Sette

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Entro in casa. Chiudo piano la porta, come se non volessi disturbare.
Le luci sono accese e mi guardo intorno. Tutto identico a un mese e sei giorni fa, quando sono venuta l' ultima volta.
Tutto pulito, ordinato e a posto, fattore che indica due cose: uno Estella, la domestica di mia mamma è passata da poco e due, ben più importante,mia mamma non ha bevuto, ne' nessuno l' ha fatta arrabbiare o intristire . E già questo fa battere meno forte il mio cuore. Mi accorgo di essere ancora sulla porta e di stringere troppo intensamente  nel pugno la borsa. Allento piano la presa appena me ne rendo conto.Sembro una pazza e se lei mi vedesse, riderebbe di me, perciò , dato che non so dove sia e potrebbe apparire da un momento all' altro,meglio non farmi trovare così.
Cammino piano, ma con passo sicuro, sul pavimento di marmo di Carrara nero lucido. Supero lo specchio gigante alla mia sinistra ed evito di guardarmi, tanto il mio aspetto non conta qui. Se lei fosse di ottimo umore parlerebbe di se stessa e se fosse triste.. cosa che non voglio.. non noterebbe nemmeno la mia presenza, ne' tanto meno il mio aspetto.
Guardo l' enorme scalinata e salgo i primi gradini. Poi mi fermo di scatto.  Per poco non mi prende un infarto.
Stringo le dita intorno alla borsa, come per usarla come arma.
Vedo all' improvviso una sagoma nera in cima alle scale, ma mi basta un secondo per capire che non è un ladro.
Un ragazzo muscoloso con la camicia sbottonata, e un fisico scolpito ad arte, si passa una mano tra i capelli, dandogli un look spettinato sexy e guarda a sinistra, verso le camere da letto con un sorriso che non lascia fraintendimenti. Poi mi vede, all' iniziò è sorpreso, lo vedo per un secondo nei suoi occhi verdi, ma poi in lui si accende il solito sguardo che hanno tutti i ragazzi di mia mamma. Mi guarda con condiscendenza e superiorità, come se io fossi fortunata a posare lo sguardo su uno come lui. Perché se li sceglie tutti uguali?
Mette in mostra ancora di più il petto e i muscoli e solo con quel gesto cade ogni minima parvenza di bellezza che posso aver avuto su di lui.  Adesso per me è sexy come la ringhiera di ferro battuto che sto toccando. Lui scende le scale con lo stesso incedere di una modella durante una sfilata, sempre con lo sguardo su di me carico di promesse, sintomo che davvero ha un ego troppo smisurato , e forse mia mamma ha preso un ragazzo con degli orientamenti sessuali che non si limitano alle cinquantenni tirate a lucido. Lui per tutto il tragitto tiene gli occhi fissi su di me, con uno sguardo che dovrebbe essere sexy? Ma io noto solo la sua abbronzatura da lampada da solarium di quart' ordine e le sopracciglia troppo curate. Odio gli uomini eccessivamente tenuti , forse perché gli abbino sempre ai fidanzatini di mia mamma. Avrà venticinque anni ad esagerare. Io alzo un sopracciglio, perché dai, deve smetterla di guardarmi con gli occhi ridotti quasi a due fessure, tentando di fare uno sguardo che dovrebbe essere sensuale e macho. Perché qualcuno deve dirgli che sembra solo miope.
Mi si ferma a pochi centimetri e io mi sposto a sinistra. Che vuole questo?
Avvicina la mano come per toccarmi il viso? I capelli?
E io allontano la testa con un movimento rapido.
- Ehi tesoro, non devi avere paura di me.-, mi dice con un tono di voce soave.
- Veramente non voglio proprio che mi tocchi.-
Lui ride come se avessi appena detto la battuta del secolo, non notando che sono terribilmente seria. Chi non vorrebbe essere toccata da lui?
- Lo sai che mi piacciono le cose difficili..-, voce con tono più basso e sensuale e i suoi occhi verdi si fissano su di me, mentre mi sfiora un braccio.
A quel punto sbotto.
Cazzo, ci sta provando con me dopo che ha appena fatto sesso con mia madre. Probabilmente sa che sono sua figlia e lo sta facendo per questo. Per poter dire in giro: mi sono fatta Victoria Brent e sua figlia.
Non è il primo a farlo, ne' sarà l' ultimo, ma ogni volta è come la prima,quando avevo dodici anni e indossava un pigiama celeste, eppure hanno provato lo stesso a toccarmi e nessuno era lì per aiutarmi, perché mia mamma si stava facendo la doccia e magari un goccetto post sesso e io ho dovuto improvvisare.
Perché ero sola. Come sempre.
Così ho dato al ragazzo che provava a buttarmi contro il muro e a spogliarmi, una bella ginocchiata in mezzo alle gambe e le volte successive, con gli altri uomini, mi chiudevo in camera e non uscivo finché non se n' erano andati, tanto dopo il coito fuggivano come lepri. E appena ho potuto e sono stata sicura che mia mamma stesse un po' meglio, sono fuggita da Jake. È la mia ancora, da loro sono al sicuro, lontano da questo. Ma so, ogni volta che torno qui, che questa è la mia vita e per quanto tenti di scordarmelo, torna sempre  a farsi presentarmi il conto.
Solo che adesso non ho più dodici anni e non mi chiudo in camera per non essere toccata da uomini che hanno appena fatto sesso con mia madre e vogliono farsi anche la figlia adolescente. Adesso li affronto subito.
Sono durata anche troppo. Mi avvicino a lui e salgo un gradino per poter essere alla sua altezza di occhi, per fargli entrare bene in quella testolina ciò che voglio dirgli. Lui fa un ghigno malizioso.
- Okay cercherò di fartelo capire bel modo più semplice possibile, per fartelo entrare in quella testolina. A me non piace essere toccata dai tanti giocattolini di mia madre. Sai com' è ho gusti ben precisi in fatto di uomini, e quando uno va con una donna solo per la sua fama e per farsi dare soldi  e regali..-, indico il Rolex che so di trovare sul suo polso e infatti vedo. Oddio ma che modello ha scelto questo?
- Lo trovo solo un ragazzino oggetto e a me gli uomini che si fanno comprare fanno schifo. Perciò no , non mi fai paura, ne' faccio la difficile, è solo che sei uno dei tanti giocattoli di mia mamma, ti userà per altre due o tre volte, a seconda della tua sete di fama e poi o tu ti stuferai di lei o lei ne troverà un altro. Non sei speciale, ne' più bello degli altri, ti ha preso solo perché sei un ragazzino egocentrico e con tanta voglio di stare sotto ai riflettori, che è abbastanza privo di principi, da usare una donna per avere un secondo di notorietà. Sei solo il trecentesimo della lunga fila, perciò sono stanca e non ho proprio voglia di sprecare ancora fiato con uno come te. Perciò prendi i tuoi soldi  e i tuoi regali , guadagnati prostituendoti e vattene.-
Mi giro e gli indico la porta.
Mi prende per le spalle furiosi.
- Brutta stronza, tu non sai un cazzo di me. E vado a letto con tua madre perché è sexy e..-
- Bellissima e affascinante.-, finisco io per lui.
- Stesse parole e stessa espressione convinta.-, dico sospirando.
- Tutti uguali.-
- Tu sei solo invidiosa perche' non sei bella come tua madre. Sei insipida e rigida. -, dice lui.
- Si, assolutamente. Ora se vuoi continuare a inveire contro di me, potresti farlo fuori di qui, perche' hai bisogno di una doccia. E so che mia madre non ti da il permesso di farla con lei.-
Vedo le sue narici dilatarsi per la rabbia . Penso che forse mi picchierà.
Ma rincaro la dose perché mi fa schifo e odio questa situazione, tutta quanta.
- Conosci la strada. Chiudi la porta quando te ne vai.-
Lui mi tira una spinta sulla spalla , per fortuna mi arreggo alla ringhiera e non cado. Rimango immobile, come se non mi avesse sfiorata e lo sfido con lo sguardo.
- Sei una lurida brutta stronza schifosa.-
E poi se ne va sbattendo la porta.
Scendo e chiudo a chiave. Non voglio in casa altri sconosciuti stanotte.
Vado verso la camera di mia madre, busso alla porta e nessuno risponde. Allora entro e vedo che è vuota. Il tempo di un secondo, la porta del bagno comunicante si apre ed esce lei tutta nuda, si scioglie i capelli biondi e li fa ondeggiare come nei film.
È bellissima, un corpo perfetto, gambe lunghe, il seno rifatto è l' unica cosa che non apprezzo molto, perché era già stupendo prima, ma lei voleva che rimanesse per sempre alto e sodo. La guardo e non capisco perché si cerchi sempre uomini che la usano e che paga, quando potrebbe avere molto di meglio .
Mi guarda e fa un piccolo sorriso da star.
- Emilia cara, come stai? -
Non mi guarda mentre lo dice e si siede davanti allo specchio.
Non vuole la mia risposta, ma solo che le pettini i capelli.
Che mi occupi di lei.
- Lo sai che mi Greg mi ha detto che forse mi chiameranno per quel talk show che va tanto di sera, quello sul sesso, sarà divertente. -
E sorride allo specchio.
Io appoggio la borsa per terra, supero là lingerie lanciata sul pavimento e i pacchetti di preservativi e prendo la spazzola dal tavolino e comincio a pettinarle una ciocca.
- Sai quante cose ho da raccontare. Più esperta di me..- e sorride, un sorriso da copertina e una risata cristallina, quasi vera.
Comincia a struccarsi . E vedo finalmente la profondità dei suoi occhi celesti , liberi da strati di trucco .
- Hai visto che ho perso due chili dall' ultima volta? Sto facendo una dieta che fa anche..-
E parla, parla della dieta,  dei capelli che si è tagliata e della nuova maschera di bellezza. Ma io , sempre stando attenta a ciò che dice, e a capire cosa davvero nasconda, se non sia niente che possa farle male, guardo se ci sono bottiglie vuote o scatole di pillole finite nel cestino o buttate negli angoli della stanza.
Niente, sembra tutto abbastanza normale. A parte le manette, le bende e gli oggetti fallici sul letto e sul pavimento.
- Ho un nuovo ragazzo, è tanto dolce e premuroso, mi riempie di attenzioni. Ha occhi solo per me. L' ho incontrato ad una sfilata di artisti emergenti dove lavorava quello stronzo del mio ex. Be' , l' ho visto in passerella e ho dato il ben servito a quell' idiota e un' ora dopo ero a farmi scopare per bene dal mio nuovo fidanzato.-, lei ride come una paz... no non è pazza.
E io ingoio quel brutto nodo in mezzo al petto.
- È mille volte meglio dell' altro.-
Ora è completamente struccata.
E parla del ragazzo che ci ha provato con me e poi mi ha spinta sulle scale. Parla di lui, come se la venerasse, come se lei fosse amata davvero.
E per un' altra ora io resto in piedi a pettinarle  i capelli, finché le mani mi fanno un po' male, e lei completamente nuda ride e mi racconta della sua fantastica vita, come se la stessi intervistando, come se fosse davanti ad una telecamera, solo che è in camera sua, e per tutto il tempo guarda il suo riflesso ad uno specchio e io non dico una sola parola.
È solo lei che parla, l' unica protagonista. E così che deve essere, perché è lei la star, io sono solo la sua piccola ombra. Emilia, il mio stesso nome è un suo palllido omaggio. Mi ha dato questo nome, perché l' anno in cui rimase incinta, recitò in un film , che ebbe molto successo. Lei faceva la parte della prostituta , che poi veniva uccisa in una vasca tutta nuda. Era una donna senza cervello, e senza morale, ma si chiamava Emilia e lei grazie a quel piccolo ruolo ebbe un po' di notorietà e così io fui chiamata, per ricordarle quel periodo. Incurante del fatto che stava dando a sua figlia il nome di un personaggio che era una prostituta tossica e manipolatrice. E che era stata uccisa proprio perché era così insulsa e meschina.
- Ho sonno.-, sentenzia alla fine mia mamma.
Si alza e si butta sul letto.
- Spengi la luce quando esci.-
Si mette la mascherina e io mi dirigo verso la porta e prendo la borsa.
Spengo la luce e chiudo la porta.
Vado verso la mia camera, mi siedo sul mio letto e mi guardo le punte delle scarpe.
È per questo che sono qui, per ricordarmi che Jake e Mark sono l' unica cosa buona della mia vita, gli unici che si accorgerebbero se non ci fossi più. Gli unici che vogliono sentire la mia voce, che parlano con me e vogliono che io risponda. Gli unici che si occupano di me. E io sono solo un' ingrata a pensare che forse Jake non è l' uomo per me. Perché se qualcuno mi vuole così bene, e tiene a me, perché io sono così cattiva e meschina da pensare di allontanarmi.
Prendo il telefono dalla borsa. Due messaggi di Jake. Mi chiede come sto e come sta mia madre. Nel secondo dice che gli manco e il letto è vuoto senza di me, vuole stringermi forte. E io desidero essere lì con lui, non qui, sola al buio.
Gli rispondo che mi manca tanto anche lui e che domani tornerò . Io sto bene e anche mia mamma. Gli dico che lo amo e gli do la buona notte.
Lui mi risponde subito. Sa che quando sono qui è meglio se non mi chiama, non gli ho detto bene il perché, solo che lei ha il sonno leggero. In realtà e' perché se mia mamma si sveglia e poi non riesce più a dormire, poi si arrabbia e beve. E io non voglio che si ubriachi e perda il controllo.
Messaggiamo per altri dieci minuti e poi gli do la buona notte.
Poi vedo che C' è un messaggio di Mark.
Buonanotte. Torna presto a casa.
E sorrido.
Per la prima volta da quando sono entrata qui , sorrido e sento un po' di felicità.
Lui è casa mia.
E lascio che questo pensiero rimanga nella mia mente, per una volta non lo lascio sparire e sotterrare dal senso di colpa o del pudore. Non lascio che i perché o i non dovrei coprano quello che provo.
Perché in questo momento non c' è niente di sbagliato, perché quello che provo è semplice e chiaro. Niente di complicato, solo lui . Sempre e da sempre. E stanotte voglio addormentarmi con un po' di pace nel cuore.
Afferro la coperta e me la metto addosso, mi sdraio e ancora vestita mi rannicchio su me stessa, chiudo gli occhi e lascio che il sorriso sulle mie labbra e nel mio cuore, mi riscaldi. Lascio che Mark sia qui con me e dormo per la prima volta libera.
In questa casa, in questa vita.

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