2 anni dopo...
Sfoglio la cartella e poi poso lo sguardo su Alexandra, che in questo momento sta giocando col suo orsacchiotto.
"Ehi tesoro, come va oggi?" Le domando.
Lei con un gran sorriso mi guarda e poi mi fa segno di avvicinarmi. "Molto meglio Tini".
Sorrido al nomignolo. Me lo ha affibbiato lei solo perché non le piaceva chiamarmi col mio nome intero. Non ha un significato specifico, ma detto da lei mi migliora davvero la giornata.
Alexandra è qui in ospedale da ormai due settimane. È stata partecipe di un brutto incidente stradale che l'ha fatta volare fuori dal finestrino, ciò ha comportato brutte lesioni su tutto il suo corpo.
Quando l'ho vista arrivare sulla barella quel giorno mi si è stretto il cuore, ha solo otto anni non meritava quello che le è capitato. Fortunatamente adesso le sue condizioni sono migliorate."Sono contenta piccolina". Le porgo la sua caramella quotidiana e lei mi ringrazia. "Ora riposati, più tardi il papà verrà a trovarti".
Lei acconsente ed io lascio la stanza.
In questi giorni non ho un minuto di pausa, corro da destra a sinistra senza sosta. I miei turni in ospedale certe volte arrivano a finire anche di sera tardi.
Arrivo a casa stremata, e non riesco più nemmeno a vedere mio padre per via dei nostri turni, che sono apposti. Oramai lo vedo solo a colazione.Sono quasi sei mesi che lavoro qui dentro e non posso davvero lamentarmi, è il lavoro che ho sempre desiderato.
"Buongiorno Martina!" mi salutano due miei colleghi, Paul e Christina.
Ricambio il buongiorno e mi dirigo verso la macchinetta del caffè, per riprendere energie, e incontro Lisa già seduta ad un tavolino mentre sorseggia il suo espresso.
Negli ultimi sei mesi, lavorando insieme, ci siamo avvicinate molto.
"Ehi futura sposa! Come sta andando la tua giornata?" mi domanda euforica lasciando il bicchierino vuoto sul tavolo.
Mi siedo di fronte a lei e le rivolgo un piccolo sorriso. "Bene. Anche se sono molto stanca. Questa notte ho fatto le ore piccole e ora il sonno si sta facendo sentire".
A proposito del mio matrimonio.
Io e Jay ci saremmo dovuti sposare l'anno scorso, ma abbiamo avuto un piccolo contrattempo.
La nonna materna di Jorge e Isabella è venuta a mancare una settimana prima del matrimonio e per via del lutto abbiamo dovuto rimandare.Purtroppo il luogo del ricevimento che avevamo scelto e che io desideravo tanto avere per il mio matrimonio, dopo che abbiamo disdetto, era piano e c'era una lista di attesa di quasi un'anno. Perciò abbiamo dovuto rimandare più del dovuto.
Ma domani è finalmente il giorno che ho sempre desiderato fin da quando ero bambina.Al posto nostro però si è sposata Lisa. Sono rimasta sorpresa dal fatto che le cose tra lei e Brad si erano fatte davvero serie. Ora hanno una figlia, Sophia, da cui Jess è letteralmente ossessionata.
"Oh davvero? Chissà cosa avete fatto ieri sera".
Sento le mie guance accaldarsi. È vero ieri ho passato la notte da Jorge, ma non abbiamo fatto niente di quello che le sta passando per la testa. Per via del lavoro riesco a vedere raramente pure lui ciò significa che non riusciamo a fare l'amore da un po'.
"Cosa dici! Non è assolutamente come pensi. Ieri ho finito tardi in ospedale e quando sono arrivata da Jorge voleva stare un po' con me, così ci siamo visti un film. E abbiamo finito tardi" le spiego per evitare ulteriore imbarazzo.
"Ok...comunque sono troppo eccitata per domani! Ovviamente sarò la più bella tra tutte" poi si sporge un po' di più verso di me, come se non volesse farsi sentire da qualcun altro. "Ma questo non dirlo a Jess o farebbe cadere a terra la sua autostima".
E lì ci lasciamo andare in una risata.
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So che il capitolo è corto e non è un granché ma mi serviva un capitolo di passaggio prima del matrimonio.
Quindi perdonatemi e preparatevi per il tanto atteso capitolo 38 che arriverà appena finisce scuola, quindi fra due settimane così avrò più tempo a disposizione per portarvi qualcosa di decente.
Rita❤
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Irresistibile Blanco 2
FanfictionNuove persone metteranno alla prova il loro amore. Riusciranno ad abbattere ogni ostacolo? -Siamo perennemente attratti da ciò che ci fa male. Fisicamente e mentalmente. E ne siamo perfettamente coscienti-