Eravamo lì: io, lui, le stelle e la musica.
Ci muovevamo piano, a tempo, quasi avessimo paura di fare qualche movimento di troppo che potesse spezzare l'incantesimo.
Fu allora che mi resi conto di quanto potere avesse lui su di me e di quanto profondo fosse il solco che aveva scavato nel mio cuore la sua assenza e la sua freddezza.
E per la prima volta ebbi paura. Paura per l'enormità di quello che sentivo, paura per me e per il mio futuro. Rabbrividii violentemente.
Lui se ne accorse e si spostò per guardarmi negli occhi: qualcosa lo colpì, in modo talmente forte da bloccarlo di colpo.
Ed in quel momento, tutti i nostri dubbi furono lì, nascosti dietro le parole non dette, dietro i nostri respiri che si confondevano, dietro quelle mani che si stringevano con delicatezza e fermezza al tempo stesso.
Noi eravamo lì, vestiti eppure nudi l'uno davanti all'altra, con i nostri errori davanti agli occhi, le difficoltà di un percorso diventato all'improvviso troppo accidentato per essere affrontato senza ruote motrici, una cima troppo elevata per essere scalata a mani nude, un salto nel vuoto senza sapere se il paracadute fosse in grado di aprirsi ed attutire il colpo.
Iker e Cassandra in preda all'immensità dei sentimenti e alla debolezza degli essere umani...
*****
"Che sta succedendo?" chiede preoccupato Sergio.
"Io non vedo" protesta Raúl.
"Sono immobili l'uno davanti all'altra, si guardano e non dicono niente" descrive Mamen tesa.
"E' la resa dei conti, ragazzi" dice calmo Xabi.
Tutti si girano a guardarlo.
"Che vuoi dire?" domanda Josè.
"Vuol dire che siamo alla svolta. Questo riavvicinamento ha tirato fuori le loro due personalità, rimette tutto in gioco per l'ennesima volta, quella decisiva. Ciò che decideranno adesso, comunque vada, sarà la soluzione, in un senso o nell'altro" spiega il basco.
Rimasero tutti in silenzio, immersi nei loro pensieri e tornarono a guardare verso la coppia.
"Quindi è per questo che sono imbambolati da mezz'ora e si guardano come se stessero vedendo un fantasma" borbotta Sergio.
"Non credo che possiamo fare più nulla, adesso è tutto nelle loro mani" sussurra Nagore.
All'improvviso una voce, quella di Ana, risuonò appena dietro il nascondiglio dei 5 curiosi: "Iker? Sei qui?".
"Cazzo!" esclamarono in coro girandosi spaventati in direzione della voce.
"Tutta colpa tua, imbecille, appena scendi ti sistemo per le feste" protesta Sergio in direzione di Guti, prima di scappare insieme agli altri, dietro la siepe più vicina.
*****
"Iker? Sei qui?" sento dire da Ana.
Sento un brusìo non molto lontano ed un movimento di frasche simile a quando si corre o ci si tuffa in mezzo. Mi guardo in giro, ma non vedo nessuno.
Cassandra è ancora lì, immobile, mi osserva ed io faccio lo stesso con lei. Lentamente mi stacco e guardo alle mie spalle da dove sento provenire dei passi.
Lei mi fissa ancora, poi si volta e attraversa il prato dalla parte opposta, sparendo in un secondo.
"Iker?" sento ripetere.
"Sono qui" rispondo teso.
"Amore, ma dov'eri finito? Ti ho cercato ovunque" protesta Ana avvinghiandosi a me.
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Will you be there? || Ramos, Casillas
FanfictionDAL CAPITOLO TRE: Comincia il conto alla rovescia: "In onda tra 5..4...3...2...1... Vai". "Bentornati amici della notte, dopo il mio scherzoso appello al portiere del Real, possiamo tornare a parlare di argomenti seri. Sembra che...." ma no...