Capitolo 27

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Sorrido e gli poso una mano sul viso. Sarebbe stupendo diventare sua moglie ma...

"Jorge, non credi che sia troppo presto? E per di più io devo ancora finire gli studi".

Il suo sorriso non svanì come mi aspettavo, anzi si chinò a lasciarmi un bacio sulla spalla nuda e poi mi passò i polpastrelli sul braccio. La cosa mi fece rabbrividire. Possibile che anche al minimo gesto da parte sua, il mio corpo reagisce in questo modo?

"Non pretendo che tu mi dia una risposta subito. Anch'io ci ho pensato, prima finisci gli studi". La sua mano scende ad accarezzarmi una coscia e io mi aggrappo ancora di più al suo corpo. "Volevo solo che tu lo sapessi. Sei l'unica con cui voglio passare il resto della mia vita e sono pronto ad affrontare il prossimo passo".

Le sue parole mi arrivarono dritte al cuore. Quanto posso amarlo?
Non avrei mai pensato che un giorno avrei incontrato un ragazzo come Jorge, che mi amasse tanto quanto io lo amo. Sorrido al pensiero di noi due sposati.

"D'accordo". Gli sorrido e lui ricambiò.

"Ora riposati, futura signora Blanco". Mi piace come suona.

-

Il viaggio di ritorno è stato terribile. Le ragazze non facevano altro che parlare della serata prima, trascorsa tra me e Jorge. Jess non finiva più di dire che ci sentiva dalla hall e le altre le davano pure corda. Poi a interrompere tutto arrivava Bella-che fortunatamente era dalla mia parte- che le intimava di chiudere l'argomento. Visto che non le interessava la vita sessuale di suo fratello.

Ora sono passate due settimane dalla gita e siamo a inizio maggio. Sapete cosa significa? Che ora arriva il lavoro pesante, perché si avvicinano gli esami.

Scendo al piano di sotto, trovando già Ruggero a farsi la colazione...no aspetta. Ruggero che si fa la colazione? Mi strofino gli occhi per accertarmi che non stessi avendo un miraggio, ma lui rimaneva sempre lì ai fornelli.

"Buongiorno sorellina". Si volta a sorridermi e poi torna ai suoi pancake.

Mi siedi al bancone e poi seguii con lo sguardo ogni suo movimento. Rugge mette a tavola il suo piatto di pancake e si siede anche lui.

"Perché mi guardi in quel modo?" Rimane con la forchetta a mezz'aria.

"Niente mi sembra solo strano. Cioè...tu che cucini?" Metto la mano davanti alla bocca per evitare che veda che sono sul punto di scoppiargli a ridere in faccia.

Mi punta contro la forchettata, cercando di sembrare intimatorio "Tu stai osando ridere di me? Come osi?"

A quel punto non resistetti più e scoppiai a ridere. In quel momento esatto entrarono mamma e papà in cucina. Dalla giacca elegante che indossava papà era sicuro che quella mattina sarebbe andato a lavoro.

Ruggero sbatte un pugno sul bancone. "Smettila di ridere!".

In quel momento mamma interviene. "Posso sapere che diavolo succede?" E poi tirò una sberla dietro alla testa di suo figlio. "E tu, abbassa i toni con tua sorella".

Papà viene verso di me e mi lascia un bacio sulla guancia, augurandomi buongiorno. "A cosa è dovuta questa risata mattutina principessa?"

Io gli tocco un braccio e indico mio fratello. "Ci credi che l'ho trovato ai fornelli a prepararsi la colazione?". A quel punto Alejandro sorride divertito dalla situazione. "Bravo figliolo, fai progressi". Poi si allontana insieme a mamma in salotto.

Irresistibile Blanco 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora