Ore 23,30
L'idea di salire sulla consolle accanto a Juan non è stata esattamente la genialata del secolo, perché da qui ho la visuale di tutta la sala, compreso Iker che balla con una... strega!
"Spero che la pistola che hai indosso sia finta, altrimenti la vedo male per la brunetta laggiù" mi urla Juan nell'orecchio per sovrastare il frastuono della musica.
"Non so di cosa tu stia parlando" borbotto giocando con il regolatore del basso.
"Davvero? Beh strano, perché non hai tolto gli occhi di dosso ad Iker da quando è entrato! Si può sapere che è successo?"
"Niente, sta solo ballando con una ragazza! E' una festa, no? Si balla e poi io e lui non stiamo insieme perciò.." concludo.
"E perché sei qui con una faccia da serial killer, invece di stare in pista a scatenarti?" mi punzecchia.
Lo fulmino con lo sguardo: odio quando mi dice così, mi conosce troppo bene...
"Beh stavo giusto andando" replico allontanandomi per non dargli soddisfazione.
Vuoi la guerra Iker? E l'avrai! Questa è la mia ultima festa di Halloween in Spagna, non me la farò rovinare da un calciatore da strapazzo, anche se alto e bello e dolce e...
In quel momento, mi rendo conto di quanto mi abbia realmente dato fastidio vederlo entrare vicino a quella ragazza, con un bel sorriso disteso sul volto, come quello che aveva la prima volta che ci siamo visti.
No, no e no, non essere ridicola Cassandra, tu hai altro a cui pensare.
Mi fiondo al tavolo e chiedo al ragazzo di versarmi una birra: se le cose dovessero mettersi male, almeno posso prendermi una bella sbronza!
*****
Sorrido guardando la ragazza davanti a me: è molto carina e mi ha aiutato a rendere meno pesante la mia presenza qui; ammetto che se non fosse stato per lei, a quest'ora sarei già stravaccato sul letto a guardare qualche stupido programma in tv.
Quando siamo entrati ho incrociato lo sguardo di Cassandra e non sono riuscito a decifrarlo: sembra che quella ragazza abbia un muro invalicabile davanti a sé.
Nonostante tutto, mi diverto abbastanza, Ana è una ragazza piacevole: forse la serata non prenderà una piega così terribile... E' innegabile, però, che la voglia di chiarire con Cassandra c'è: ho sclerato come un pazzo e non è giusto, non aveva fatto nulla.
Alzo lo sguardo e la cerco alla consolle del dj, ma non la trovo: strano, fino ad un minuto fa era là... poi la vedo, in piedi vicino al tavolo del bar, che ballicchia con una birra in mano.
"Ana, puoi scusarmi un minuto?" urlo all'orecchio della ragazza.
"Certo, vai pure" mi sorride.
Facendomi largo tra la folla, arrivo a lei che mi guarda arrivare con una strana espressione sarcastica sul volto: "Sei rimasto, mi fa piacere. Ti diverti?" mi domanda con un tono allegro.
"Sì, ho fatto bene a rimanere, ho incontrato una mia amica" le rispondo facendomi passare una birra dall'improvvisato barista.
"Sono contenta!" risponde mantenendo gli occhi fissi sulla pista.
"Senti Cassandra, volevo chiederti scusa per poco fa, mi sono comportato male, non ne avevo il diritto" le confesso.
Lei si volta verso di me e mi fissa negli occhi: "Non importa, d'altra parte anche io avevo espresso un giudizio negativo su di te senza neanche conoscerti: direi che siamo pari" mi sorride.
STAI LEGGENDO
Will you be there? || Ramos, Casillas
FanfictionDAL CAPITOLO TRE: Comincia il conto alla rovescia: "In onda tra 5..4...3...2...1... Vai". "Bentornati amici della notte, dopo il mio scherzoso appello al portiere del Real, possiamo tornare a parlare di argomenti seri. Sembra che...." ma no...