Capitolo 29

1.6K 69 14
                                    

POV JORGE

Mi butto sotto la doccia nonostante la voglia di tornare a letto sia alta. Mi lego un'asciugamano in vita una volta uscito dal box e mi reco nella cabina armadio.

Indosso un semplice completo grigio e mi guardo allo specchio, passandomi una mano tra i capelli: sono perfetto.

Scendo in cucina trovando già Heaven a pulire il bancone. "Buongiorno Signor Blanco".

"Buongiorno Heaven" rispondo. Heaven in poche parole è la governante, è quella di cui mi fido di più. Lavora per me da ormai tre anni e ha quasi raggiunto i quarantacinque anni. Lavorava per i miei genitori prima, ma quando mi sono preso una casa tutta mia è venuta a lavorare per me. Le ho chiesto il motivo visto che sapevo che era molto legata a mia madre, e mi sembrava strano il fatto che la lasciasse. Ha risposto semplicemente che lei mi ha visto crescere e che non avrebbe potuto abbandonarmi.

"Cosa desidera per colazione?" Mi chiede avvicinandosi ai piani di lavoro.

Prendo posto al bancone e chiedo gentilmente un caffè. Oggi sono davvero stanco e la voglia di andare a lavoro non c'è l'ho per niente. Ieri sera ho finito tardi con dei lavori al computer. E ora il sonno si fa sentire.

Finita la colazione chiamo Max che prepara l'auto.

Quando arrivo in azienda trovo tutti i dipendenti con una rivista in mano, ma non ci faccio tanto caso. Sarà la solita rivista di donne nude che guardano ogni mattina, ma perché non si trovano una ragazza, e la finiscono di fare gli arrapati sul lavoro?

Raggiungo il mio ufficio e Lexi mi attende come al solito alla sua scrivania. Alzo gli occhi al cielo mentalmente, notando quanto la sua gonna sia corta oggi.

La saluto cordialmente e poi mi segue nel mio ufficio. "Oggi mi serve che compili questi moduli e poi che invii le mail ad ognuno dei redattori dei rispettivi moduli con tutto ciò che scrivi dettagliatamente nei moduli e sulle varie novità di cui ti ho parlato la settimana scorsa. Sperando che tu ti sia presa appunti in tal caso chiedi aiuti a Samuel o a Dan. L'importante è che il tutto sia completato entro fine giornata. Poi fammi due copie di questo documento, per piacere. E portamele prima della pausa pranzo." Le passo tutto quanto e lei segue tutto a macchinetta. "Tutto chiaro?"

"Sì signore" risponde e poi si allontana sculettando. Ma quando cazzo capirà che non mi interessa?
L'unico motivo per cui ancora non la licenzio è che nel suo lavoro è davvero brava, ha del potenziale e se dovessi mandarla via ci metterei come minimo due mesi prima di trovarne un'altra come lei.

Prendo il raccoglitore con tutti i vari dettagli sulle linee commerciali appena acquistati in Louisiana. Prima che riesca ad aprirlo e mettermi a lavoro, mi arriva un messaggio.

Prendo il cellulare per vedere chi è: Martina.

Non venirmi a prendere oggi a scuola, passo la giornata con le ragazze.
Ti amoX

Reprimo un sorriso. Sono ancora molto arrabbiato per il fatto che non abbia rinunciato al fare quelle fotografie. So che lo fa per aiutare la madre però...cazzo. A quale ragazzo piacerebbe vedere la propria fidanzata mezza nuda su una rivista? A me no di certo.

Sospiro pesantemente e riprendo col mio lavoro.

Mancavano cinque minuti all'ora di pranzo, quando Lexi entra nel mio ufficio e mi consegna le fotocopie.

Una volta che ho messo apposto i vari raccoglitori e chiuso il portatile scendo al primo piano dove si trova una sorta di bar dove chi non ha voglia di uscire fuori a pranzare, viene qui.

"Ehi amico!" mi saluta Samuel una volta che entro nel bar. Mi guardo intorno e vedo ancora tutti quanti con quella rivista in mano. Ma che diavolo..?

"Ciao Samuel" mi siedo difronte a lui e ordiniamo entrambi un panino. "Che cavolo succede oggi? Tutti quanti continuavano a guardare una diavolo di rivista!" mi lamento. Ci manca solo che si distraggano dal lavoro.

Samuel comincia a grattarsi il collo in ansia. Ok cosa non mi sta dicendo. Sospira e poi comincia a parlare: "Ecco non lo sai?"

"Cosa non so?"

Si sporge sul tavolo di fianco al nostro e si fa passare uno dei giornalini e me lo passa.

Sgrano gli occhi quando vedo sulla copertina Martina. Con solo un completo rosso molto, molto sexy e il culo in bella vista. Più incazzato che mai apro la rivista trovando tutte immagini simili alla precedente. Rimango spiazzato quando ne trovo una dove indossa un costume a brasiliana che le scopre l'inguine.

"Tu vuoi dirmi che per tutta la giornata i miei dipendenti si stavano arrapando guardando queste foto in intimo della mia fidanzata?" dico. Non ci vedo più dalla rabbia. Questo è un servizio erotico, altro che mostrare la nuova collezione della madre. Sì è vero, è davvero sexy in queste foto, ma più di trenta uomini qui dentro le stanno guardando e ho voglia di ucciderli tutti.

"Beh...anche se tu l'hai detto in modo un po' volgare, però sì, il concetto è quello" mi risponde.

Mi alzo dal mio posto e mi avvicino a uno dei tavoli dove trovo Dan che sta sfogliando la rivista, e gliela prendo. Lui si alza subito in piedi, incazzato.

"Ehi! Che diavolo fai? Se la vuoi te la vai a comprare. Capisco che la tipa sia sexy, ma se vuoi vederla almeno chiedimi il permesso" alza il tono di voce.

In quel momento scoppio a ridere e gli occhi di tutti sono su di noi. "Tu non hai capito propio un cazzo" gli sbatto la rivista in faccia. "Tu non dovresti neanche averla questa rivista. Concentrati sul lavoro più che altro".

Dan cerca di riprendersi la sua rivista ma io glielo impedisco. "Si può sapere qual'è il tuo problema?"

"Il mio problema? Vuoi davvero saperlo? C'è che tutti gli uomini in questa stanza si stanno arrapando guardando la mia fidanzata mezza nuda".

Dan rimane spiazzato, così come tutti i presenti.

"La t-tua fidanzata?"

"Sì testa di cazzo. E non osare mai più ad usare quei toni con me, ricordati che sono il tuo capo." Gli ridò la rivista. "E gradirei che adesso tutti quanti si concentrassero sul propio lavoro invece che passare il propio turno su un giornale". Tutti annuiscono e riprendono a mangiare.

Torno con lo sguardo su Dan e ghigno . "Per quanto riguarda te, non c'è bisogno che io la guardi su una rivista quando posso vederla benissimo dal vivo e sotto di me".

Mi allontano e tornai nel mio ufficio. Mi mancava solo un'ora prima che il mio turno finisse.

Prendo il cellulare e provo chiamare Martina ma non rispose. Ringhio esasperato, quindi provo con mia sorella.

"Pronto?" risponde con voce fredda. È ancora arrabbiata.
"Sei con Martina?" decido di ignorare il suo tono e arrivare dritto al punto.
"Veramente sono tutte qua. Passeranno la notte da me. E comunque un "Ciao Bella, come stai?" sarebbe gradito".
Sospiro. "Scusami non volevo reagire in quel modo l'altra volta quando ti ho trovata con Saul in camera tua...è solo che sei la mia sorellina e non voglio vederti ancora soffrire". Anche se non riesco a vederla so che in questo sta sorridendo.
"Perdonato fratellone, ma solo se domani mattina passerai a casa e ti verrai a scusare di persona e verrai a darmi uno dei tuoi abbracci ".
Sorrido. "Ma certo".

La saluto e chiudo la chiamata. È così stasera sarà a casa dei miei genitori...

Irresistibile Blanco 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora