Capitolo 30: Every Day Is Another Story

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Una settimana dopo...

Ciudad Real Madrid - Ore 11,00

Credo che non ci sia niente che possa paragonare al mio stato d'animo in questa prima settimana senza di lei.

L'ho sentita praticamente ogni giorno, tra mille difficoltà causate dai differenti stili di vita e dal fuso orario, ma sentire la sua voce o vedere la sua immagine in webcam non è per niente consolatorio come pensavo, anzi.. Ogni volta che la vedo, la mia voglia di stringerla, baciarla, toccarla diventa sempre più forte, così come il desiderio di sentire la sua risata cristallina, di vedere le sue buffe espressioni dal vivo ed il colore dei suoi occhi cambiare a seconda dell'umore.

Sabato scorso abbiamo vinto alla grande e avrei voluto correre a casa tra le sue braccia che sanno d'amore, per festeggiare insieme, ma quando sono rientrato era tutto così desolatamente vuoto e silenzioso che ho preferito stare in giro fino alle 4 del mattino, cosa che non ho mai fatto.

Guardo l'orologio e mi domando se stia già dormendo o se sia in giro con qualche suo collega; sono geloso e questo mi rende nervoso..

"Ehi Iker, pensi di parare qualche palla oppure mettiamo in porta Guti e facciamo prima?" domanda ridendo Xabier (Mancisidor, allenatore dei portieri, nds).

"Cosa vorresti dire? Guarda che io in porta sono un grande!" protesta il biondo, sentendosi chiamato in causa.

"Seh, un grande cialtrone" lo deride Marcelo.

"Fai meglio il palo" rincara la dose Cristiano.

"Guarda che non stiamo parlando di te in area di rigore, caro il mio portotrash!" risponde beffardo Guti.

"Come mi hai chiamato?" sibila Ronaldo con gli occhi ridotti a due fessure.

"Portotrash, visto che sei portoghese, ma vai in giro con il look di un usuraio del Bronx!" ride il biondo.

"Adesso ti strappo quei peli biondi uno per uno" urla il numero 9 del Real, piombando addosso a Guti e scatenando una scherzosa rissa che coinvolge un po' tutti.

Io scoppio in una sonora risata: meno male che ci sono loro...

Wellington - Ore 00,30

Possibile che dopo una settimana non sia ancora riuscita a smaltire il fuso orario? Sono l'ombra di me stessa, ciondolo per il campus come un pendolo.

Per fortuna i locals hanno avuto pietà di me e hanno evitato di caricarmi di troppe responsabilità, ma so che nei giorni a venire le cose si faranno molto più serie e dovrò lavorare anche se non mi reggo in piedi.

Chissà che starà facendo Iker.. Sicuramente si starà allenando. Non esistono parole in grado di descrivere quanto senta la sua mancanza; lo vedo e lo sento praticamente ogni giorno, ma il suo calore, la sua voce, le sue labbra, la sua pelle.. dannazione, devo distrarmi!

Naturalmente non riesco a dormire, perché troppo abituata al fuso di Madrid, dove a quest'ora è mattino. Sospiro ed esco fuori a respirare la fresca aria della notte neozelandese; devo ammettere che questo posto è veramente una meraviglia: natura e cultura si mischiano in modo praticamente perfetto anche se, per essere tutto veramente perfetto, ci vorrebbe lui.

Rientro e mi siedo al computer per controllare le mail e sorrido vedendo nella posta in arrivo il nome del mittente, Iker: "Amore mio, come puoi notare dall'orario, è l'una di notte ed io non riesco a dormire. Penso a te ogni istante e ogni giorno spero di riaprire gli occhi e scoprirti qui con me, ma so che tu sei felice perciò va bene, almeno finchè riuscirò a sopportarlo e non scapperò dal ritiro per salire sul primo aereo che mi porta da te.

Will you be there? || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora