Sto dormendo, non so come sia successo, ma per cinque minuti ho chiuso gli occhi, stavo pensando a Mark, a noi in quella caffetteria , e mi sono sentita più rilassata e finalmente dopo giorni ho dormito.
Stavo bene.
Ma qualcosa mi sta svegliando.
Rumori.
Mi metto a sedere sul letto .
E sento battere alla porta.
Uno , due tocchi. Poi il silenzio.
Mi irrigidisco.
Cerco di pensare .
E poi i pugni contro la porta aumentano, più forti, senza intervalli, come se volessero sfondarla, entrare.
È chiuso a chiave, come ogni sera, ma la paura mi prende lo stesso.
Non mi paralizzo , perché so che devo fare qualcosa, che nessuno verrà ad aiutarmi se non io stessa.
Non so chi sia lì fuori, se un ex ragazzo di mia madre, un ladro o un malintenzionato.
Ciò che so è che conosce la mia stanza, sa dove sono e io devo fare qualcosa.
Non deve cogliermi impreparata.
E questo mi basta per mettermi in allerta.
Afferro lo spray al peperoncino che ho nel cassetto del comodino e il teaser.
Mi alzo in piedi.
Se riuscirà ad aprire devo avere spazio di manovra.
Resto dritta in mezzo alla stanza, rivolta verso la porta.
E poi sento una voce.
- Emilia, apri questa cazzo di porta.-
E subito corro ad aprire.
Lascio cadere il teaser per terra.
Tolgo le mandate alla porta e la vedo.
Mia mamma.
Bellissima, con dei pantaloni neri e un golf di lana bianca, i capelli acconciati in uno chignon e il viso truccato perfettamente.
È abbronzata e assolutamente perfetta.
Sembra appena uscita da un servizio fotografico.
Le osservo subito il viso perché voglio essere sicura che stia bene, che lui non le abbia fatto del male.
Guardo intorno a lei, stringendo lo spray al peperoncino e sperando che lui non ci sia.
E non lo vedo.
Siamo solo noi due.
- Stai bene?-, le domando preoccupata.
Lei mi guarda e poi si mette a ridere, prima piano, con la mano davanti alla bocca, poi in maniera sguaiata, con la testa all' indietro, ad alta voce, nel silenzio dell' alba, con il sole che batte sui suoi capelli biondi e che la illumina.
E poi mi guarda, gli occhi ridotti a due fessure.
- Hank mi ha lasciata lo sai?-
E il suo viso diventa una maschera fredda.
Io non so chi sia Hank, suppongo il suo ex. Quello che .. mi ha..
Lei mi guarda in attesa.
Io non so cosa vuole che le risponda, di certo non quello che penso davvero, cioè che sono felice.
Felice che non sia più in questa casa.
Felice che non debba più avere paura di lui la notte.
- Non ti dispiace vero?-, la sua voce è un sussurro rabbioso.
Mi afferra il polso, dove fino a qualche giorno fa c' era il livido del suo ragazzo, Hank.
La sua stretta è forte, guardo la sua meno abbronzata che stringe il mio polso più chiaro.
Le sue unghie rosse che mi serrano il braccio.
- Guardami ragazzina.-
Io alzo la testa e guardo quegli occhi che conosco.
Che amo.
- Credi di valere più di me? Credi che ci siamo lasciati per colpa tua? Per te? Perché lui ha provato te e non vuole più me adesso?Pensi che dopo che ti ha avuta, io non sia abbastanza?-mi guarda.
Vedo l' odio e in fondo, celato sotto veli di disprezzo, la sua insicurezza.
Non dico niente.
So che adesso tocca a lei, che è il suo momento , la sua parte, il suo discorso.
Mille volte l' ho sentita provare le sue battute, recitare per ore. Parlare di se'.
Di notte, quando i miei occhi rischiavano di chiudersi perché avevo sonno . Mille volte le stesse parole, le stesse frasi e io dovevo restare sveglia, occhi aperti fino all' alba.
Finché per lei non era abbastanza.
Sentire i suoi copioni, ascoltare le sue paure, le sue storie.
Mai dirle che avevo sonno, che dovevo andare a scuola il giorno dopo.
Ne' che gli altri bambini mi avevano presa in giro, perché mi ero addormentata sul banco durante la lezione di storia.
A lei non interessava.
Lei non mi ascoltava, mi rivolgeva solo uno sguardo di disapprovazione, come se la stessi deludendo e io tacevo.
Mi pizzicavo le gambe per stare sveglia.
E l' ascoltavo parlare, per ore, con quel suo sguardo vivo e lontano negli occhi.
Non è quello che ha adesso.
Adesso non recita.
Adesso non finge una vita diversa, perfetta.
Adesso è arrabbiata con me.
Furiosa.
Mi strattona per il polso, trascinandomi fino alla sua camera.
- Tu sei una ragazzina, ti senti bella e giovane.
Ma quella bellezza l' hai presa da me.
Hai i miei tratti, il mio viso, il mio corpo.
Sei solo una mia copia sbiadita .
Pensi che ogni uomo ti voglia perché sei carina.
Perché Jake ti ha voluta, perché lui è popolare, bello e premuroso.
Perché è il massimo che potrai mai avere.-
Mi dà uno strattone finale e si mette dietro a me.
Il suo viso si erge sopra la mia testa.
È poco più alta di me, ma con i tacchi che indossa , mi supera di qualche centimetro buono, mentre io sono a piedi nudi.
- Lo sai anche tu, che lui è sempre stato troppo per te. Che tu sei sbagliata, non vali abbastanza. Lui ti ha tenuta perché gli facevi pena. A tutti loro, a lui , a Mark, tu hai sempre fatto solo pena.
Sei la ragazzina che li seguiva come un cagnolino. Quella che voleva un po' di affetto, di attenzioni. E così hai capito che l' unico modo per averlo era aprire le gambe.
Non sapevi a chi dei due darla, forse ci hai provato con entrambi, ma Mark è troppo bello per te e non ti ha voluta.
Ha intorno a se' mille volte di meglio , piuttosto che una ragazzina scialba.
Jake è sempre stato più gentile, più educato e meno selvaggio. Perciò appena tu hai fatto un po' la troietta c' è stato subito. Hai preso il più ingenuo dei due.Sei stata furba.-, sorride , ma senza gioia.
Mi guarda nello specchio.
I suoi occhi chiari nei miei castani.
E vedo le lacrime sul mio viso, silenziose, lente, che scivolano sulle mie guance.
Mi si affianca all' orecchio, scosta una ciocca di capelli.
- Lo sai anche tu che non vali abbastanza per loro. Non sei speciale, non sei simpatica, ne' socievole.Sei sempre rigida, perfettina.Nessuno potrebbe mai attaccarsi a te. Perciò per tenerti Jake gli hai dato l' unica cosa che poteva fartelo avere per un po'. Te lo sei scopato.
Hai fatto bene i tuoi conti.
Però a quanto pare non eri così soddisfatta. Perché appena hai visto un bel ragazzo, te lo sei preso, vero? Non riesci ad essere fedele, vero tesoro?
Mi hai rubato il fidanzato.Hank è bello e più grande. Sa dei giochetti che il tuo piccolo Jake non conosce e così..-
Mi accarezza la guancia.
- Ci pensi come ci rimarrebbero Jake e Mark a sapere che la loro piccola e perfetta Emilia va con tutti.
Che basta una sera da sola che apre le gambe. Chissà con chi altri l' hai tradito.-
Mi scosto dalla sua carezza.
- Mi ha violentata.-, sussurro, cercando il suo conforto.
La prego di aiutarmi.
Perché è mia madre.
Perché deve amarmi, nonostante non sia perfetta.
Perché ho bisogno di lei.
Lei stringe forte le labbra.
- Non sei né la prima ne' l'ultima a cui un uomo fa quello che vuole. Non sei stata abbastanza brava ad allontanarlo, perciò te la sei cercata. Non fare la vittima. Perché non lo sei.-
Mi mette un dito sulla scia della mia lacrima e l' asciuga.
Io scuoto la testa.
Non l'ho voluto.
Non volevo che Hank mi facesse quello che mi ha fatto.
- Io non volevo...-
Mi mette una mano sulla bocca e me la chiude.
Non vuole sentire.
Non vuole sentirmi.
- Guardati. Guardaci. Non sei diversa da me. Siamo uguali.Entrambe ci diamo ad uomini sbagliati.
Siamo incapaci di amare davvero.
Non ci è possibile. Tentiamo, ma non proviamo niente.
È cosi, lo sai anche tu vero Emilia?
Usiamo gli altri perché siamo egoiste.
Guardami.
Ami Jake?-
Io sento il cuore in gola.
- Rispondi.-, mi dice perentoria.
- Gli voglio bene.-
- Ma non lo ami , completamente, totalmente, con passione, l' amore vero.. tu non lo provi per lui, vero?-
Mi accarezza la guancia.
- No.-
- Sei stata con un ragazzo per anni e non lo amavi nemmeno. -, ride.
-Non sei migliore di me. Non lo sei mai stata, per quanto ti illudi di esserlo.
Per quanto ci provi.
Puoi avere buoni voti a scuola, vestiti da ragazza per bene, buone compagnie e uscire con il ragazzo più carino e popolare. Puoi fare sesso con lui per fingerti normale. Ma so che ogni volta che ti guardi allo specchio..-, mi avvicina al vetro.
Pochi centimetri mi separano dalla lastra e mi perdo nei miei occhi tristi.
- quello che vedi è solo marcio. Sei rovinata, vuota e usata. E se continuerai a mettermi i bastoni tra le ruote, per sentirti migliore di me, giuro che dirò a tutti chi sei davvero. -, spinge il mio viso contro la superficie fredda e liscia dello specchio.
La mia guancia è pressata sul vetro, e sento le mie lacrime in bocca.
-Dirò a Mark e Jake che la loro ragazza perfetta, in realtà è solo uno scarto. Che mentre stavi con Jake, altri uomini ti hanno avuta, che la loro ragazza d' oro è una puttana da quattro soldi. Li dirò di Hank . Dirò tutto.Nessuno ti vorrà più. Loro vedranno chi sei davvero.
Un guscio vuoto.-
Poi mi lascia e si allontana.
- I tuoi bei vestiti e la tua facciata di perfezione non riusciranno a coprire per sempre tutto il marcio che hai dentro.-
Ed entra in bagno, lasciandomi davanti allo specchio, in pigiama, con i piedi scalzi e il viso arrossato.
Guardo il mio riflesso .
E sotto i capelli scarmigliati, un pigiama spiegazzato e due occhi gonfi , vedo i tratti di mia madre, i suoi lineamenti, la sua bocca. Vedo lei in me.
Sono così simile a lei, la sua brutta copia.
La sua opera mal riuscita.
Eppure so che si sbaglia, che c' è una differenza tra di noi, qualcosa che lei non possiede.
Io so cos'è l' amore. Quello che fa male, che stringe il cuore, quello che ti scalda ,ti fa stare bene e ti rende completa. Conosco l' amore, in tante sfaccettature, in mille prospettive diverse.
Io riesco ad amare.
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Senza limiti
Teen FictionLui rimase immobile a guardarla, il suo petto si alzava velocemente sotto la maglietta bagnata, i suoi occhi la fissavano come due braci incandescenti. La bocca leggermente socchiusa, in cerca di ossigeno. Eppure era lei che non riusciva a respirare...