Capitolo 8

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Guardo fuori dal finestrino tutta eccitata.

Ancora non ci credo di essere a New York. Ancora non ci credo di essere a casa.

"Sei propio sicuro?" Domanda Bella a Saul, posandogli una mano sulla spalla.

"Sì"

Ci stiamo dirigendo verso la casa di Isabella.
Saul ha deciso di non entrare, così darà il tempo a noi due di raccontare tutto alle nostre famiglie.

Ho potuto finalmente indossare qualcosa di comodo e fresco, visto che qui a New York è primavera.
Indosso dei jeans stretti chiari e un top nero.
Ai piedi ho dovuto per forza indossare un sandalo nero col tacco. Essendo l'unico paio disponibile.

Finalmente arriviamo davanti a casa Blanco e sento il cuore battermi a mille.

Io e Bella scendiamo dal taxi dopo aver salutato Saul.

"Sei pronta?" Mi domanda. Ci prendiamo per mano.

"Sì"

Bussiamo alla porta. Attendendo con impazienza.

"Sono molto agitata".
"Anche io".

Dopo qualche minuto, ci apre una delle domestiche, che appena ci vede sbarra gli occhi. Noi però le facciamo il segno di tacere.
Lei sorride e ci permette di entrare.

C'è un silenzio straziante, si sente rimbombare soltanto il suono dei miei tacchi e quelli di Bella.

Appena entriamo nel grande salotto, gli occhi di tutti sono su di noi; scioccati e colmi di felicità.

Appena vedo mia madre non c'è la faccio. Corro verso di lei e la stringo tra le mie braccia, lei ricambia, dandomi molti baci sulla testa.

"Mamma!" I miei occhi sono lucidi, non posso crederci.

"Tesoro mio sei qui! Oddio la mia bambina!" Dal tono di voce scommetto che sta piangendo.

Mi separo da lei e le sorrido dolcemente.

Poi abbraccio anche papà. Alle sue spalle vedo Bella piangere tra le braccia di sua madre.

Poi quando mi volto noto il mio Ruggi che mi guarda sorridente.
Non ci penso due volte e gli butto le braccia al collo, stringendolo a me.
Lui mi accarezza dolcemente i capelli.

"Mi sei mancata tanto, sorellina"
"Anche a me"

Mi guardo intorno e resto delusa, quando non vedo Jay.

"Jorge dov'è?" Domando triste.

Miguel e Cecilia mi guarda con sguardo  dolce.

"È in ufficio. Abbiamo ricevuto la chiamata di Samuel, lui ha dato di matto quando ha saputo che non volevate dirci dove eravate". Mi spiega Miguel.
"Così ha passato la giornata nel suo studio per distrarsi".

Subito mi sento in colpa. Il mio piccolo si sarà sentito a pezzi sapendo di non poterci venire a prendere.
Devo andare da lui.

"Ruggero, per piacere mi puoi portare da lui?"

Lui esitò un po', ma poi annuì.

"Ti aspetto in macchina!" E lasciò la casa.

Andai da Bella mettendole le mani sulle spalle.

"Parlerai tu con loro,vero? Ricordati di non lasciare nessun dettaglio e non far intervenire la polizia"

Lei annuì e poi mi sorrise.

Dopo aver abbracciato ancora una volta i miei genitori, raggiunsi Rugge.

"So che ti costa tanto portarmi da lui, visto che non ti va a genio. Lo apprezzo, davvero".

Gli posai una mano sulla gamba, sorridendogli.

"Non preoccuparti, io e il tuo ragazzo abbiamo una tregua. Ho capito quanto ti ama e quanto tu ami lui, quindi non mi metterò in mezzo. Ma se vengo a scoprire che ti fa ancora del male, questa volta non ne esce vivo" mi avvertì.

Dopo non so quanto arriviamo davanti all'edificio e io esco dall'auto.

Arrivo al solito piano e mi sento il cuore scoppiare, per quanto sono agitata.

Per mia fortuna alla scrivania fuori a al suo ufficio Lexi non c'è. Così ne approfitto per intrufolarmi.

Prima di entrare faccio un grosso respiro.

Lo vedo. È di spalle che guarda New York.

Indossa dei jeans scuri, che gli ricadono  sui in fianchi in modo davvero sexy. La sua camicia azzurra sbiadita, ha le maniche arrotolate fino al gomito.
I sui capelli sono tutti in disordine.

Non si deve essere accorto della mia presenza perché non si volta.

"Jay" sussurro, chiudendomi la porta alle spalle.

Lui appena sente la mia voce si volta.
I suoi occhi cupi si illuminano quando si posano sulla mia figura.

"Piccola" il suo tono è sia contento che scioccato.

Non mi accorgo neanche quando le mie gambe iniziano a muoversi.
Quando mi ritrovo davanti a lui lo abbraccio e comincio a rilasciare le lacrime trattenute finora.
Se è possibile lui mi stringe ancora di più al suo corpo, come per accertarsi che sia veramente lì con lui.

Ora sì che sono a casa.

Irresistibile Blanco 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora