Quattro

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- Ehi, tutto bene?-, alzo la testa e vedo Will ,proprio davanti a me. Praticamente se avessi fatto un passo in più gli sarei finita in braccio.
Ed ero così sovrappensiero da non esserne e nemmeno accorta.
Indossa un cappellino scuro e i suoi occhi indagatori sembrano leggermi dentro.
- Si.-, dico sorridendo.
Lui mi mette una mano sulla spalla .
Mi irrigidisco in maniera istintiva. Saranno secoli che un ragazzo , che non sia Jake o al massimo Mark,mi tocca.
- Emilia, noi non ci conosciamo abbastanza.. Ma devo dirti una cosa.-, i suoi occhi si fanno seri e vedo per la prima volta che ha delle piccole pagliuzze dorate proprio intorno all' iride.
- Fai schifo a dire le bugie.-, e il suo viso si apre in un grande sorriso.
E io spalanco la bocca, pronta a replicare, sulla difensiva, ma poi mi metto a ridere Anch' io. E stavolta sul serio, in maniera sincera.
- Si, okay faccio schifo. Sono più brava a tenermi le cose dentro .-
Will , che ha ancora la mano sulla mia spalla, ma che ora non sento più come strana o fastidiosa , annuisce.
- Si, Anch' io credevo che tenersi dentro i problemi aiutasse a sentirsi più forti, a non esporsi, ma è una grande cazzata, te lo devo dire. Perché noi siamo i peggiori giudici di noi stessi. Ci critichiamo allo sfinimento, vediamo il peggio del peggio di noi. La vera soluzione è trovare qualcuno con cui parlare, sfogarsi, di cui fidarsi.-
Guardo negli occhi Will.
- E ti sembra facile. Magari se uno ha un segreto, ha paura del giudizio degli altri o..-
- Potrebbe allontanare le persone che ami.-, termina Will e io non annuisco. Perché non voglio rivelare troppo di me.
Ne' tantomeno dei miei segreti.
- Se vuoi io sono a tua disposizione come sfogo o sacco da boxe. Non conosco praticamente nessuno qui, ed il discorso più lungo fin' ora, escluso questo, è stato con la signora della mensa, che mi ha elencato il menù del giorno, perciò se vuoi parlare dei tuoi problemi o di altro, mi farebbe tanto piacere. No sul serio, anche se mi racconti il tuo film preferito per filo e per segno sarei felicissimo. Anche se il film in questione fosse "mean girls",lo accetterei, perché ho bisogno di parlare con un coetaneo. -
Poi si interrompe.
- Vedi, sono in astinenza da chiacchiere.-
Ed io lo guardò e rido, per la seconda volta in maniera sincera.
Guardo l' orologio alla parete.
- Ok, Will Stone, direi che ormai la prima ora è già iniziata da troppo tempo per poter entrare in classe, perciò ti propongo una bella chiacchierata .-
Appena finisco di dirlo, mi meraviglio di me stessa. Che accidenti mi è preso? È la prima volta che salto una lezione, oltretutto ho lasciato Jade da sola in classe a tenermi il posto. So che sto sbagliando, ma non ho voglia di vederla, in questo momento ho solo voglia di ridere, di non incrociare lo sguardo delle persone che conosco. Di dimenticare per un attimo che sono un casino vivente.
- Sognorina Brent, lei mi sta portando sulla cattiva strada.-, mi dice Will con una voce allegra. Non c'è malizia nella sua voce, solo felicità e divertimento.
Mi prende sottobraccio e ci allontaniamo dal corridoio.
Mando un messaggio a Jade in cui le dico che non sto tanto bene e che ci vediamo alla seconda ora.
- Quindi, dimmi un po' di te , signorina Brent.-, mi dice Will, mentre si siede su un gradino , vicino alla sala caldaie.
L' ho portato qui, perché una volta Mark , portò me e Jake, dopo che il fratello aveva lanciato un libro addosso ad un professore, perché continuava a chiedergli come stesse sua madre. In quel periodo Ellen Blackwood, aveva appena scoperto di avere un tumore alla gola, dopo che ne aveva appena asportato uno ,pochi mesi prima ,al seno.
Ancora nessuno a parte la sua famiglia e io, sapeva niente del nuovo tumore e la domanda del professore era stata di pura cortesia, ma Jake era fuori di se' e terrorizzato. Di solito Jake era quello calmo e allegro e Mark la testa calda, ma allora Jake Aveva solo undici anni e stava vedendo sua madre senza capelli e sempre più magra ed emaciata e il calvario non era finito come speravano.
Così Mark , quella volta, si era alzato dal banco e aveva raccolto il libro di Jake, aveva chiesto scusa al professore e alla fine dell' ora aveva portato Jake e me vicino al locale caldaia . Era un po' inquietante e abbandonato, ma era perfetto per non farsi sentire da orecchie indiscrete. E così Mark aveva detto a Jake, che capiva il suo dolore, la sua rabbia, perché anche lui la provava, ma che se loro si fossero comportati male, la loro mamma avrebbe avuto solo più pensieri e in quel momento doveva usare tutte le sue forze solo per guarire e stare di nuovo bene. Non doveva perdere tempo con il nostro malessere. Noi dovevamo essere la sua forza. Non una sua debolezza.
Ricordai quel discorso e come mi fece sentire. Una combattente pronta a difendere la regina che amava, e Mark si fidava di me, poiché mi aveva resa partecipe. E mi fece ammirare ancora di più Mark, per la sua saggezza e la sua forza.
- Non c'è un granché da dire. Sono figlia unica, vivo con mia madre, un ex modella e adoro la pizza. Sto con Jake da quando avevo quattordici anni, in maniera ufficiale e.. Be' direi è tutto qui.-
- No, non può essere tutto qui. Non mi hai detto qual è il tuo film preferito, ne' cosa fai nel tempo libero, ne' che ne so, se adori la Nutella con i crackers o qual è la cosa più disgustosa che hai mai mangiato.-, mi guarda come se fosse ovvio e io mi copro la bocca, per trattenere una risata.
- Hai ragione, non so proprio come ho fatto a dimenticarmi di dirti certe cose.-
- Lascia perdere -, mi dice sconsolato Will.
- Ti insegno io come ci si presenta.-, e si schiarisce la voce. Si alza in piedi e si mette impettito. Si toglie il cappello come se fosse in chiesa e comincia a parlare in maniera pacata.
- Mi chiamo Will Stone, sono nato in Canada ben diciassette anni fa. Si, lo so , sono canadese, Oddio hai mai giocato con un alce? No , non l' ho mai fatto, perché a un anno i miei si sono trasferiti in Germania e poi in Grecia, a Londra, Russia, Svezia , poi siamo tornati in America per due anni, poi ripartiti per l'Australia e fino a due settimane fa ero in Cina. Ho girato il mondo, ho amici ovunque, e no, non sono il classico ragazzino che dice di volere solo stare in un posto così tanto a lungo da poterlo chiamare casa, perché accidenti, ho girato più io che un trentenne, e ho adorato farlo. Ora voglio solo diplomarmi e poi continuare a conoscere il mondo, le due culture, tradizioni, perché mi sento cittadino del mondo, non di una sola nazione. I miei genitori sono due militari, no mia mamma non sembra un uomo, anzi è molto carina, con dei bellissimi occhi e un viso dolce. Conosco sei lingue e vorrei saperne ancora di più. Ho mangiato la Nutella con i crackers e non è schifosa, perché cavolo, la Nutella è buona con tutto, ma è una violenza e un sacrilegio che non compierò mai più nei confronti di un cibo così divino. La cosa più schifosa che ho mangiato, sono state le palle di emu'. Credo di rischiare ancora di vomitare, pensandoci. E il mio film preferito è armageddon. No , non è vero, è "il libro della giungla " e non me ne vergogno. Penso di averlo visto tremila volte. Non sono uno sportivo, ma preferisco leggere un buon libro a sudare come un procione in calore. Ah, anche il mio cibo preferito è la pizza. La cosa più brutta che mi è successa è stata vedere uno squalo troppo da vicino nell' Atlantico, durante una mareggiata . Sono riuscito a salire sulla barca in tempo, ma mi ha lasciato un ricordino.-
E si tira su la gamba destra del jeans e mi mostra una cicatrice profonda che parte dalla caviglia e sparisce dietro al ginocchio .
Io sbatto a malapena gli occhi.
- Ma stai scherzando?mi hai battuta di brutto. Non so se ho ancora intenzione di essere tua amica. Sei troppo figo per me.-, e incrocio le braccia .
- Suvvia cara, se vuoi ti insegnerò a essere alla mia altezza.-
Gli tiro una gomitata nel braccio.
- Ahi. -
Mi alzo in piedi, decisa a fargli capire che sono una tipa tosta anch'io.
- Okay, mr Indiana jones da strapazzo. Non ho mai assaggiato la Nutella con i crackers, la cosa più schifosa che ho mangiato, sono le lumache e il mio film preferito è "Qui dove batte il cuore". Sono saltata da un albero di due metri direttamente in un fiume, quando avevo solo sei anni .-, lui alza a metà la mano e fa segno di non essere convinto.
- Ok, Mi sono rotta un braccio a otto perché ho voluto accarezzare un cavallo imbizzarrito, convinta di potergli parlare con il pensiero per calmarlo, ma lui si è agitato ancora di più e mi ha tirato una zoccolata.-storce la bocca. So che sta scherzando, ma è una sfida personale. Effettivamente non è paragonabile ad uno squalo che ti attacca. E poi era un pony quello che mi ha tirato una zoccolata, ma non lo dico.
-So cucinare molto bene. Ho imparato presto. -, perché non riesco a trovare niente di eclatante nella mia vita. Sono così inutile?
-So preparare il miglior spaccabudella della città. Non mi guardare così. È un rimedio speciale contro le brutte sbronze. E ne ho viste davvero tante .-
. Mi torna in mente mia madre svenuta sulle scale,io che la spoglio e le tolgo i vestiti macchiati di vomito e chissà cos' altro. Ma non è stato quello il momento peggiore della mia vita.
Non ci si è nemmeno avvicinato lontanamente.
E così le parole escono come un fiume in piena, senza che io possa fermarle.
-Ho visto la donna più importante della mia vita, spengersi come una candela, tra le braccia delle persone che più amava e mia madre non mi ha permesso di andare da lei per salutarla un ultima volta, perché non ero di famiglia. Anche se quella donna mi aveva amata e coccolata, come lei non aveva mai fatto. Mi aveva insegnato a leggere e a fare i biscotti. Mi rimboccava le coperte tutte le volte che dormivo a casa sua.Non era mia madre eppure mi voleva bene. E io avrei dato un braccio per essere sua figlia. Per avere una parte di lei, anche minuscola in me. Ma non lo ero davvero, non ero sua figlia e non potevo vederla, salutarla un' ultima volta e così ho pianto per un' intera giornata, mentre lei si spegneva, lontana da me.Perciò l' ho solo vista nella sua bara, dopo aver lottato e perso contro un male troppo grande. Ho dovuto vedere i miei migliori amici piangere una donna che nessuno avrebbe mai potuto equiparare. Ma non ho pianto al suo funerale, perché non potevo, perché mia madre mi aveva detto che solo i suoi figli potevano, io non ne avevo il diritto, perché non soffrivo come loro. Perche quella nella bara non era mia madre.Così ho trattenuto tutto dentro di me e sono stata forte per loro.
Non ho mai viaggiato, perché lei non mi ha mai voluto portare con se'. Gli unici viaggi che ho fatto, sono stati con Jake e Mark, al mare o in montagna. Tutto insieme con il loro padre.Vorrei viaggiare e lo farò, senza avere una meta precisa, ma solo tanta voglia di vedere, imparare e aprire la mente. E soprattutto accanto a qualcuno che sappia farmi ridere.-
Appena finisco di parlare, mi sento libera, sto bene. Non ho mai detto questo a nessuno , nemmeno a Jade, ne' a Jake o Mark. Nessuno. Eppure, qui, davanti ad un semi sconosciuto , ho detto la verità. Una verità triste che mi ha segnata.
- okay, sappi che sono totalmente pazza. Scusa se ti ho detto queste cose. Io non so cosa mi è preso...-
Will si alza e mi abbraccia.
- Grazie.-
- Di cosa?-, chiedo rossa come un peperone e con le braccia lungo i fianchi, così da rendere la situazione ancora più imbarazzante.
- Grazie per avermi aperto il tuo cuore.-
E io non so cosa rispondergli, perché è dannatamente vero.

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