Come mi sento? Non so nemmeno io spiegarmelo bene, ma dentro di me si rincorrono varie sensazioni.
Disgusto, per chi ha scritto questo senza nemmeno conoscermi, ma anche per me stessa, perché in fondo sento di essermi comportata male, perché per tutto il tempo e anche prima e dopo che stavo con Jake, ho sempre pensato a Mark in maniera sbagliata.
Poi mi sento umiliata, per le occhiate che mi lanciando le persone, le loro risatine.
Qualcuno scatta delle foto con il telefono.
Will si avventa sul ragazzo, un tipo del giornale, e lo intima di smettere. O almeno penso, perché sento solo uno strano brusio negli orecchi.
Perché la scena che mi ritorna alla mente è quella che solo quella parola mi evoca. Tutte le volte che l' ho vista, scritta con le chiavi sulla macchina di mia mamma, sulla nostra porta, sul prato nel nostro giardino. Perché lei aveva rubato I mariti, fidanzati di altre donne oppure aveva fatto sesso con dei ragazzi che potevano essere suoi figli e molto di più.
E in tutti quei casi mi vergognavo di entrare in casa e vedere quelle scritte, sentire le urla, la rabbia delle donne che la infamavano da dietro la porta di casa, le telefonate di notte per dire solo quella parola, come un sussurro, con una rabbia e un odio che mi straziavano il cuore . E lei, mia madre, alzava le spalle e tutte le volte diceva semplicemente: - Non sono state capaci di tenerseli. Non è colpa mia se faccio perdere la testa agli uomini.-
E per lei era tutto finito.
Ero io che dovevo convivere con quelle chiamate o con i pettegolezzi a scuola, suoi giornali e ovunque mi girassi. Perché sono sempre stata sotto una lente, pronta a essere giudicata, perché per tutti era impossibile che la figlia di Victoria Brent, non fosse anche lei una poco di buono.
E adesso vedo la loro felicità nel constatare che è così.
Che io sono come lei.
Vedo Will cercare di allontanare le persone, farle smettere di trattarmi come un fenomeno da circo. Lui è un gentiluomo, messo in mezzo da me. Ora credono chissà cosa perché io non ho gestito bene la situazione.
E poi vedo qualcosa sfrecciarmi accanto.
E riconosco Jade. Si piazza davanti al mio armadietto, lancia per terra la sua costosissima borsa presa dopo mesi di prenotazione e si avventa sull' anta del mio armadietto.
E comincia a strusciare con forza . Apre la sua bottiglietta d'acqua personale e versa una generosa quantità su un fazzoletto e cerca di pulire quella scritta.
Mi fermo a guardare quel movimento.
Lei, bella, perfetta, che non ha mai mosso un muscolo per fare niente nella sua vita, adesso si sta distruggendo le sue unghie fresche di manicure sul metallo grigio. Il suo sguardo è fisso su quella parola, i capelli davanti agli occhi e una foga nei suoi movimenti che non ho mai visto.
Mi avvicino a lei e le poso una mano sulla sua, sporca del rosso del pennarello.
- Ehi.-
Lei si gira.
Il viso ancora coperto per metà dai capelli.
Si tiene il labbro inferiore tra i denti, e con il rossetto rosa che le contorna le labbra gonfie sembra una modella sexy, più che una ragazza che trattiene le lacrime.
I suoi occhi sono lucidi e vi vedo tutta la tristezza che prova.
- Sono un' amica schifosa. La peggiore del mondo. Una stronza. Non mi merito che tu mi guardi nemmeno , anzi se vuoi insultami, però io..- e si gira verso tutti i nostri compagni ,
- giuro che beccherò la stronza o lo stronzo che ha scritto questa cazzata e gli farò rimpiangere il giorno in cui il suo stupido cervellino ha solo immaginato questa idea del cazzo.-
La sua voce è alta, decisa e assolutamente furiosa.
E ritrovo in quella passione, in quella verità, il motivo per cui Jade è da sempre la mia migliore amica.
- Jade.-
Lei si volta e mi guarda, anche se è titubante e in imbarazzo con me, perché si sente in colpa.
E io l' abbraccio e le sussurro all' orecchio.
- Almeno non ho dovuto sentire i tuoi racconti porno per cinque giorni, guardiamo il lato positivo.-
E rido e lei mi tira una spinta e fa un lungo respiro.
Sta per piangere, poi si passa una mano sotto l' occhio e si trattiene.
- Vi farò il culo.-, voltandosi verso la folla.
- Andiamo.-, la prendo per il braccio e l'allontano da lì.
Non sopporto più gli sguardi di tutti.
Tocco la spalla a Will e gli faccio cenno con la testa di lasciar perdere.
Non vale la pena.
Loro hanno avuto già quello che volevano.
Così ci allontaniamo.
Camminiamo per arrivare all' uscita e incrociamo Henry che guarda me, Will e poi Jade con noi e sembra che stia per iperventilare.
Poi posa di nuovo lo sguardo su Jade .
- Henry smetti di fare quella faccia da pesce lesso, Emilia è mia amica e non me ne frega niente dei giochini di Jake. Basta cazzate. Se la rivuole se la riprenda, ma anche no, perché non se la merita. E basta. -
Poi mi prende a braccetto e mi porta via con se'.
- Se sei così dalla parte di Emilia, perché l' hai lasciata sola per cinque giorni e l' hai evitata come la peste. Tu hai scelto Jake e la popolarità a lei.Non mi sembra un comportamento così da amica.-, Will guarda Jade con gli occhi ridotti a due fessure.
Lei si ferma e lo guarda.
Rimane immobile, poi annuisce.
- Hai ragione.-
Ed è la prima volta che Jade dice quelle magiche paroline.
- Ma non ho mai preferito Jake a lei. Quello mai.-
E so che è vero. Sento che mi nasconde qualcosa, che il vero motivo dei suoi strano comportamenti è un altro.
- Fai come vuoi. Io guardo i fatti.-, Will alza le spalle e io apprezzo la sua sincerità e la schiettezza.
- Ok sono una stronza, ma devo chiedere perdono in eterno a Emilia, non a te, perciò smamma.- e lo
allontana con la mano.
Ecco la solita Jade.
Lui si scansa, come se lei fosse radioattiva.
- Ehi Paris Hilton dei poveri, io tengo ad Emilia e perciò ti dico quello che voglio.-
Jade gli si mette davanti e gli punta il suo indice magro sul petto.
- Levati di mezzo e vatti a fare un taglio decente .-
Will scuote la testa.
- Sei veramente superficiale.-
- Oh scusami signor sono un grand 'uomo, che parla di Nietzsche , filosofia e drammi esistenziali. Ma scendi dal tuo piedistallo.-
- Scusa mi sbagliavo, non sei Paris Hilton, sembri molto di più il suo chihuahua.-
Jade gonfia il viso e diventa rossa e io mi paro davanti a lei, prima che salti al collo di Will, che ride.
- Ok, non so perché siamo finiti a dovervi dividere , ma direi che è un buon inizio. -
- Dimmi solo che non ti sei fatta questo sfigato?-, mi dice Jade guardando Will.
Io l' allontano e la guardo negli occhi.
- Ehi, smettila. Will è mio amico , perciò non fare la stronza.-
Jade si morde il labbro e annuisce.
- Come vuoi.-
Poi mi trascina per mano.
- Ora però ciao ciao Will. Io ed Emilia dobbiamo parlare. In privato.-
Io mi fermo e torno da Will, lasciando Jade da sola in piedi in mezzo al corridoio come uno stoccafisso.
- Grazie.-, gli dico fermandomi davanti a lui. Perché cavolo, mi ha difesa anche se mi conosce a malapena ed è brutalmente sincero e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, e soprattutto non ha nessun dubbio sul fatto di essere mio amico.
Vorrei abbracciarlo, ma non sono una tipa da contatto fisico non richiesto e inoltre non mi sembra ne' il momento, ne' la situazione adatta, anche se gli sono davvero grata.
Lui mi sorride, anche con gli occhi e capisco che ha compreso fino in fondo le mie parole, anche quelle non dette.
- Ci vediamo domani.-, gli dico mentre mi avvicino a Jade.
- Ci puoi contare.- e nei suoi occhi vedo una sicurezza e un senso di pace che mi rassicurano.
- Sei consapevole che quello vuole entrarti nelle mutande?-, mi dice Jade appena siamo abbastanza distanti.
Io alzo gli occhi al cielo.
Pronta a risponderle, ma poi mi trovò davanti le uniche due persone che non avrei mai voluto.
Non in quel momento. Non con quella parola che mi sembra incisa sulla pelle.
- Emilia.-, Jake mi si avvicina e mi abbraccia stretto.
Io rimango immobile.
Per ogni minuto, ogni secondo da quando ci siamo lasciati , ho sperato di riavere indietro il mio amico Jake, di avere il suo perdono,ma adesso sento solo un grande vuoto nel mio cuore.
Lui mi si avvicina all' orecchio e mi sussurra.
- Mi dispiace, non volevo succedesse questo. La gente è cattiva. Facciamola finita con questa farsa. -
E mi sorride, prendendomi il viso tra le mani.
Io guardo lui e poi Mark che è dietro.
Per la prima volta in cinque giorni ho il coraggio di guardarlo e vedo che sembra stanco, i suoi occhi sono più infossati e ha delle brutte occhiaie.
È fermo con le braccia incrociate dietro a Jake, come se fosse la sua guardia del corpo e mi guarda con un' espressione impenetrabile.
Non capisco cosa provi, come sempre del resto.
- Quale farsa Jake?-
Lui mi sorride dolcemente e mi accarezza una guancia.
- Questa cosa tra te e Will. È una stupidaggine. Ti fa passare solo male. Ok, capisco che magari hai voluto sperimentare con un altro perché .. lui è un tipo che ci sa fare e..-
Mi allontano di scatto e lo guardo.
- Ma che accidenti stai dicendo?-
Jake cerca di avvicinarsi ancora, ma io mi scanso.
Sono allibita.
- Emilia, sto solo dicendo che ti perdono per essere andata con lui e che ti rivoglio con me. Non mi importa se è successo qualcosa con lui, perché io ti amo.-
Io sento la terra cedere sotto i piedi.
Mi manca il fiato.
E d' istinto guardo Mark.
È più forte di me.
- Anche tu? Credi che abbia fatto sesso con Will?-
Mark contrae la bocca , ma rimane il suo sguardo di ghiaccio.
- Emilia, Jake ti perdona. È questo che conta.-
No, non è questo che conta.
Non conta niente.
Zero.
Io scanso Jake e mi fiondo davanti a Mark.
- Secondo te ci ho fatto sesso? Dimmi solo sì o no? Abbi le palle di dirmelo in faccia.-
Mark è a pochi passi da me, sento il suo profumo, il suo calore. Vedo che serra la mascella.
- Si.-
E il mio mondo crolla.
Sento la mano di Jake sul braccio, che mi stringe.
- Emilia, non conta. -
Mi volto verso di lui e gli allontano la mano, arpionandolo con le unghie.
Lui si sposta di scatto.
- So che sei arrabbiata per quella scritta. Chiunque sia stato se la vedrà con me. Tu non sei...-
Io mi allontano e respiro a fatica.
- Cosa? Una Troia? Dillo almeno ad alta voce.Cos' è avete cinque anni ? Sai qual è il colmo, che da quando ci siamo lasciati voi mi avete trattato come tale. Come un' appestata che ti ha tradito con Will . Nemmeno per un secondo avete pensato che io ti posso aver lasciato per un altro motivo, uno qualsiasi che non fosse Will, perché? Perché per voi sono solo una ragazzina ingenua che si fa irretire dal ragazzo di turno. Mi avete sempre trattata come una vostra proprietà.-
Jake scuote la testa.
Sembra che io non capisca.
- Emilia cazzo ma che ti prende? Io non ho mai pensato che tu fossi una Troia e forse non sei andata con Will, ci credo.-
- Forse?-, lo spintono e lo supero.
Non mi crede.
Mark mi si mette davanti.
Alzo la testa pronto a sfidarlo.
E mi guarda con quei suoi occhi che di solito mi distruggono e rianimano, ma adesso sono solo capaci di ferirmi.
- Lo sai che non è vero. Se tu dici che non è successo niente tra voi io ci credo. Sono stato un idiota a pensare anche solo un secondo che tu ne fossi capace. Io credo a te, sempre. Ma non dire mai più che sei una Troia, perché sei la ragazza più perfetta che abbia mia visto.-
La sua voce è bassa , ma decisa.
È sincero in maniera disarmante.
- Io non sono perfetta, per niente. -
Ed è la verità.
Sono un tale casino che lui nemmeno immagina.
Eppure in questo momento ho un solo pensiero in testa: voglio ferirlo.
Fargli capire cosa significa essere abbandonati e non creduti dalle persone che più ami.
Mi avvicino a lui e lo fisso negli occhi.
- Ti piace fare il nostro guardiano, sempre pronto a proteggerci. Ma dov' eri questa settimana mentre io ero sola? E tutti mi offendevano?Tu eri il primo a non aiutarmi. E la sai una cosa: forse sono davvero una Troia, perché tu sei la prima persona che mi ha fatto sentire tale.-
Spalanca gli occhi e vi vedo dentro un dolore acuto.
Ma non mi interessa.
Lo voglio.
Basta sopportare e tenermi tutto dentro.
Voglio allontanarlo, perché fa male. Lui mi fa male, ogni giorno, ogni volta che mi guarda, ogni secondo che lo penso e soprattutto ora.
Mi allontano.
Sento Jake che mi chiama, mi stringe il braccio per fermarmi, ma io lo strattono via.
- Lasciami in pace Jake.-
E non mi fermo.
Vado avanti e mi chiudo la porta alle spalle, lasciandomi dietro l' umiliazione e il dolore. Lasciandomi dietro Mark, stavolta per sempre.
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Senza limiti
Teen FictionLui rimase immobile a guardarla, il suo petto si alzava velocemente sotto la maglietta bagnata, i suoi occhi la fissavano come due braci incandescenti. La bocca leggermente socchiusa, in cerca di ossigeno. Eppure era lei che non riusciva a respirare...