattia debba essere personale, e a volte il rimedio può essere peggiore del male. Il suo fisico è frutto di un equilibrio ed è talmente delicato che qualunque farmaco che potrebbe spezzarlo.
Io non sono nessuno per consigliarlo. Ma lo capisce quanto è importante? Capisce dove è arrivato da solo? Lo vede che team straordinario ha messo in piedi? Anche quando litigano, è chiaro che Coach, Diane, Liam e Zayn gli vogliono bene.
«Spogliati, Harry»
Mi slaccio l'ultimo bottone. La maglietta che aveva in mano vola sul pavimento mentre con gesti frenetici delle dita mi scosta la camicia. I suoi occhi mi perlustrano avidi, la sua voce è un rantolo doloroso. «Non hai idea di che cosa stai chiedendo.»
«Sto chiedendo te.»
«Non permetterò che tu te ne vada. Mai più.»
Mi si chiude la gola dall'emozione, e quasi non sono in grado di parlare. «Forse non lo voglio.»
Mi lancia un'occhiata disperata. «Mi serve una garanzia. Perché tu vorrai andartene, ma io non te lo permetterò. Sarà difficile, mi comporterò da stronzo e prima o poi ti stancherai di me.»
Scuoto la testa, butto la camicia sul pavimento, poi mi abbasso i pantaloni e me li tolgo. Tremo fino all'anima.
«Non ne avrò mai abbastanza di te. Mai.»Le mie parole non sembrano avere alcun effetto su di lui. Mi sento lentamente morire. Poi dalla sua bocca esce un suono basso, famelico. Mi mozza il respiro.
Harry mi sta fissando, immobile, le braccia in posizione come se dovesse combattere, gli occhi ardenti. Spalle ampie si abbassano e si alzano, e stringe i pugni lungo i fianchi. Con un tono che mi graffia la carne, mi ordina: «Allora vieni qui.»
Cominciano a cedermi le gambe e non riesco a muovermi. Il mio corpo vuole una cosa, ma è troppo agitato per concentrarsi e ottenerla.
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Reale | Versione Larry
FanfictionHarry è un famoso pugile. Louis un fisioterapista. PRIMO libro. Harry|| attivo Louis|| passivo M-Preg |gravidanza maschile #4 Larry Novembre 2020 #9 LarryStylinson Luglio 2020