"Cassandra? Tutto bene?" mi domanda Iker preoccupato.
"Eh?!? Oh, sì, sì tutto bene" dico con calma.
"Sicuro? Sei pallidissima!" mormora sfiorandomi una guancia.
"Sicuro, tutto bene" ribatto sorridendo e sottraendomi alla sua carezza "Beh, adesso è meglio che vada".
"Di già?" domanda incredulo.
"Sì, ho la diretta alla radio e prima devo fare una cosa, perciò è meglio che vada" mi alzo frettolosamente dalla panchina.
"No, aspetta. Cosa volevi dirmi tu?" mi trattiene per una mano.
Mi volto a guardarlo e per un momento rimango immobile:
"Che mi sono innamorata di te, che ogni volta che ti guardo sento il cuore scoppiare, che sei talmente speciale da non riuscire a credere che sia vero, che vorrei solo che mi stringessi tra le braccia e mi portassi via con te, anche all'inferno".
Questo è quello che avrei voluto dirgli, ma mi ritrovai a rispondere: "Volevo dirti la stessa cosa che hai detto a me, non c'è niente da aggiungere".
Sorrido e anche se vorrei rimanere lì a guardarlo per ore, cercando di scolpire il suo volto nella mia anima, sfilo delicatamente la mia mano dalla sua: "Devo andare" dico, voltandomi.
"Cassandra!" mi sento chiamare e provo un brivido lungo la spina dorsale per il modo in cui il mio nome suona sulle sue labbra.
Mi giro: "Sì?"
"Ci sentiamo, vero?" e per la prima volta questa sera, percepisco quasi una nota di timore nella sua voce.
"Certo" rispondo con semplicità, prima di salire in macchina e partire con una sgommata degna dello Schumacher dei tempi d'oro.
*****
Non capisco cosa le sia successo: dopo che le ho parlato è rimasta immobile a guardarmi, sembrava quasi in trance. Mi sono preoccupato, ho temuto che stesse male.
E' andata via veloce come il vento, la sua reazione è stata talmente repentina ed impulsiva che per un momento ho temuto di non rivederla: ho avuto la sensazione che il cuore avesse smesso per un attimo di battere, mi sono sentito così strano, quasi disperato al pensiero.
Per quello le ho chiesto se ci saremmo sentiti. Mi ha risposto certo, ma non so se prenderla sul serio: ho avuto l'impressione che avesse solo fretta di andarsene.
Sono rimasto quasi deluso, come se mi aspettassi qualcosa che invece non è accaduto.
Sono contento però di essere riuscito a parlarle.
Già... e allora perché, invece di sentirmi libero, ho la sensazione di essere un coglione?
*****
Guido più veloce che posso, con i finestrini dell'auto spalancati, perché mi manca l'aria.
Dannazione, perché? Perché proprio adesso?
Freno bruscamente, rendendomi colto del semaforo rosso e appoggio la fronte sul volante: non ci credo, non voglio crederci.
Ma in fondo me lo merito, sì, me lo merito: non ero io quella che non voleva legami, perché deve partire? E lui mi ha accontentato.
Era questo che volevo, no? Questo che ho predicato da quando l'ho conosciuto e ora di cosa mi lamento?
Qualcuno dietro suona il clacson, è diventato verde e non me ne ero nemmeno accorta; tiro fuori una mano che alzo in segno di scuse e parto sgommando di nuovo.
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Will you be there? || Ramos, Casillas
FanfictionDAL CAPITOLO TRE: Comincia il conto alla rovescia: "In onda tra 5..4...3...2...1... Vai". "Bentornati amici della notte, dopo il mio scherzoso appello al portiere del Real, possiamo tornare a parlare di argomenti seri. Sembra che...." ma no...