Irresistibile Blanco 2

Capitolo 31

Mi piace pensare a come sarebbe un futuro come ho sempre desiderato da bambina. All'età di sette anni io e Lodovica stavamo programmando i nostri futuri matrimoni: entrambe volevamo gli abiti ampi come quelli delle principesse e poi saremmo arrivate in chiesa con la carrozza trainata dai cavalli, otto per la precisione. Sì, avevamo pensato di unire i nostri matrimoni.
Poi saremmo entrate in chiesa a braccetto con i nostri padri, e raggiungere i nostri principi azzurri, che ci attendevano all'altare con un gran sorriso.
Solo quando diventiamo grandi, però, realizziamo che tutto ciò non esiste. I principi azzurri non esistono. Esistono soltanto dei normali ragazzi con i loro pregi e difetti. E nonostante tutto, Jay, è il mio principe azzurro, anche se un po' diverso dalle fiabe che mi raccontava mamma. Perché in fin dei conti ogni ragazzo può diventare il nostro principe azzurro con tutte le loro imperfezioni.

Apro lentamente gli occhi, abituandomi alla forte luce del sole che traspira dalle tende. Tocco con il palmo della mano l'altro lato del letto: è vuoto. Chiudo un'altra volta gli occhi e poi li riapro.
Si deve essere già alzato.

Se mi rimettessi a dormire altri cinque minuti non farei del male a nessuno infondo è sabato mattina. Ma poi sento un grido di Jess dal piano inferiore così decido di alzarmi. Mentre scendo le scale con aria assonnata, mi lego i cappelli in una coda alta.

Varco la soglia della cucina trovando già tutte le ragazze sedute al bancone a consumare la loro colazione. Poi mi accorgo di Jorge che si sta preparando il suo caffè....senza maglietta. Ora posso dedurre a cose fosse dovuto l'urlo di Jessica. Quella ragazza ha sempre gli ormoni in movimento.

"Buongiorno" dico con poco entusiasmo e poi prendo posto vicino a Jo. Non è il massimo svegliarsi alle tre di mattina e poi avere una sessione di sesso che mi ha esaurita, ora sto solo pensando di ritornare in quel bellissimo e accogliente letto. Per fortuna oggi non c'è scuola altrimenti non saprei come avrei fatto.
Loro ricambiano il saluto e riprendono a mangiare.

"Che cosa vuoi per colazione?" mi domanda Jay posandomi un bicchiere di succo d'arancia tra le mani. Oh che carino, si ricorda che io a colazione bevo soltanto il succo.
Si abbassa su di me lasciandomi un bacio a stampo e attendendo una mia risposta.

"Credo...due fette biscottate con la marmellata" dico. Inizio a sorseggiare il mio succo mentre lui me le prepara. Strano...ha preparato lui la colazione a tutte? Come mai è così di buon umore questa mattina e per di più così gentile?

"Grazie, eh per averci abbandonate nella nostra serata tra ragazze" si rivolge Bella contro di me. Non sembra molto contenta di ciò che ho fatto.

"Bella..." comincia Jorge, portandomi la mia colazione. Ma prima che possa continuare sua sorella lo interrompe. "Lo so quello che mi hai detto Jorge. Capisco che la mia migliore amica sia anche la tua ragazza, ma non puoi pretendere che passi sempre il suo tempo con te e anche nostra amica" si lamenta.

Ha perfettamente ragione. Da quando siamo tornate dalla gita, oltre a scuola non le ho più viste. Le sto trascurando e non è giusto.
Jorge sta per replicare ma parlo io per prima. "Mi dispiace avete pienamente ragione. Non accadrà più. Oggi è sabato e lo dedicheremo solo ed esclusivamente a noi ragazze. Magari andremo a fare shopping" propongo.

Il ragazzo al mio fianco rimane stupito. "Ma tu odi fare shopping..."

Lisa inizia a battere le mani entusiasta insieme a Jess, ignorando le parole di Jay. "Allora deciso, shopping!"

-

Dopo due ore estenuanti che giriamo tra i negozi, ci fermiamo al bar per mangiare qualcosa.

Ora o mai più. Sono le mie amiche e hanno diritto di saperlo. "Ragazze.." comincio per attirare la loro attenzione, riuscendoci. "Ecco c'è una cosa che dovreste sapere. Non pensavo che questo momento sarebbe arrivato tanto presto ma...io e Jorge ci sposiamo" butto fuori tutto d'un colpo. Adesso come la prenderanno?

Lisa e Lodo stanno per aprire bocca ma sento la mano di qualcuno toccarmi la spalla per richiamarmi. Mi volto.

"Ti sono mancato?"

Cristo no.