Capitolo 12

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Quello che vorrei fare adesso è sbattere in faccia a tutti e due la porta e poi rintanarmi in camera mia.
Non mi piace quando Jorge tira fuori il suo lato geloso e possessivo, perché potrebbe comportarsi in un modo che a me non piace.

Mark si gira verso di lui con sguardo stranito. "Non capisco che sta succedendo". Si rivolge a me dopo aver rivolto uno sguardo dalla testa ai piedi al mio ragazzo.

"Ehm...entra Mark". Mi sposto di lato permettendogli di entrare.
Questa situazione mi sta mettendo a disagio più del dovuto, non è successo niente di che.

Faccio entrare anche Jorge e poi chiudo la porta alle sue spalle.

"Siediti pure dove vuoi, sentiti come a casa tua. Dammi due minuti e poi ti raggiungo".

Si siede sulla poltrona e poi mi guarda. "Ok"

Prendo per il polso Jorge, che non fa altro che guardare in malo modo Mark, e lo trascino in cucina.

"Si può sapere che problema hai?" Sbotto con voce decisa, appoggiandomi al bancone.

"Che cavolo ci fa qui? Perché continua a girarti intorno?". La rabbia si percepisce dal suo tono di voce.
Per una volta può non rispondere a una mia domanda con un'altra?

"Non lo so perché sia qui. Secondo, non mi gira intorno, siamo amici". Incrocio le braccia e non distolgo lo sguardo dal suo. "Potresti trattenerti dall'essere geloso ogni volta che un ragazzo mi è vicino".

Lui mi guarda storto e si avvicina. "È ovvio che sia geloso. Sono il tuo ragazzo e quel tipo continua a non toglierti gli occhi di dosso". Si passa una mano nei capelli e poi sul viso.

Mi avvicino a lui posandogli una mano sul braccio. "Jay ti prego". La mano scivola sul suo petto.
"Dobbiamo lavorare sulla tua gelosia. Non puoi continuare a reagire così. Io ti amo e voglio stare solo con te, Mark è un mio amico, e adesso voglio che torni di la e che gli chieda scusa".

Non batto ciglio. Questa volta non cederò dovrà stare ad ascoltarmi.
Lui mi guarda male, so che non gli piace che gli dicano cosa deve fare, ma questa volta ho ragione io.

Sospira. "D'accordo cercherò di essere meno possessivo."

Sorrido lasciandogli un bacio sulla guancia. "Grazie".

Torniamo in salotto e vedo Mark che controlla il suo cellulare, appena si accorge della nostra presenza alza lo sguardo e mette via il telefono.

"Se sono di disturbo posso tornare un'altra volta". Si gratta il retro del collo imbarazzato.

"No, non devi" avvicino Jorge a Mark lasciandogli un'occhiata.
Lui sbuffa. "Scusa se prima ti sono sembrato un po' scorbutico".
Si mette le mani in tasca.

"Non fa niente...Comunque io sono Mark". Gli porge la mano e Jorge dopo aver tentennato la stringe. "Jorge".

"Allora come mai sei venuto?" Domando dopo che i due si sono presentati.

"Ti ricordi che ti avevo invitato a casa mia per vedere le prove della mia band?"

A queste parole lo sguardo di Jorge si rabbuia.
No ti prego, avevi detto che ti saresti calmato.

"Si mi ricordo, ma da come puoi vedere con tutto ciò che è successo non sono riuscita a venire".

"Questo lo so. Propio per questo volevo rinnovarti il mio invito, i miei amici vorrebbero tanto conoscerti".

Abbasso lo sguardo imbarazzata. Ha parlato di me ai suoi amici?
Questo sì che mi mette a disagio.

Riporto gli occhi su di lui. "Ok che ne dici se passo da te la settimana prossima?" Propongo incrociando le dita sullo stomaco.

"Io non approvo".

Sbuffo e gli lancio un'occhiataccia. Non sta affatto andando bene.

Mark gli rivolge uno sguardo stranito. "Non credo di stare molto simpatico al tuo amico".

Jorge alza gli occhi al cielo. "Tipo, sono propio qui e guarda un po'? Ti sento perfettamente". Appoggia i gomiti sulle ginocchia e lo guarda attentamente. "E per la precisione sono il suo ragazzo, potresti anche smetterla di provarci spudoratamente con lei davanti ai miei occhi". Sputa acido.

Si alza in piedi per raggiungere la mia camera, ma non prima di dire a Mark: "E sai...a me non piace condividere le mie cose".

"Jorge!" Gli grido dietro, ma ormai non mi sente più.
"Mi dispiace molto per il suo comportamento. A volte esagera con la sua gelosia". Lo guardo mortificata.
Mi massaggio la tempia con le dita, questa volta ha davvero superato il limite.

"Non preoccuparti. È colpa mia non sapevo fosse il tuo ragazzo" Si mette le mani in tasca e mi guarda dispiaciuto.

"Non è assolutamente colpa tua. Passerò da te martedì, non c'è problema".

Lui mi sorride. "Ora però devo andare. Ci vediamo domani a scuola". Mi abbraccia e poi se ne va.

Sospiro pesantemente.
Strano. Ruggero non si è fatto vivo. Con tutto il baccano che c'è stato sarebbe dovuto scendere.

Salgo le scale e busso alla sua porta.
Niente.
Si sarà addormentato.

Entro in camera mia e trovo Jorge seduto alla mia scrivania.

"Allora?" Sbotto acida, chiudendomi la porta alle spalle.

"Cosa?". Lascia andare la matita con cui stava giocherellando sulla scrivania e mi guarda.

"Come cosa?". Alzo leggermente la voce e lo guardo male. "Hai davvero superato il limite Jorge. Mark ci è davvero rimasto male. Mi avevi promesso che ti saresti contenuto e non lo hai fatto." Mi avvicino a lui. "La cosa che mi fa arrabbiare di più è che ti comporti come un bambino capriccioso! Sembra che tu non ti fidi di me! E questo mi fa male". Ormai sto urlando e i miei occhi si inumidiscono.

Lui balza in piedi e mi viene incontro, ma quando cerca di abbracciarmi lo respingo.

"No". Mi asciugo le lacrime con la manica della felpa e poi tiro su col naso.

"Sono stanca di questa situazione non puoi sempre risolvere i problemi così! Devi cambiare, non è normale che tu tratti male tutti i ragazzi che mi sono vicini." Prendo una pausa per rilasciare un sospiro e poi continuo. "Io ti amo Jay, moltissimo, ma se continui con questo atteggiamento infantile non credo che non la nostra storia possa continuare."

E senza attendere una risposta lascio la camera.

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Il ragazzo nei media è Mark

Ci vediamo al prossimo aggiornamento😘

Ciao ciao💙💙

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