Sei

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È passata. Anche questa giornata assurda è finita.
Se avessi avuto anche un minimo dubbio sul fatto che i miei compagni di scuola avrebbero spalleggiato me o Jake in un' eventuale litigata, ogni speranza è stata distrutta, bruciata , sotterrata miseramente.
Appena arrivata a scuola, sono stata oggetto di occhiate rabbiose, bisbigli non così bassi sul fatto che io fossi una pazza per aver tradito Jake con Will. Ma chi l' aveva mai tradito? Oltre al fatto che fino a che Jake non mi ha pressa sotto braccio e baciata, facendo capire a tutti, che stavamo ancora insieme, nonostante il mio sbaglio imperdonabile, nessuno mi si era avvicinato, ne' mi aveva salutata.
Poi come per miracolo, dopo l' assenso di Jake, il mondo è sembrato ritornare a vedermi e a conoscermi , non solo per infamarmi.
Questa cosa mi ha un po' destabilizzato.
Anzi, più di un po'.
A quanto pare io non sono altro che un' appendice di Jake e se lo faccio stare male o mi lasciassi con lui, sarei un' appestata, probabilmente mi attaccherebbero una A gigante sul petto come nella Lettera scarlatta.
Dopo questa rivelazione, resto per tutta la giornata silenziosa, nonostante Jade, che è arrivata al suonare della campanella e quindi non potrò mai sapere se anche lei mi avrebbe evitata potendo, tenta di farmi parlare e ridere.
A pranzo, sento il braccio di Jake pesare sulla mia spalla come un macigno, i suoi baci sul collo, mi fanno rabbrividire, ma non per il piacere, tutt' altro.
E sono costretta a guardare Sarah che palpeggia spudoratamente Mark di fronte a me.
E sento solo il vuoto e il freddo dentro di me.
E finché non suona la campanella della fine delle lezioni, vivo in una specie di limbo, che si protrae anche in macchina, dove Jake, ormai sembra aver accettato il mio silenzio e non tenta più di tirarmi fuori un sorriso finto.
Arrivo a casa e sento delle risate.
Vedo Sarah in piscina, mezza nuda, senza reggiseno , avvinghiata a Mark.
Fa finta di avere un minimo di pudore e si copre il seno appena ci vede.
Lui si gira e mi guarda.
Oggi non ho la forza di fingere che vada tutto bene, che non mi importi, come faccio tutti i giorni quando vedo decine e decine di ragazze baciarlo, toccarlo e sento i loro gemiti dalla sua camera e il mio cuore ogni volta sprofonda sempre di più e le lacrime mi chiudono la gola , ma io fingo e sorrido e dentro muoio un po di più.
No oggi non posso farcela, perciò resto immobile e lascio che i miei occhi si imprimano quella scena nella mente. Lascio che la mia delusione si legga sul mio viso.I nostri sguardi si incontrano, i suoi occhi si celano di tristezza, come se soffrisse, come se non fosse davvero quello che vuole, avere una ragazza, quella ragazza, mezza nuda tra le sue braccia.E io non distolgo lo sguardo, e resto fredda e impassibile, perché sto così male che mi sento spezzata dentro.
Lui non smette di guardarmi , poi però Jake dice qualcosa , si scusa da parte nostra per averli interrotti, anche se io non mi scuserei mai per questo, nemmeno tra mille vite e mi prende per mano, facendomi voltare verso la porta.
E così i miei occhi si separano da quelli di Mark.
Sento la porta scorrevole chiudersi alle mie spalle, saliamo le scale, arriviamo in camera di Jake, lui mi lascia la mano e si siede sul letto e mi guarda. Mi sento un' automa. Jake Parla ma io non sento le sue parole.
Batte vicino a lui sul letto, per farmi sedere accanto . Sorride, il suo solito sorriso, quello che conosco, a cui voglio bene, eppure adesso non sento affetto nei suoi confronti, penso solo a Mark e alle sue mani sul corpo di Sarah, a quello che staranno facendo adesso e guardo Jake che mi vuole tutta per se',
che mi sorride.
Ma sento i miei piedi obbedire al suo sorriso e avvicinarsi, mi siedo.
- Ehi, mi dispiace che tu stia così oggi. So che ti senti in colpa, ma devi smetterla di farti del male e punirti, dopotutto non è successo niente con Will e cosa più importante so che hai fatto tutto senza pensarci, perché sei troppo ingenua.-
E mi accarezza la guancia.
Pensa che io mi senta in colpa? Se dice un' altra volta che sono troppo ingenua, giuro che..
- Emilia, ti amo e tu mi ami ed è solo questo che conta, sempre e per sempre.-, mi passa un dito sulle labbra e sorride .
Poi aggrotta piano le sopracciglia.
- Ti amo. Lasciamoci questa storia alle spalle.- , mi guarda, forse si aspetta una mia risposta?
Ma poi si avventa sulle mie labbra e mi bacia.
Io ricambio il bacio, in automatico.
Sento la sua mano tra i miei capelli, poi sul collo. Mi sbottona la camicetta e io apro gli occhi e guardo il muro bianco, sento la sua mano esplorarmi il seno e mi concentro su un punto preciso del muro.
Lui mi spinge piano con la schiena sul letto, così che adesso mi ritrovo a fissare il soffitto, ma anche questo è bianco perciò non è cambiato niente da prima.
Sento che mi tira su la gonna e mi bacia il collo.
Mi ricordo che non devo sembrare morta, perché sennò lui aprirà gli occhi e mi farà domande, come mi è già successo un paio di volte, perciò gli stringo le spalle, come se provassi qualcosa nel toccarlo ,poi gli afferro la maglietta dal collo e gliela sfilo. Lui alza la testa e mi guarda con i suoi occhi azzurri.
- Sei bellissima.-, la sua voce è dolce, come le carezze che mi lascia sul petto e sulla pancia, ma per me non sono altro che mani che toccano la mia pelle.
Poi mi bacia con più passione, si spinge verso di me.
Sento i suoi pantaloni cadere con i boxer, le sue mani sui miei fianchi , mentre mi sfila le mutandine, incrocio i suoi occhi dove vedo malizia, eccitazione, desiderio. È leggermente rosso in viso, come se avesse caldo. Io invece sento solo un gran freddo, ma sorrido.
Lui mi bacia e poi mi entra dentro. In quel momento sento una macchina accendere il motore ed andarsene. Non è quella di Mark, che ormai riconosco , no deve essere di Sarah. Se n' è andata. Non ci ha fatto niente. L' ha mandata via. E sento un po' del peso che ho nel petto sciogliersi.
Jake si muove su di me, ha gli occhi chiusi. Io metto la testa tra l' incavo del suo collo, dove ho imparato che non può vedermi. Ansima, va più veloce, lo stringo più forte, così che io sembri partecipe e che senta qualcosa e non che stia facendo gli affari miei.
Ormai ho collaudato un po' di tecniche per fingere.
Devo farlo, perché mi sembra giusto nei suoi confronti. So che sembra un controsenso, ma non voglio farlo restare male, ma non è colpa sua , ma mia, perciò dovevo trovare una soluzione.
La prima volta che abbiamo fatto sesso avevo quattordici anni, stavamo insieme da cinque mesi. Avevo aspettato perché non mi sentivo sicura e non ne sentivo la necessità. Poi però vedevo che Jake ci teneva, non mi faceva pressione, quello mai, però quando ci baciavamo ed eravamo soli, provava a toccarmi e io mi ritraevo.
Jade mi aveva detto che ero solo spaventava, ma si vedeva che lo amavo perciò passata la prima volta, non avrei voluto più smettere. Sia lei che Lydia lo avevano fatto qualche mese prima e dicevano che la prima volta non era chissà cosa, solo un rito di passaggio da fare, per diventare adulte e nel mio caso per stare con la persona che amavo. Ma io avevo dei dubbi, C' era qualcosa in me che ogni volta che provavo a lasciarmi andare con Jake, mi faceva stare male, come se stessi sbagliando tutto. Poi però arrivò il quindicesimo compleanno di Jake e io andai con Jade a comprarmi un bel completino intimo nero, di pizzo e sexy, non esagerato, perché dopotutto era la mia prima volta e secondo Jade avrei potuto perfino indossare le mie mutandine delle Winx e lo avrei comunque eccitato, però ero una perfezionista e ci tenevo a fare le cose per bene, perciò quella sera indossai un bel completino sotto al mio vestito nero. Jake non sapeva della mia decisione, ma più la festa di compleanno  cominciava a finire, più io tremavo, terrorizzata. Non ero spaventata, rischiavo proprio un attacco di panico. Lydia mi trovò in bagno a vomitare e così mi diede un bicchiere del suo cocktail speciale. Disse di bere tutto d' un fiato e la paura sarebbe svanita.Io rifiutai, poi vidi Mark , bello nella sua camicia nera, che stava entrando con una ragazza mora in una stanza. Si stavano baciando. Lui non mi vide. Sembrava un po ubriaco, ma io sentii l' esatto rumore della porta della loro camera che veniva chiusa a chiave e bevvi un bel sorso.
Alla fine della serata, mi ritrovai in camera con Jake. Non ero sobria, ma nemmeno così ubriaca, cosa che desiderai appena lui entrò dentro di me. In quel momento volevo solo urlare, non per il dolore, che era più che sopportabile, ma perché era come se tutto il mio corpo si stesse ribellando. Lui mi chiese se andava tutto bene, perché Jake era pur sempre Jake ed era un bravo ragazzo. Si era fermato, stava uscendo da me e io non desideravo altro, poi però capii che ormai era fatta, non ero più vergine ed era inutile piangere per qualcosa che non possedevo più e non potevo più donare ad altri, perciò mi nascosi nell' incavo del suo collo e lo spinsi verso di me.  Lui mi disse che avrebbe fatto piano e io sperai il contrario, che facesse veloce e presto. Che finisse tutto. Sentivo le lacrime tentare di uscire dai miei occhi chiusi e un' immagine formarsi nella mia mente. Mark. I suoi occhi, il suo viso.
Pensai a lui dentro di me.
E spalancai gli occhi, perché ero pazza. Che accidenti mi prendeva?
Non potevo fare questo a Jake, così tenni gli occhi aperti e guardai le ombre sul muro.
Ne' a me stessa.
Poi lui finì. Mi baciò, coccolo' e fu dolcissimo. Io pensai che era normale non sentire niente la prima volta, essere come anestetizzata. Anche Lydia e Jade dissero di non aver provato niente la prima volta, solo un po di dolore,ma molto di più con il tempo. Così aspettai. Ma ogni volta mi limitavo a guardare il soffitto, a sentire i rumori del suo corpo contro il mio , ad ascoltare il suo respiro, come se stessi solo assistendo alla scena e non ci fossi io sotto di lui.
E mai più chiusi gli occhi, per paura di quello che avrei potuto vedere.
E così dopo che Jake, dopo un anno mi chiese se facesse qualcosa di sbagliato, perché io non sentivo niente, capii che potevo fare solo una cosa. Farlo felice e così iniziai a fingere.
Anche adesso sento che sta per venire e voglio che si sbrighi perché non voglio che Mark ci senta, così comincio ad ansimare e a fare dei versi di godimento. Avrei un futuro come doppiatrice di film porno, penso,guardando il soffitto, mentre gemo.
Sento che lui è vicino. Gli stringo più le gambe intorno al corpo e continuo la mia performance.
E così finalmente tutto finisce.
Lui mi bacia e si allontana da me. Si posa sul mio seno e me lo bacia.
Io lascio le mie braccia stese intorno al corpo .
Sento la porta di Mark chiudersi e prego che non ci abbia sentiti.
Giro la testa e guardo la mano che jake tiene sulla mia pancia. Poi prende la mia mano e la stringe nella sua.
E io mi sento male, sento il pranzo di oggi risalirmi in gola.
E le lacrime scendermi sulla guancia. Lui ha gli occhi chiusi, il respiro regolare, è felice. Perché l' amore dovrebbe essere così, ma mi rendo conto che io non sono felice, sono distrutta dentro. Mi sento sbagliata.
Mi manca il respiro. L' aria della stanza sembra sparita.
Mi asciugo il viso al lenzuolo e mi giro verso di lui. Gli tolgo la mano.
Jake apre un occhio.
- Ehi, dove vai?-
Mi alzo e gli do le spalle.
In questo momento ho solo bisogno di uscire da qui. Andrei ovunque.
Anche sotto un ponte.
Lo so che non è colpa di Jake se sono frigida, perché parliamoci chiaro è di sicuro così che sono,però oggi, dopo tutta la giornata, questo, questa mia mancanza di sensazioni, mi fa sentire debole, una bambola e non ce la faccio. Ho bisogno di andarmene.
Mi metto le scarpe.
- Vado da mia mamma. Mi ha chiesto se oggi stavo da lei.-
Jake mi bacia la spalla, poi mi fa voltare e mi bacia in bocca.
Io trattengo le lacrime.
Cazzo se sono sbagliata.
- Okay, allora passo a prenderti domani.-
Mi alzo in piedi.
- Mi viene a prendere Jade, ha bisogno di ripassare per il compito.-, fingo un sorriso.
Domani dovrò chiamarla per farmi venire a prendere, ma non ho voglia di Jake.
Lui si distende di schiena e apre le braccia. È bello con il petto scolpito, la pelle un po' abbronzata , i capelli biondi e gli occhi azzurri rilassati, eppure io sento solo una gran voglia di fuggire. Afferro la borsa e sempre con il sorriso sulle labbra mi avvicino alla porta.
- Conosco l' uscita, tu riposati.-
Lui annuisce e mi manda un bacio.
Io chiudo la porta e prego che Mark..
Cosa? Sia dentro e non mi senta ? O che anzi esca, io lo veda e ..?
Cammino veloce lungo il corridoio, ancora di più davanti alla sua camera, dove sento la musica accesa. Scendo le scale, cercando si non sembrare una che  sta scappando, ma vado troppo veloce per sembrare normale, afferro la maniglia e finalmente sento la fresca aria della sera addosso e respiro.
Finalmente respiro.

Senza limitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora