Mark prende un po' di purè e lo mette prima nel mio piatto e poi nel suo.
- Grazie.-, gli dico e lui annuisce.
È un gesto automatico per Mark. Prima serve sempre me e poi se stesso e questa sua piccola premura, mi fa sentire speciale, anche se so che lo fa solo per educazione. Ma ovunque siamo, a prescindere da quante persone ci siano sedute al tavolo con noi, lui serve sempre prima me. Sono quei piccoli gesti, che lui fa senza accorgersi e che per me sono unici proprio perché spontanei.
Stiamo cenando come tutte le sere o quasi, insieme a casa Blackwood. Ho cucinato io perché Mark e Jake avevano gli allenamenti.
Ma nonostante tutto, nonostante ognuno di noi abbia i suoi impegni, più che altro Mark e Jake, noi ceniamo insieme. Troviamo quella mezz' ora da passare gli uni con gli altri. È una tradizione, insegnateci dalla mamma dei ragazzi e noi la stiamo continuando. Perché le famiglie devono sempre trovare un momento per stare insieme e parlare. Così diceva lei.
Suona il cellulare di Jake, che è depositato sul tavolo. Lui da' un' occhiata distratta, ma non lo prende. Poi vedo che stringe un po gli occhi, per leggere meglio cosa C' e scritto e afferra il telefono.
Io mi metto la forchetta con la carne in bocca e lo osservo curiosa.
- Che è successo?-, il suo sguardo ha qualcosa di strano.
E anche Mark lo nota, infatti fissa anche lui Jake .
Quest' ultimo si volta verso di me.
- Hai saltato la prima ora oggi?-
Ok, potrei dire che in questo momento sto pensando a Will, al fatto che abbia lasciata sola Jade e che abbia passato un' ora da sola con un ragazzo che non sia Jake, ma in realtà la prima cosa che mi torna in mente è il perché ho saltato quella lezione. Mark e Jade, insieme. E mi si stringe lo stomaco.
Cerco di ricompormi, ma a quanto pare qualcosa è trapelato perché entrambi mi guardano straniti.
- Si.-
Dico semplicemente.
- Perché? Non stavi bene? -, chiede Mark , ma io non riesco a guardarlo negli occhi mentre rispondo.
-No, mi era presa la nausea e quando sono uscita dal bagno la lezione era già iniziata..-
Ed è la verità. Perché non voglio mentire, solo che la causa del mio malessere, non è un virus, ma lui.
- Non sembravi stessi così male in macchina.-, dice Jake con un tono freddo.
- Ehi, magari le è preso appena scesa. Forse un colpo di freddo.-, lo incalza Mark.
Lui mi difende, non può credere che io menta. Mark mi ha sempre difesa, a prescindere da tutto.
Guardo Jake sulla difensiva. Non può sapere il vero motivo per cui sono stata male, eppure sembra gelido. E poi capisco. La gelosia c'entra, ma il soggetto è completamente sbagliato.
Sorrido, capendo cosa lo turba.
- Jake.-, e scuoto la testa, come quando eravamo piccoli e lui era geloso del tempo che passavo con le altre bambine, invece che con lui.
Lui però sembra imperturbabile.
- Sono stata davvero male. Sono andata in bagno e poi mentre stavo andando a lezione , ho incontrato Will e così , dato che era tardi e non potevo più entrare in classe, sono rimasta a parlare con lui.-
Vedo la mascella di Mark irrigidirsi.
- Ma che cazzo ha quel ragazzo? Ti piace?-, dice l' ultima frase tra i denti.
Jake non muove un muscolo, godendosi la scena. Perché a quanto pare sarà suo fratello a torchiarmi e ad infuriarsi con me.
Come sempre.
Così mi volto verso Mark, che a quanto pare sembra più interessato di Jake ad avere una conversazione con me. E sento montarmi dentro una strana sensazione. Di rabbia e malessere, perché il comportamento di Jake non mi piace.
- No che non mi piace. Mi sembra solo simpatico e mi trovo bene a parlare con lui. Che cosa C' e di strano? Parlo anche con Henry, Matthew e altri amici, eppure non fate tutto questo casino.-
- La differenza è che Henry e Matt sono nostri amici e non ci proverebbero mai con te, perché sai che cosa rappresenti per noi. -, poi aggiunge subito, -Per Jake. -
- Mentre questo Will si vede benissimo che gli piaci e ti sta addosso. E stare da sola con lui non è una grande mossa.-
Non so cosa mi prende, ma sento una rabbia cieca colpirmi.Mark sta dubitando di me? Crede che potrei andare con un altro ragazzo? Per chi mi ha presa? E perché Jake continua a stare zitto , come se lui fosse troppo superiore per brontolarmi, quando è lui che ha iniziato tutto.? Mi dà fastidio. E sento le mani tremare dalla rabbia, così le stringo forti tra loro.
- Cavolo Mark, ma cosa credi che sia? Una bambola di pezza o peggio una bambola gonfiabile, senza volontà? Che mi basta stare sola con un ragazzo per dieci minuti per perdere il controllo e farci cosa? Baciarlo? Farci sesso?Non mi sembra di aver mai dato prova di essere una troia e se voglio parlare con un ragazzo che non sia nella vostra cerchia, solo perché lo trovo simpatico, ho il diritto di farlo senza essere giudicata. -
Mark mi guarda e vedo che si è calmato. Lui mi conosce e sa come sono, sa che non tradirei mai la loro fiducia.
E basta che i nostri occhi si incontrino per capire, che lui ha compreso tutto questo. E che ha solo esagerato. Perché ...
- Nessuno ti giudicherebbe se tu non ne dessi il motivo. Mi hanno mandato un messaggio in cui mi dicono che hai portato Will accanto al locale caldaia e vi hanno visti abbracciati. Per questo ti giudico.-, dice Jake e mi fa sentire sporca e sbagliata.
- Il locale caldaia?-, ripete Mark r appena lo guardo , vedo nei suoi occhi la delusione, perché era il nostro posto, il posto in cui ci aveva portato lui e mi sento in colpa, ma non per l' abbraccio, perché non c' era malizia in quel gesto, almeno non da parte mia, ma perché ho tradito il nostro posto. E il motivo per cui ci aveva portati lì quella volta.
- Scusa. Non dovevo portarlo li, ma non volevo essere beccata dai professori, mentre non ero a lezione e allora è stato il primo posto che mi è venuto in mente.-
Non ce la faccio a guardare Mark, ne' Jake che mi giudica.
Ogni filo di rabbia è sotterrato dalla mia delusione. Sono stata una stronza.
Jake mi mette una mano sulla mia.
- Hai capito adesso , vero amore? Lo so che tu l' hai fatto senza pensarci, ma gli altri potrebbero pensare male. E lui è un ragazzo e tu sei bellissima e ingenua.-
A quelle parole spalanco gli occhi.
- Non sono ingenua.-
- Lo sei, ma fidati è una dote. Solo che non voglio che quel ragazzo se ne approfitti. Tu l' hai fatto in buona fede, ma lui ha tutt' altre intenzioni.-, e così dicendo Jake mi dà un bacio sulla fronte e mi fa sentire una bambina. Io che non lo son mai stata. Che sono dovuta crescere prima del tempo, che ho dovuto vedere cose che neanche molti adulti hanno visto, e adesso mi tratta come una sprovveduta.
E così lo guardo. Osservo quegli occhi familiari e mi rendo conto che è la prima volta che vedo quel lato di Jake. E capisco che me l' ha mostrato solo perché per la prima volta in vita mia, io ho fatto qualcosa senza chiedergli il permesso, qualcosa senza pensare, solo perché ne avevo bisogno.
E un misto di sensazioni si alterna in me.
Mark si alza da tavola e io mi giro all' improvviso.
- Mark.-
Lui mi guarda , senza toccarmi, eppure i suoi occhi sono più presenti e tangibili delle mani che Jake tiene sulle mie spalle.
- Emilia, tu non vedi quanto sei speciale e come le persone siano attratte da te, sei come una calamita. Per questo noi ti vogliamo difendere, perché è normale che un ragazzo ti voglia, ma tu devi stare solo con qualcuno alla tua altezza.-, mi sorride e poi guarda Jake, che di rimando si apre in un sorriso sincero.
Perché per Mark , per Jake e per tutto il resto del mondo, non esiste ragazzo più perfetto di Jake e io non potrei desiderare altro, mai. Questa è stata la convinzione con cui sono cresciuta e con cui tutt' ora vivo. Eppure per la prima volta mi chiedo: e se Mark , Jake e tutto il mondo si fossero sbagliati? Se io non volessi la perfezione?
Ma poi Mark si allontana e Jake mi bacia e io per la prima volta mi chiedo se sia giusto così.
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Senza limiti
Teen FictionLui rimase immobile a guardarla, il suo petto si alzava velocemente sotto la maglietta bagnata, i suoi occhi la fissavano come due braci incandescenti. La bocca leggermente socchiusa, in cerca di ossigeno. Eppure era lei che non riusciva a respirare...