- Quindi la professoressa Gordwin mi ha preso il compito e io..-
Jade sbatte' di colpo le mani sul tavolo, facendo sobbalzare Henry.
- Ma che cazzo..-, la guardò, tirandosi giù gli occhiali da sole e squadrandola con i suoi occhi castani, come se fosse una pazza scatenata.
Lei per tutta risposta arricciò le labbra e mi indicò, puntandomi il dito laccato "grigio perla d'Oriente",smalto che avevamo comprato una settimana fa al centro commerciale e che solo perché era perla d' oriente le era costato il doppio di un normalissimo grigio, quale alla fine era, contro il viso.
Ma dopotutto quando Jade si metteva in testa una cosa, era impossibile farla ragionare. Come ora, che mi guardava con il suo sguardo, "non ho avuto abbastanza attenzioni da voi e devo fare la melodrammatica".
Io voglio bene a Jade, frequentiamo la stessa scuola da quando abbiamo iniziato a camminare, le nostre madri condividono lo stesso chirurgo estetico, sparlano insieme degli altri e si sparlano alle spalle con altrettanta facilità. Insomma abbiamo una vita praticamente in comune, e quindi ormai la conosco fin troppo bene. Perciò poso il mio sguardo su di lei e le do un po' di attenzione.
Ma Jake non è così perspicace e continua a baciarmi dolcemente la spalla e poi il collo, facendomi il solletico.
Mi volto lentamente verso di lui, provando a trasmettergli con lo sguardo i miei pensieri, ma appena incontro i suoi occhi blu, devo mordermi il labbro, per non scoppiare a ridere. E lui fa quel suo sorriso da finto innocentino, che lo contraddistingue. Lo fa amare da madri e professoresse e fa sbavare le ragazze.
Per me è solo il mio Jake.
Il ragazzo con cui sto praticamente da sempre, cui sembro predestinata ancora prima che nascessi, e una delle due persone che amo di più al mondo.
-Ehi, voi.Mi sento incompresa. Sono seduta qui con voi, per parlare, avere una normale conversazione tra amici e invece mi trovo accanto , un fumato che porta gli occhiali da sole in mensa , si parlo con te Henry. Un altro che invece di guardarmi negli occhi, continua a fissarti le tette Lydia.-, Jade indica la morettina al suo fianco, che guarda la sua maglietta rosa cipria così aderente da poterle contare i fili del pizzo del suo reggiseno. E poi alza i super truccati occhi verdi sul ragazzo che ha di fronte. Matthew.
Lui in quel preciso istante, sposta lo sguardo su Jake, che scoppia a ridere.
- Cazzo Jade , stavo solo apprezzando l' ottima fattura della sua maglia. Lo sapevi che volevo fare lo stilista?-
Jake si sta praticamente piegando in due e io non riesco a trattenere una risata.
Lydia spalanca la sua perfetta bocca rosa, come se credesse davvero a quelle parole. Ed è l' unica a questo tavolo a non capire che sta scherzando.
- Matt, al massimo tu potresti fare il critico cinematografico di film porno.-, replica Jade, incrociando le braccia sotto il seno prosperoso e guadagnandosi così un' occhiata da Matt.
Lei alza le spalle e scuote la testa, pur sorridendo.
E poi guarda me.
I suoi occhi castani si fissano sul mio volto, in uno sguardo dì disapprovazione.
- E infine voi due. Aha, non crederete miei cari signori Blackwood, che solo perché siete fidanzati ed estremamente, diabeticamente carini,che possa ancora tollerare i vostri amoreggiamenti. Accidenti Jake, stai con lei da quando ancora avevi il pannolino e la guardi come se fosse la cosa più meravigliosa del pianeta. Baci, carezze, questi sussurri da innamorati. Vi O-D-I-O. Chiaro? Perché non fate come tutte le persone normali? Litigate, traditevi, o almeno non siate così adorabili? Prima o poi qualcuno vi uccidera' perché non può sopportare di vedere tanta dolcezza e amore. Io vi ho avvertiti. Poi non dite che non sono una buona amica eh? Vedervi è come vivere con degli orsetti del cuore che si abbracciano. Se mi avvicino, sono sicura che annusandovi, sentiro' che profumate di arcobaleni e unicorni. -e sospira pesantemente.
Mat le posa una mano sulla spalla.
- Insomma tutti questi discorsi per dire che sei sola e hai bisogno di scopare,Jade. -
Jade spalanca la bocca e si volta con uno sguardo stile esorcista , pronta a distruggerlo.
La sua faccia è impagabile.
In quel momento il mio corpo viene pervaso da un intenso calore immediato e improvviso che mi riscalda e un dentro di me vuoto allo stomaco prende il sopravvento.
È come se mi avessero acceso una stufa direttamente sulla pelle e stessi andando a fuoco.
E non ho bisogno di voltarmi o anche solo guardare per sapere il perché, dato che potrei essere in una cella sottoterra, completamente al buio e al freddo e comunque il mio corpo avrebbe questa reazione .
Perché solo con una persona al mondo mi succede.
Mark.
Ormai ci sono abituata. Per me è naturale, come respirare provare certe cose.Perciò, come ogni volta fingo di non sentire niente. Fingo che il mio corpo non sia così recettivo nei suoi confronti. Perche' so che è sbagliato. Perché sono una stupida a provarlo.
- Chi ha bisogno di scopare?-, chiede lui , sedendosi tra me e Henry.
E nel punto in cui le latra ginocchia si incontrano, sento dei brividi.
E rimango immobile, mano nella mano con Jake.
Mark guarda Jade con il suo sorriso malizioso.
Sa già la risposta, e sa anche l' effetto che fa su di lei.
E lo adora . Lo diverte.
Vuole vederla così.
Jade com'è prevedibile arrossisce e si vede anche sotto la sua abbronzatura da solarium di lusso.
E Mark la fissa un secondo più del dovuto, per prolungare il suo imbarazzo.
Poi inizia a mangiare.
- Cazzo Mark, ma hai visto la rossa del primo anno? Quella con un culo che parla da solo?-, chiede Matt ed anche Henry sembra interessato alla conversazione.
Lidya guarda Il telefono, lanciando occhiate di nascosto a Mark, senza farsi vedere. Perché dopo la sveltina che hanno avuto durante il falò sulla spiaggia quest' estate, lui non l' ha più cercata, e le parla come se tra loro non fosse successo niente. Tipico comportamento da Mark, niente di strano, ma Lydia chiaramente si aspettava altro e dal modo in cui sta tenendo il telefonino, la vita al liceo della rossa dipenderà dalla risposta di Mark .
Lui continua a mangiare , alzando una spalla e sorridendo.
- Porca puttana Troia. - urla Henry e metà mensa si gira verso di noi.
- Tu ti sei fatto la rossa. - e indica Mark, che non nega, ne' ammette.
Matt comincia a tirarlo per la camicia.
E Mark si gira verso di lui, con uno scatto del braccio.
Odia essere toccato senza il suo permesso.
Lo sanno tutti.
Lui vuole avere il controllo su tutto. Anche sulle azioni degli altri.
Tipico di Mark.
Matt molla la presa e alza le mani in segno di pace.
Non vuole far arrabbiare l' altro. Mai.
Adesso Mark è accettato dagli altri, ammirato, non come quando era un bambino e nessuno lo voleva. Da quando ha compiuto dodici anni , dal funerale della madre, tutti sembrano essersi accorti di lui.
Semplicemente perché lui voleva questo.
Perché da un giorno all' altro ha deciso di voler far parte del gruppo e così è stato.
Perché come sempre tutto ciò che Mark vuole, lo ottiene.
Sempre.
Abbassò lo sguardo sulle dita di Jake, che stringono le mie, sotto il tavolo. Sono morbide e così familiari.
Conosco ogni linea , ogni curva della sua mano.
Mi accarezza piano il palmo della mano con il pollice, mentre sorride della faccia di Henry e Matt.
- Ehi Mark, sei davvero andato con quella lì?-, chiede Jake, soprattutto per vedere le facce dei due amici, alla rivelazione. Anche perché Mark e Jake si dicono tutto, non hanno segreto, quindi lui sa già la risposta.
Mark alza la testa del piatto e tira su un sopracciglio.
Pronto a stare al gioco.
E riconosco quello sguardo.
Quella povera ragazza è finita.
- Non è rossa naturale.-
E quella risposta basta a mandare fuori di testa i ragazzi.
Lydia stringe così forte il cellulare, che temo lo spezzerà in due. E io so già che il destino della finta rossa, è segnato. Sarà oggetto di brutti scherzi e odio gratuito da parte di metà delle ragazze più popolari della scuola, solo perché si è fatta toccare da Mark Blackwood.
Jade stringe gli occhi forte e fissa la povera ignara, seduta con un' altra amica in fondo alla sala.
La guardo.
Sembra una ragazza normalissima.
Bella, molto, ma non in modo esagerato.
Semplicemente con dei bei lineamenti e a quanto pare con un bel sedere.
Motivo per cui si è fatta notare.
Non merita quello che le succederà.
- Mark. Per favore. Sai come andrà a finire.-gli sussurro.
E lui si volta verso di me e mi sorride. Un sorriso vero. Non uno di quelli finti e altezzosi, che ha dispensato da quando si è seduto.
Ma il suo sorriso.
Quello che rivolge solo a me.
Mi guarda negli occhi e scuote la testa, come se non fosse colpa sua. E io alzo gli occhi al cielo.
- È colpa tua.-
- E com'è? Troia?-, chiede Matt arrapato più che mai.
Io guardo Mark, implorandolo di non rovinare ancora di più quella ragazza.
E lui annuisce, rivolto verso di me.
Senza staccare i suoi occhi neri e profondi da me.
E quello stupido cuore batte così forte che mi odio.
Tengo per mano suo fratello , le mie dita incastrate con quelle di Jake. Ma il mio cuore non ha pudore, ne' rispetto.
Se ne frega di tutto. Vive e non ragiona per conto suo.
Stupido cuore.
Mark mi guarda e sa già quello che voglio dirgli con quel breve scambio di parole.Come se tra noi ci fosse stato più di uno scambio di battute. Come se mi leggesse dentro. E molte volte, troppe, lo fa davvero.Grazie a Dio non sempre.
Poi mi sorride con dolcezza .
Solo per me.
- Mi dispiace miei cari. Sono un gentiluomo. Certe cose sono personali.- e mentre lo dice non ci crede nemmeno lui.
Ma comunque tace .
La campanella suona.
Mi alzo in piedi. Jake si avvicina a Mark e agli altri ragazzi, mentre Jade mi affianca per uscire, seguita da Lydia.
- Non ho bisogno di conferme. Quella è una Troia.-
Lydia annuisce.
- Ragazze, ha solo fatto sesso con il ragazzo con cui metà della scuola lo
ha già fatto. Niente di più.-, dico io.
Lydia scuote la testa.
- Non è questo. Si vede proprio che è troia. E a me non piacciono le troie. Qualcuno deve farle capire che fa schifo.-
- Lydia paladina antitroiaggine.-, dice sarcastica Jade .
- Vedrete ragazze. Quella non tocca Mark e poi la fa franca.-, sibila poi Lydia.
- Almeno ammetti il reale problema.-, dico io toccandole la spalla, in segno di sostegno alla sua dipendenza.
Lydia riprende a messaggiare, per programmare la sua vendetta probabilmente. E poi si ferma davanti ad un' aula.
Non mi smentisce.
Sappiamo tutte la verità.
Ma non lo ammetterebbe mai.
- A dopo ragazze.-
Noi la salutiamo.
- È proprio persa per lui. Cazzo. Però mi chiedo, se una dopo una sola volta che ha fatto sesso con lui è ridotta così, che accidenti sa fare quello?- Jade guarda Mark con una luce maliziosa negli occhi. Sento un nodo alla gola, ma lo butto giù e mi costringo a guardare la mia amica che lo fissa con bramosia, mentre lui parla a pochi metri da noi con Jake.
Fa male. Ed è giusto così.
Jade si sporge verso di me e mi dà un bacio veloce sulla guancia.
- A dopo amica.-
Ed entra in classe seguita da Matt, che le guarda il sedere platealmente.
Jake mi affianca, mentre Mark e Henry chiacchierano davanti a noi.
- Allora meraviglia, stasera che film ci guardiamo?-
Mi prende la mano e la stringe forte.
E io mi sento a mio agio. È naturale, normale.
Giusto.
- Quel thriller psicologico nuovo che dicono è incasinatissimo?-, e gli faccio il mio sorriso più innocente, perché sa che io adoro quel genere di film e lui adora accontentarmi.
Voglio perdermi in film intricati, che catturano la mia attenzione.
Scuote la testa e sorride.
- Va bene.-
- Sei troppo condiscendente con me. Dovresti farti valere.-, lo prendo in giro.
- Guarda che io non ci perdo mica così tanto. Potrò stare accanto alla ragazza più bella del mondo e baciarla ,e tu sarai troppo presa a decifrare il mistero del tuo film. E non avrai voglia di fermarmi. Inoltre quando sei concentrata ti si formano due piccole rughe tre sopra la fronte che mi fanno venire voglia di morderti.Sono molto più che fortunato.-e mi dà un bacio sul collo.
E io non posso fare a meno di sorridere.
- Non è proprio così, però...-
- No, il passaggio di Clay è stato una cazzata. Potevano vincere e invece fa quella schifezza. Ci fossi stato io al suo posto.-, Edward si intromette tra di noi in maniera concitata.
- Cosa avresti fatto? Clay Stemil è bravo,ma contro la Paradise non poteva fare niente. Quelli secondo me fanno uso di steroidi.-, dice jake convinto.
- Ti ricordi la partita di ottobre?- e così anche Mark si affianca e sono già sicura di stare per partecipare molto involontariamente ad un' accesissima discussione sul football , di cui non può fregarmene di meno.
Perciò lasciò la mano di Jake.
- Entro in classe a prendere i posti. -
Lui annuisce.
Entro nella classe di filosofia che seguiamo sia io , Jake che Mark .
Il professor Weating mi blocca sulla porta e io arretro di un passo.
- Scegli il tuo gruppo per la ricerca di filosofia e prendi posto.Massimo quattro persone a gruppi.-dice guardando dietro di me, in un punto indefinito.
Sembra sempre tra le nuvole.
La sua testa pelata e lucida riflette la luce del neon.
E dal tono del professore capisco che è una litania che ha ripetuto a tutti gli studenti entrati in classe prima di me.
E che ancora dovrà ripetere a molti altri.
Così mi affretto a rispondere.
- Io , Jake e Mark . -
- Bene. I tre Blackwood . Gruppo numero otto. Prenda posto.Poi decideremo il tema da affrontare. - dice con voce lamentosa. E si avvicina a Marty Simoms e le pone la stessa identica domanda di poco prima.
- Blackwood? Bene ora so il tuo cognome, sono già a buon punto. Che nome potrebbero averti dato con un cognome così altisonante?-
Mi giro e incrocio lo sguardo di un ragazzo con dei capelli mossi che gli arrivano a metà spalle .
Occhi azzurri e un bel sorriso.
Io lo guardo alzando un sopracciglio.
- Ah scusa, sono un maleducato. Io sono Will. Will Stone. Quindi niente cognome da nobile dal settecento che vive in un enorme maniero e fuma la pipa davanti al camino.Solo Stone.- e alza le spalle.
Sorrido pensando che effettivamente Mark e jack vivono in una villa extra lusso molto antica. E l' unica volta che Mark ha trovato il sigaro del loro bisnonno e ha provato a fumarlo, ha sputato l' anima ed aveva solo sette anni. Rido ancora al pensiero della sua faccia.
E così mi ritrovo a ridere come una scema davanti a Will solo Stone.
E sul viso di lui ricompare quel bel sorriso.
Ok, sembra simpatico.
-Piacere Emilia. Emilia Brent. Non sono una Blackwood. Anch' io ho un cognome banalissimo. Niente di extra lusso.-
- E perché ti ha chiamata Blackwood?Non che abbia qualcosa contro i Brent. Nobile cognome Anch' esso.-
Dice con tono da finto snob.
E io gli regalo un altro sorriso.
- Perché il mio ragazzo si chiama Blackwood e da quando sono molto piccola sono sempre con loro e ormai per tutti sono una Blackwood Anch' io. È la mia famiglia.-
Lui mi guarda per un attimo, pronto a dire qualcosa . Poi si ferma.
E guarda un punto dietro di me.
- Ecco il tuo ragazzo. Direi dallo sguardo minaccioso tipico di uno che si chiama Blackwood.-
Sento un calore divampante sul fianco, nel punto in cui il braccio di Mark sfiora per caso il mio corpo.
- E tu saresti?-, chiede senza preamboli.
- Lui è Will Stone.-, dico io, indicandoglielo . Perché lo guarda così?
- E vorresti?-
-Simpatici i Blackwood comunque.-, sussurra Will a me.
E Mark si irrigidisce.
- Oltre che simpatici, siamo anche bravi a fare a botte.-, gli dice minaccioso.
E mi sento come un palo della luce su cui un cane ha appena fatto pipì per marcare il territorio.
Mi volto verso Mark e lo guardò stranita.
- Non mi dire che l' hai detto sul serio?-
Ma lui continua a guardare male Will.
Per fortuna in quel momento arriva Jake, che osserva la scena e guarda Will con le sopracciglia aggrottate.
Oh mio Dio. Ma che problema hanno?Jake mi mette un braccio sulle spalle.
- Tutto a posto?-, finge di chiedere a me, mentre in realtà sta guardando Will.
- Sii.-, dico io allungando le ultime lettere,cercando di far capire ad entrambi che stanno esagerando.
Cavolo, è solo un ragazzo che mi parla. Mica mi ha baciata o messa spalle al muro e picchiata.
E poi ripenso all' ultima volta che si sono comportati così.
Avevamo dodici anni ed io non stavo ancora con Jake . Ed un ragazzino mi aveva detto che ero carina e aveva provato a baciarmi. Era finita con un occhio nero per lui e una mano pesta per Mark. Era stato nel cosiddetto periodo,prima dell' ufficializzazione del nostro fidanzamento. Perché tutti sapevano che Jake mi voleva, ed era pazzo di me. Lo sapevo Anch' io. Non me aveva mai fatto mistero.L' ha fatto capire da quando probabilmente mi aveva vista a quattro anni, ma io avevo qualcosa che mi fermava.
Era bello, molto più della media. Biondo, occhi azzurri, viso perfetto, alto. Insomma il classico principe azzurro.
Ma.. C' era quell' accidenti di ma.
Gli volevo bene, eravamo sempre insieme io ,lui e Mark. Loro erano la mia famiglia, quella che a casa non avevo perche' mia madre, be' era mia madre. Però se pensavo a jake non sentivo le farfalle nello stomaco e sebbene sapessi che prima O poi sarei finita con lui, volevo ritardare il momento. Godermi quella sorta di libertà.
Tutti sapevamo che io e jake ci saremmo messi insieme. Tutti lo volevano. Sopratutto Mark.
Mi volto verso di lui. Lo guardo.
Il fratello maggiore di jake.Si passano undici mesi. Gennaio e dicembre dello stesso anno. Sono praticamente gemelli,se non fossero l' opposto. Mark con i suoi occhi scuri, capelli neri e quell' aria da duro.
I miei due angeli. I miei due demoni.
E adesso per la prima volta, qualcuno osa parlare con me. Da anni nessun ragazzo mi rivolge uno sguardo un po' più lascivo. Perché sanno che sto con Jake.
Guardo Will e capisco che un po' mi fa piacere essere guardata come una ragazza da qualcuno ,oltre jake.
Non perché voglio fare qualcosa con Will,ma perché per una volta non mi sento solo la ragazza di jake,ma solo io Emilia. Piaccio solo io.
Non come coppia , Jake ed Emilia. Ma solo io.
Ed è una bella sensazione. Diversa e strana.
Will guarda Mark e Jake , poi addolcisce lo sguardo e si rivolge a me.
- Ci vediamo in giro Emilia Brent.-
Ed usa il mio cognome.
Dopo tanti, troppi anni.
E non so come mi sento.
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Senza limiti
Teen FictionLui rimase immobile a guardarla, il suo petto si alzava velocemente sotto la maglietta bagnata, i suoi occhi la fissavano come due braci incandescenti. La bocca leggermente socchiusa, in cerca di ossigeno. Eppure era lei che non riusciva a respirare...