Capitolo 40

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Prendo la mia valigia e seguo Jorge dentro l'hotel.
Resto meravigliata nel vedere la hall: grande e lussuosa, già da qui posso capire che mio marito, per questo viaggio, non ha badato a spese.

Ci avviciniamo all'uomo della reception.

"Buenos días y bienvenidos al Secrets The Vine Hotel" ci saluta cordialmente con un sorriso. Io capisco poco dello spagnolo, mia madre è di origini spagnole ma non mi ha mai insegnato la lingua, forse il minimo indispensabile.

Jorge ricambia il saluto con quel suo accento messicano che lo rende maledettamente sexy, e poi richiede le chiavi della nostra camera. "Nombre?" chiede l'uomo. "Blanco"

Io non sto capendo proprio niente di quello che stanno dicendo quindi lascio fare tutto a Jay.

L'uomo ci porge le chiavi e ci augura buona permanenza. Jorge mi poggia una mano dietro la schiena e andiamo verso l'ascensore. Quando arriviamo nella nostra stanza per poco non svengo.

La stanza sarà grande quasi quanto la mia cucina e il mio salotto messi insieme.

"Ti piace?" mi domanda lasciando le nostre valigie vicino alla porta.

Mi giro verso di lui. "Molto è solo che non sono abituata a stare in tutto questo lusso e non voglio neanche che tu spenda cifra assurde per me" dico. È la verità non mi piace che le persone spendano palate di soldi per me, è come se dopo mi sentissi in debito e non me lo meritassi, perché alla fine queste cose io non me le posso permettere.

"Non preoccuparti di questo. Adesso sei mia moglie, ciò che è mio e anche tuo" mi dice prendendomi il viso tra le mani.

Sorrido ed esco sulla balconata che da sulla vista della piscina privata dell'hotel. Rimango meravigliata da questa vista magnifica, in lontananza si riesce a vedere la spiaggia.

"Se vuoi domani mattina ci andiamo, ma per oggi nel pomeriggio, se ti va andiamo in piscina".

Dopo che abbiamo sistemato i nostri effetti e ci siamo fatti entrambi una doccia, ci cambiamo e scendiamo per andare a pranzare.

La sala da pranzo, ovviamente come qualsiasi altra cosa di questo hotel, è enorme e lussuosa. Spero che il cibo sia buono perché sto morendo di fame e se non mangio divento intrattabile.

Dal buffet prendo un classico piatto messicano: tamales rancheros, che sono degli gnocchi di granoturco. Mente come secondo piatto mi colpiscono molto glia involtini alla messicana, così ne prendo un paio.

Prendo posto al nostro tavolo e Jorge mi raggiunge con i suoi piatti. Vedo che anche lui si è preso gli involtini. "Cosa sono?" Domando guardando il suo primo piatto.

"Spaghetti con guacamole e salmone".

Ordiamo il vino e poi iniziamo a mangiare.

"Mi piace molto qui. Hai deciso di portarmici per mostrarmi le tue origini?". Bevo un sorso di vino.

Lo guardo ardentemente, la voglia di saltargli addosso sta salendo alle stelle. Si passa la lingua sulle labbra e sento un fremito al bassoventre. Varie immagini della sua faccia immersa tra le mie cosce mi passano per la mente.

Lui fa un ghigno. "Hai finito?"

Faccio l'ingenua e sbatto le ciglia. "Cosa? Ti ho fatto solo una domanda" mi mordo il labbro. Mi sono cambiata indossando un top che lascia la mia schiena scoperta e dei pantaloncini. Non l'ho fatto per sembrare troia, ma per provocarlo. E anche perché qui fa parecchio caldo.

"Se continui così finisce che ti porti di sopra e ti scopi fino a perdere i sensi". Si allunga sul tavolo per avvicinarsi a me e mi mette una mano sulla coscia sotto al tavolo.

"E cosa te lo impedisce?" Sto tirando troppo la corda e lo so, ma io voglio che si spezzi.

I suoi occhi si scuriscono e si riempiono di lussuria. Si alza dal tavolo e mi prende per mano facendo alzare anche me e mi trascina verso la nostra camera.

Entriamo in camera e lui mi sbatte contro la porta e prendiamo a baciarci, ma neanche a dirlo il suo telefono inizia a squillare. Ma che cazzo.

"Non rispondere ti prego" gli poso le mani sul retro del collo per impedirgli che si allontani. Il signorino però non mi da retta e prende il suo cellulare dalla tasca dei pantaloni.

"Mi spiace piccola. È il lavoro ci metto pochi minuti e poi torno da te. Te lo prometto".

"Stai scherzando spero!" mi lamento, ma lui è già uscito dalla stanza.

Stronzo. Non ci posso credere, cavolo siamo in vacanza, la nostra vacanza e lui pensa al lavoro. Cominciamo proprio male il nostro matrimonio. Che si fotta.

Vado verso il cassettone e cerco un costume sexy e carino, lo farò rimpiangere di aver preferito di rispondere a quella chiamata.

Alla fine opto per quello rosso: la parte superiore può sembrare anche casta, ma è il pezzo di sotto che lo farà innervosire. Indosso un abitino azzurro per scendere al piano di sotto.

Prendo la borsa mettendo la crema solare e l'asciugamano e il famoso cappello di paglia che ho indossato durante la sessione fotografica.

Arrivo nella hall e chiedo alla reception dove si trova la piscina. Lui con un'inglese, molto scarso devo dire, mi indica dove devo andare.

Lo ringrazio con un sorriso e mi allontano.

Andiamo a divertirci.

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Angolo Autrice

Eccomi tornata con il capitolo. So bene che non il massimo ma preparatevi che nel prossimo accadranno un bel po' di cosette. E volevo anche ricordarvi che mancano quattro capitoli alla fine della storia, quindi godeteveli a pieno perché ci sarà un gran finale.

Detto questo vi chiedo di passare a leggere le storie della mia amica love123x solamente se siete interessate💓

Non preoccupatevi il prossimo capitolo arriverà presto.

-Rita❤

Irresistibile Blanco 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora