Tre

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- Buongiorno raggio di sole.-, dico passando accanto a Mark, che ha la testa appoggiata sul braccio e i capelli sugli occhi.
- Mmm.-, è l' unica cosa che riesce a dirmi, con una voce da oltretomba.
Scuoto la testa.
Jake sbuca in cucina , sorridente e pimpante e si siede alla penisola, prendendo un po' di caffè.
Mentre io mi dirigo nella dispensa .
- Notte brava fratellino?-, dice tutto felice Jake.
- Ti prego abbassa la voce. Penso siano anni che non mi prendevo una sbronza così. Cazzo.-, biascica Mark, sempre con il viso appiccicato al tavolo.
- Quanto accidenti hai bevuto?-, chiede Jake.
Io mi metto a mescolare uno strano intruglio e tendo l' orecchio.
- Non lo so. Mi ricordo i primi  dieci drink,poi ciao.Vuoto.-
Jake gli mette una mano sul braccio.
- Sei consapevole di come sei finito nel tuo letto?-, non riesce a trattenere una risata.
Mark alza un po' la testa, mostrandomi i suoi occhi appannati e un viso distrutto. Scuote piano la testa spettinata, come se fosse di cristallo e potesse rompersi se facesse un movimento improvviso.
- Be', dovresti ringraziare la tua buona stella.-, e Jake mi indica .
Mark posa lo sguardo su di me .
- Mi hai portato tu ?-, una faccia stranita.
Sembra cercare di ripescare qualcosa nella sua mente.
Non si ricorda niente.
Niente di niente.
Nemmeno il nostro incontro notturno in cucina. Che poi, che cosa ci sarebbe da ricordare di quell' incontro? Niente, appunto.Era tutto nella mia testa. La maggior parte delle cose che provo e sento per Mark sono nella mia testa e molto unilaterali.
- Diciamo che a meno che, non abbia acquisito una forza sovrumana, non avrei mai potuto portarti da sola su per le scale. Mi ha aiutato Kristel. Era con te e così ti abbiamo portato in camera. Non ti reggevi in piedi.-
Lui mi guarda per un secondo, cercando di ricordare qualcosa.
- Ah sì Kristel. Siamo andati al bar insieme. -
È il massimo che ricorda.
Bene, credo.
Si stropiccia un occhio.
Gli poso davanti un bicchiere con il famoso intruglio che da quando ha iniziato a bere tre anni fa, gli preparo ogni volta che sta male.
- Doppia dose di strappabudella, stamani.-, gli dico.
Lui guarda quel liquido grumoso rosso e verde con disgusto.
Mia madre mi ha insegnato a prepararglielo quando avevo sei anni. Dovevo portarglielo a letto ,sul divano , sul pianerottolo o sulle scale, dove si era addormentata sfatta la sera prima , totalmente ubriaca, così che appena sveglia sarebbe stata meglio.
Per fortuna Mark regge molto meglio l' alcool di lei, che poi vomita per ore e io devo  tenerle la testa.
- Grazie, mio piccolo angelo.-, mi dice Mark.
Non c'è una particolare dolcezza nella sua voce, nel dire quella frase.Usa il suo solito tono piatto e calmo, ma il mio stupido cuore, salta comunque un battito a quelle parole. Anche se non faccio trapelare niente. Sul mio viso nessun cambiamento. Essere impassibile e dimostrarmi calma mi riesce bene. Ormai mi sono allenata. Non posso far vedere a nessuno quello che davvero sento quando lui è con me,perché è sbagliato e sciocco.
Certe sensazioni sono senza senso.
Le ho dentro di me e non riesco a toglierle, ci ho provato per anni,   da sempre,ma sono parte di me. Ormai ci ho fatto l' abitudine. Lui mi fa quell' effetto e allora? Si va avanti, continuo la mia vita come se non succedesse.
È come chi soffre di una strana forma di allergia. Non puoi farci niente, quando accade non puoi impedire ai tuoi occhi di lacrimare o alla tua gola di chiudersi. Io non posso impedire al mio corpo di vibrare solo alla sua presenza e al mio cuore di accellerare come impazzito. Succede e basta. E non ci sono cure.
Niente antistaminici che mi curano da Mark.
Ma questo non vuol dire che io debba essere condizionata da questa situazione. Fingo che non esista e funziona , alla grande.
Mi siedo accanto a Jake e gli faccio il mio sorriso più sincero.
Lui mi passa una fetta di pane imburrata con la mia marmellata preferita.
E mi sfiora dolcemente la mano.
Lui è perfetto.
Mark ci guarda e ci sorride.
Ed è giusto così.
Questo è come deve essere.
Finiamo la colazione, parlando più che altro io e Jake, mentre Mark si arregge la testa sofferente.
Quando ha finito tutto il mio intruglio , il suo viso assume un colorito più vivo, ovvero è passato dal verde rancido al giallo bile e infine ad un bel bianco cadaverico con occhiaie annesse. Una specie di sexy vampiro.
Con uno sforzo degno di un supereroe, Mark di trascina in macchina con noi. Chiaramente oggi guida Jake, mentre Mark si mette gli occhiali da sole e appoggia la testa al sedile.
Jake non accende la radio come fa di solito, perché sa che suo fratello vuole un po di pace e così rimaniamo in silenzio.
Un silenzio piacevole, fatto di intimità, io apro il finestrino e metto la mano fuori, sentendo il vento sulle dita, come una barriera che si infrange sul mio palmo.
E mi sento felice.
Jake e Mark al mio fianco.
Non chiedo altro.
Sono con le due persone al mondo che amo di più.
- Famiglia, siamo arrivati a destinazione.-, dice Jake, parcheggiando davanti alla scuola.
Io mi giro verso Mark, che mi sorride, uno dei suoi sorrisi speciali, veri.
Apro lo sportello. Lui mi affianca. E sento il suo profumo.
- Ricordati che sono in debito con te. Perciò farò qualsiasi cosa tu voglia.-
Lui lo dice in maniera tranquilla, quasi gentile, ma nella mia mente si affollano milioni di immagini per niente innocenti.
Ma che problemi ho?
- Sarò il tuo schiavo.-, si solleva gli occhiali e sorride scherzoso e innocente.
E io devo aver fatto una faccia buffissima , perché Mark si mette a ridere e io dopo un primo momento di sconcerto lo seguo.
- Scusa Emilia, lo so che sei molto pudica, ma è più forte di me. Adoro vederti arrossire. - e mi sfiora le guance , delicatamente.
È un secondo, poi ritrae subito la mano, come se quel contatto lo avesse scottato.
Poi si riabbassa gli occhiali e si copre i suoi bellissimi occhi scuri.
- Smettila di prenderla in giro.-, lo brontola bonariamente Jake, che mi mette un braccio sulla spalla e mi attira a se', baciandomi la tempia.
- Oh mio Dio. Vi prego. È mattina presto ed ho appena mangiato, rischio di vomitare con tutte queste smancerie.-, grida Jade, facendosi sentire da metà scuola che sta entrando.
Mi volto e la guardo .
Lei posa un attimo gli occhi su Mark , con una strana luce e poi lo riabbassa velocemente.
Sembra in imbarazzo.
Lui non sembra notarlo.
Poi lei si riprende e stacca il braccio di Jake dalla mia spalla e mi tira verso di se'.
- È mia amica, quindi non monopolizzarmela. Ora è il mio turno. Fa bene un po di indipendenza, rafforza il rapporto.-, dice in direzione di Jake, che scuote la testa.
- Tu sei completamente matta.-
- E tu un polipo con sembianze di ragazzo.- e detto questo mi prende per mano e mi trascina con lei.
- A dopo .-, grido a Jake e Mark .
Quando siamo abbastanza lontane da loro, comincia il suo monologo.
- Allora, ho un enorme problema. Hai presente Jason?- è una domanda retorica, e lo sappiamo entrambe, visto che mi parla di lui ogni secondo e so fin troppe cose di Jason, anche troppo intime.
- Jade direi proprio di sì.-
- Be'-, dice lei passandosi una mano tra i capelli , - domenica è successa una cosa..-, si guarda intorno e vedo che mi sta portando verso gli spalti vuoti.
- Vuoi pomiciare con me?-, le chiedo ridendo.
Lei si morde l' interno della guancia e continua a guardarsi intorno.
È agitata.
La sua aura da ragazza spavalda è incrinata.
Io la conosco bene e so che in realtà Jade è molto altro, non solo un' egocentrica rompiscatole.
- E dai, sta per iniziare la lezione. Non c' e nessuno. Che è successo con Jason?-
Jade comincia a far ballare la gamba sinistra,in agitazione.
È un suo tic da quando ha dodici anni.
- Be' , lo sai noi non abbiamo un rapporto esclusivo e ci divertiamo insieme.Siamo entrambi liberi e ci piace stare bene..-
- Si, lo so. Niente legami.-
- E lo sai, io sono una tipa con la mente aperta e..-, la sua gamba sembra stia per schizzarle fuori dal corpo.
Le metto una mano sul ginocchio.
- Jade, sono solo io. Non ti giudico. Se hai fatto sesso estremo con lui a me basta che non ti sia fatta male , ne' che tu abbia contratto malattie. Il resto, sei adulta e libera di divertirti.-, le sorrido, perché è vero.
- Non mi giudichi?-, chiede un po' ansiosa.
- Mi hai raccontato di ogni tua esperienza e a parte il fatto che non te l ' ho mai chiesto, ma sei stata sempre molto ricca di particolari, e non vedo quale sia il problema adesso. Hai fatto sesso sadomaso, stile 50 sfumature di grigio? So che ora va di moda e magari vi siete dati al..-
- No, macché. Jason è un rincoglionito, mi ritroverei con  delle cicatrici sul sedere e dovrei andare dal chirurgo di mia madre per rifarmi il culo. -
Sorride e vedo che si è un po' tranquillizzata.
La prima campanella suona.
Si passa una mano sulla fronte.
- Okay, voglio dirtelo da un po' e accidenti te lo dirò. Non c' è niente di male.-
Fa un enorme respiro.
-Hai presente la festa di sabato da Henry?Be' tu e Jake siete andati via ad una certa ora e poi se ne sono andati molti, tutti.Henry era completamente ubriaco e l' abbiamo messo a dormire.
Così io e altri ragazzi siamo andati a
Fare un giro della casa e abbiamo trovato una stanza.-
- Fin' ora, sembra molto 5o sfumature di grigio.-, dico io.
- Scema dai, è una cosa seria. Ci ho messo tre giorni per confessartela.-
- Scusa, dai continua.-
- Be', era una sorta di sala cinema con tanto di poltroncine e divanetti. Jason ha acceso il proiettore ed è partito un film porno. All' inizio ci siamo messi a ridere, eravamo tutti un po' brilli, poi però uno dei ragazzi mi ha cominciato a toccare e mi ha baciata sulla bocca. E Be', lui mi piace parecchio, da un po', così lo bacio. E me ne frego che ci sia Jason accanto a me.
Poi il ragazzo comincia a toccarmi. Io mi blocco, perché appunto c'è Jason e..allora il ragazzo guarda me e poi Jason, scambiandosi uno strano sguardo e.. poi mi tocca e mi manda fuori di testa e poi sento Jason dietro di me , che mi bacia il collo e io...ho fatto sesso con loro. Entrambi. Lì. Tanto sesso. Cazzo che sesso. -, dice tutto d' un fiato.
Io ho la bocca un po' aperta.
- Be', wow. È stato bello quindi.-, non so che dirle. Che cosa dovrei dirle?
- Si, molto. E poi dopo ... Jason se n' è andato e sono rimasta sola con questo ragazzo , insaziabile e ho fatto sesso solo con lui. E Dio Em, è stato il miglior sesso della mia vita. Selvaggio. Intenso.Non sapevo come dirtelo, perché adesso quando lo vedo a scuola, mi viene in mente solo le sue mani, la sua bocca, il suo..-.
La interrompo.
- Ok, ho capito. Un super stallone.Chi è?Hai detto che è della scuola .-
Jade si morde un ' unghia.
- Be' , era questa la parte un po' imbarazzante, perché comunque tu lo conosci, per questo ho aspettato a dirtelo, però ti dico tutto e dovevo confessarti questa cosa. Però sai com' è.-
- No, non lo so, perché non ho capito niente.-, dico, mentre una strana sensazione mi invade.
- Lui è come una specie di fratello per te.-, e a quel punto mi immobilizzò.
-Ho fatto sesso con Mark. Tanto sesso. Del gran sesso.-
Smetto di respirare per un secondo.
- Ah, tranquilla . Ma figurati. Si, hai ragione siamo come fratelli, ma so che fa sesso . È normale. Sento le voci a scuola e poi Lydia e ...Ieri ho perfino visto quella Kristel, la rossa con lui. Non dovevi farti problemi.-
- Quella Troia.-, dice Jade strizzando gli occhi poi mi abbraccia .
- Sono contenta, perché volevo dirtelo, ma sai, avevo paura che per te fosse strano, pensare me con lui. Il tuo quasi fratello e la tua migliore amica. Per fortuna sono solo paranoica.-
Mi prende sotto braccio e io mi faccio trascinare da lei. Mi muovo, le mie gambe si muovono e sul viso ho un sorriso stampato.
- Anche perché voglio rifarlo . Cazzo, capisco perché Lydia ha quella fissa per lui.-
Sorrido ancora.
- Vedessi che C..-
La interrompo.
- Vado un attimo in bagno.-
Lei annuisce.
- Vengo con te?-
- No, prendi i posti, sennò ci capitano davanti alla professoressa che sputa.-, dico allegra.
Jade fa una faccia inorridita.
- Vado subito.-
- Grazie . Ora mi sento più libera.-, mi dice contenta.
E si allontana.
Io entro nel bagno deserto, guardo che non ci sia nessuno neo cubicoli , poi ne apro uno e cado in ginocchio. Fa schifo, non è igienico, ma in questo momento non me ne frega niente. Sento solo un gran dolore al centro del petto , che mi toglie il respiro e mi accorgo a malapena di piangere.
Piango in silenzio, senza fare nessun rumore, perché è giusto così.
Poi mi immagino Jade, la mia più cara amica da quando sono piccola e Mark. Insieme. E allora lo stomaco smette di reggere, tremo e vomito.
Vomito la rabbia, la tristezza, la delusione, il rancore e sopratutto vomito l'amore.
Perché in questo schifoso bagno , mentre suona la seconda Campanella , da sola, completamente sola , posso piangere perché lui vuole me, perché quel maledetto giorno di tanto anni fa un bambino moro con una paletta rossa , mi ha rubato il cuore e non me l' ha più ridato.
Piango e poi quando il dolore al petto è più sopportabile, mi asciugo il viso con la carta igienica, poi esco e mi lavo la faccia.
Rifaccio il trucco, ormai  sbavato e sorrido allo specchio, alla me riflessa.
Lascio che Emilia Brent muoia dentro di me.
E torno a essere Emilia Blackwood.
La ragazza di Jake.

Senza limitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora