Spazio autrice..
Vi consiglio di ascoltare la canzone.Sono passai due mesi da quell'uscita con i ragazzi dopo danza ed oggi è il giorno più brutto della mia via...
"Marisol! Su svegliati!"esclama Kyle da fuori alla porta.
"No!"esclamo con voce tremante, so che giorno è oggi. E la sola consapevolezza mi mette un angoscia addosso ed una malinconia che nessuno può capire, sono quattro anni che mi ripeto che ora sta bene, che non è colpa mia ma non è vero, è tutta colpa mia se Micheal non c'é più!
"Marisol devi uscire da questa stanza! Adesso!"mio padre urla furioso da fuori alla porta, ma perché non capiscono che è difficile per me? Non capiscono che quattro anni fa una parte importante di me se nè andata lasciandomi sola?
"Vattene papà!"urlo alzandomi dal letto per avvicinarmi alla finestra, dove noto con gioia che il tempo è dalla mia parte, dove noto che fuori piove...piove come io sto piangendo da ormai non so quanto tempo.
"Scusa Micheal!"sussurro mettendo una mano vicino al vetro e guardando il cielo dove poco dopo vedo aprirsi uno spiraglio di sole, forse è solo la voglia di ricevere un segno da parte sua che mi faccia capire che ora sta meglio.
"Sol, ti prego esci!"sussurra Mike da fuori alla porta, che ci fa lui qui? Perché quella voce, la sua voce mi sembra troppo familiare? Perché non riesco a togliermi dalla testa la sua somiglianza con il mio Miki?
"Perché sei qui?"domando aprendo la porta e appena mi vede prova ad abbracciarmi ma io lo respingo.
"Vattene!"lo guardo minacciosa e noto che lui non si muove.
"Vattene! Non voglio né vedere né sentire nessuno! Voglio stare sola. Dovete andarvene!"urlo furiosa contro tutti per poi andare in camera e chiudere di nuovo la porta, mi avvicino all'armadio e scelgo cosa indossare per andare nel posto in cui potró pensare e sfogarmi senza nessuno che mi rompa le scatole, alla fine opto per un jeans nero, una maglia nera ed un cardican nero, come scarpe indosso i decoltè neri e poi esco, senza truccarmi come piaceva a lui e attaccando i capelli in una coda di cavallo alta.
"Non mi aspettate, ne per pranzo ne per cena. Non vado a scuola e tornerò tardi. Non mi cercate e non mi seguite! "informo tutti e poi esco di casa ed entro in macchina per dirigermi nel mio posto preferito, un posto che non conosce nessuno...tranne lui, lui sapeva sempre dove venire a cercarmi quando scappavo di casa perché mi sentivo soffocare, perché avevo litigato con qualcuno di importante per me o quando litigavo con lui che era ed è tutt'ora il mio tutto.
"Perché mi hai lasciata sola?"domando rivolta al cielo mentre parcheggio la macchina.
"Perché non hai lottato! Ti sei arreso! Dovevo esserci io al posto tuo!"urlo disperata mentre raggiungo il fiume che c'è tra i boschi.
"Con chi parli Sol?"domanda una voce alle mie spalle che riconoscerei tra mille.
"Vi avevo detto di non seguirmi Mike!"sussurro mentre prendo un pugno di terra tra le mani.
"Lo so, ma ti ho visto distrutta e non volevo lasciarti sola."sussurra sedendosi al mio fianco.
"Non è sola Mike Westmour! Prima mi rubi il posto di capitano in squadra e adesso cerchi di confortare la mia ragazza!"esclama Jack spuntando da dietro i cespugli.
"Non sono la tua ragazza! E basta, oggi come oggi non voglio sentire cretinate, non adesso, non voglio vedere nessuno di tutti e due. L'unica persona che vorrei adesso al mio fianco non c'è e non ci sarà mai più!"esclamo con le lacrime agli occhi e gesticolando. Noto che Mike abbassa lo sguardo e infila le mani in tasca, non mi guarda. Forse gli faccio pena ma non m'interessa non voglio nessuno eccetto chi non posso più avere.
"E voi, voi state rovinando il nostro momento! Andatevene, rovinate solo il suo ricordo!"esclamo con voce incrinata mentre li indico.
"Mi dispiace..."sussurra Jack mentre si avvicina.
"Vattene! È colpa nostra se adesso lui non c'è più e mentre tu continui a vivere la tua vita come se quel 20 dicembre di quattro anni fa non fosse mai esistito, io ho i sensi di colpa, mi sento morire ogni giorno perché ho perso la parte più importante di me e solo perché tu, TU eri fatto, eri schifosamente fatto e ubriaco!"ormai sono in lacrime ed indietreggio ogni volta che loro fanno un passo in avanti e noto Mike che mi guarda dispiaciuto, noto i suoi muscoli irrigidirsi e non ne capisco il motivo.
"Non è colpa nostra piccola!"esclama Jack cercando di avvicinarsi.
"Si che è colpa nostra e non chiamarmi piccola. Ma è ovvio, è ovvio che tu non ricordi! Eri fatto ed ubriaco quando lo hai sfidato ed eri fatto quando hai vinto quella schifossissima gara dove Micheal perse la vita! E solo perché eri fottutamente geloso, non stavamo insieme ma dovevi far credere a tutti che io ero di tua proprietà mentre non lo ero e non lo sarò mai!"mi fermo per calmare i singhiozzi mentre Mike ne approfitta di questo mio stato di debolezza e viene ad abbracciarmi.
"Vattene!"lo prendo a pugni sul petto mentre dentro di me spero che non mi lasci mai, stranamente mi sento al sicuro, protetta esattamente come mi sentivo con Miki.
"Tu sei mia Marisol!"urla furioso Jack mentre mi tira per un braccio lontano da Mike.
"No! Io non sono un oggetto e questo Michael lo aveva capito e ti dava fastidio ecco perché lo hai sfidato. Lui mi trattava come una donna, mi riempiva d'amore, di attenzioni. E questo tu non lo hai mai sopportato! Non hai mai sopportato il rapporto che avevo con Michael ecco perché lo hai sfidato quella sera. Sapevi che Michael non amava le motociclette e sapevi che non era bravo, ma a te non è interessato. Sei sempre stato un egoista, ed ecco perché non ti sei presentato al suo funerale, non gli hai mai portato un maledetto fiore sulla tomba, ma soprattutto ecco perché quella sera non ti sei fermato e non hai chiamato un ambulanza. Io ti pregavo di farlo, ti supplicavo mentre tu andavi via. Io ero lì con il suo corpo tra le mie braccia e che provavo a fermare l'emorragia, sento ancora l'odore del suo sangue sul mio corpo, ma dovevo fare di meglio, dovevo fare l'impossibile e me ne pento per non esserci riuscita, mi sento maledettamente in colpa per questo. Avevo da poco compiuto quindici anni e tu...tu mi hai strappato l'amore della mia vita! Si Jack, io ho sempre amato Micheal anche quando stavo con te, ecco perché non riuscivo ad andare oltre ad un bacio con te, ti perdonavo solo perché volevo occupare la mente ma io per te non ho mai provato nulla, quando ti vedevo cercavo di immaginare Michael al tuo posto, avevi ragione quando dicevi che non ti amavo, perché non l'ho mai fatto. Ho sempre pensato e continuo a farlo tutt'ora che dovevi esserci tu su quella barella non lui!"esclamo liberando il braccio dalla sua presa e con sguardo pieno d'odio.
"Non sai come mi sono sentita quando l'ho visto lì, con la sua testa sulle mie gambe e pallido, quando mi ha detto sul punto di morte che mi amava, che avrebbe voluto rendermi felice. Non sai come mi sono sentita quando gli ho donato il mio primo bacio e poco dopo i paramedici me lo hanno portato via e non ho più avuto sue notizie!"mi accascio a terra e inizio a piangere piegando le ginocchia al petto ed appoggiandoci la testa sopra.
"Quando andai in ospedale mi dissero che Michael West non era mai stato ricoverato in quell'ospedale, non sai come mi sono sentita quando ho chiamato i suoi genitori e mi hanno detto che non era sopravvissuto al viaggio in ambulanza, mi sono sentita morire, ho sentito il mondo crollarmi addosso, sono morta insieme a lui in quello stesso istante e a te non è mai fregato nulla di lui, ne tanto meno di me!"esclamo alzando la testa per guardarlo.
"Voglio solo restare da sola, voglio ricordamelo felice, come quando mi portava la colazione a scuola, quando si presentava sotto casa con un peluche o per farmi compagnia senza farsi scoprire dai miei, voglio ricordarmelo quando era ancora in vita. Ma non ci riesco, non riesco a togliermi le sue parole dalla testa..."sussurro mentre sento due braccia forti stringermi in un abbraccio e un paio di passi che si allontanano lasciandoci soli.
"Calmati bambolina!"sussurra Mike al mio orecchio mentre mi accarezza la schiena.
"Lui mi chiamava cosi, gli piaceva farmi innervosire, adorava quando diventavo rossa per ciò che mi diceva o quando ridevo per una sua stupida battuta, aveva solo 16 anni Mike, ed era così dolce, mi trattava come una principessa. Tra tre settimane compie 19 anni e non sarò con lui perché non posso. Mi faceva ridere anche nei momenti peggiori, sapeva ascoltarmi sempre anche quando me la prendevo con lui per delle stupidaggini. Ed è per questo che ti odio..."sussurro con la testa sulla sua spalla mentre le lacrime scendono senza freni ed io non cerco neanche di trattenerle.
"Non ne capisco il motivo."sussurra confuso lui.
"Sei identico a lui ed io non voglio affezionarmi a nessuno. Voglio solo diventare medico, voglio poter salvare vite in suo onore. Voglio che sia fiero di me!"esclamo asciugando le lacrime.
"Credimi, lui è già fiero di te!"sussurra dolcemente.
"Non puoi saperlo!"esclamo guardando l'acqua del fiume ed alzandomi per avvicinarmi di più ad esso.
"Certo che posso BAMBOLINA!"esclama mettendo più enfasi nel nomignolo che mi aveva affibbiato il mio Miki.
"Non utilizzare quel soprannome, solo..."
"Solo Miki può!"mi interrompe lui ed io sgrano gli occhi.
"Come fai a saperlo!?!"domando con le lacrime agli occhi, non utilizzavo quel soprannome da quando mi ha lasciata e non lo utilizzavo mai in presenza di altre persone.
"Non domandarmi come so, perchè sono anche a conoscenza della tua passione per i libri d'amore ma che odi i film di quel genere e del tatuaggio che hai sulla spalla sinistra!"esclama alzandosi per raggiungermi mentre io indierreggio.
"Miki era l'unico a saperlo, chi sei!"urlo mentre noto che si sbottona la camicia e si mette di spalle.
"Sono il tuo Miki bambolina!"sussurra scoprendo la sua spalla sinistra sulla quale c'è il mio stesso ed identico tatuaggio. 'Non c'è nulla che si può dimenticare, tutto resta, amiamo con la testa per non starci male. Il tempo non ci cambia, rivela ciò che siamo.'
"Miki...no, non puoi essere tu, il mio miki è morto quattro anni fa su un'ambulanza dopo che ha fatto un incidente di moto! Me lo hanno detto i suoi genitori!"urlo tra le lacrime.
"Sono io Sol!"sussurra avvicinandosi ma io mi allontano.
"Perché ? Perché non ti sei fatto vivo in questi quattro anni? Perché la tua famiglia mi aveva detto che eri morto?"domando in un sussurro.
"La mia famiglia era in pericolo e con la notizia dell'incidente i miei ne hanno approfittato per fingere la mia morte e scappare, togliendomi così la possibilità di restarti accanto, ma non sono riuscito a resistere ed una volta essermi assicurato che la mia famiglia era al sicuro sono tornato dalla donna che amavo e che ho distrutto di più!"sussurra avvicinandosi ed accarezzandomi la guancia.
"Miki..."mi butto tra le sue braccia sentendo subito quella familiare sensazione di protezione e sicurezza.
"Credevo di averti perso per sempre!"sussurro tra le lacrime che questa volta sono di gioia.
"Non mi perderai mai Bambolina! Sono qui per te e non me ne vado, mai più!"sussurra accarezzandomi i capelli mentre io lo stringo ancora di più.
"Non posso, non ci credo...è solo una coincidenza, ti avevo detto di parlare con qualche ragazzo della scuola dato che il mio nome era sulla bocca di tutti per un intero anno, è normale che ti abbiano detto del tatuaggio, del soprannome...come ho fatto a non pensarci prima? Mi hai solo preso in giro!"esclamo allontanandomi per poi tornare alla macchina, so cosa ho visto. Lui era lì in quella bara, era chiusa si ma lui era li dentro. I suoi genitori piangevano la perdita di un figlio, del loro unico figlio. Non può venire uno sconosciuto e dirmi che è il mio Miki, lui è morto.
Con questi pensieri torno a casa e appena entro trovo Kyle sul divano che parla con Cara.
"Marisol ehy..."appena mi vedono Kyle corre ad abbracciarmi.
"Kyle...tu c'eri alla sepoltura vero?"domando con le lacrime agli occhi.
"Si, perchè?"domanda confuso.
"Io non sono potuta venire ricordi?"domando e lui annuisce sempre più confuso.
"Di solito nelle sepolture aprono la bara per far dare l'ultimo saluto, quando l'hanno aperta Michael era li vero?"domando guardandolo e dal suo sguardo noto che non è così ma lui annuisce.
"Non mentirmi Kyle, lui era in quella fottuta bara si o no?"domando mentre altre lacrime rigano le mie guance.
"No!"sussurra abbassando lo sguardo.
"Mi avevi detto di si, mi avevi detto che lui era lì con il completo da basket che gli regalai!"urlo indicando un punto qualunque della casa.
"Non potevo dirtelo, scusa!"sussurra avvicinandosi mentre io corro in camera.
Appena entro in camera chiudo la porta e vado nel cassetto della scrivania e tiro fuori metà di tutte le nostre foto per guardarle e accarezzare la sua sagoma.
"Marisol, posso?"mio padre entra in camera ed io mi metto seduta sul letto.
"Tu lo sapevi?"domando guardando una foto mia e di Miki che avevamo scattato pochi giorni prima della sua presunta morte.
"Si...credimi ogni anno avevo la tentazione di dirtelo ma ogni anno mi ripetevo che appena sarebbe stato al sicuro sarebbe ritornato da solo e quando l'ho visto quella sera e ti ho vista felice ma nervosa al tempo stesso credevo te lo avesse detto. Ma col passare dei giorni ho capito che non lo ha fatto ma a quanto pare l'ha fatto oggi."sussurra sorridendo.
"Non sorridere papà, ti rendi conto che da quattro anni io mi sento morire? Mi ero innamorata di Michael e vederlo sul punto di morte mi ha fatto male, venire a sapere che non c'è l'aveva fatta mi ha ucciso, qusttro anni fa una parte di me è morta, credevo con lui ma a quanto pare era morta solo una parte di me!"sussurro stringendo un cuscino al petto.
"Puoi lasciarmi sola?"domando stendendomi sul letto, lui annuisce e poi esce dalla camera mentre io rimango a guardare la nostra foto per molto, fino a quando sprofondo tra le braccia di Morfeo.
E sogno quella notte.'Mike, Mike guardami...andrà tutto bene!'gli accarezzo la fronte mentre porto la sua testa sulle mie gambe e tampono l'emorragia.
'Scusa Bambolina', balbetta lui ormai pallido.
'No Miki... Non lasciarmi!'sussurro tra le lacrime mentre cerco di fermare l'emoraggia.
'Jack! Jack chiama un ambulanza ti prego!'urlo guardando la figura di Jack che si allontana, le lacrime rigano le mie guance e cerco di prendere il telefono mentre continuo a parlargli.
'Ti amo bambolina!'mi guarda con quei suoi occhi nocciola che cercano di restare aperti.
"Anche io Miki! Anche io!"sussurro prima di baciarlo."Noooooo!"urlo svegliandomi di scatto
"Sol, Sol...sono io Miki, sono qui!"quella voce, quella voce che ora subito riconosco.
"Miki!"sussurro per poi abbracciarlo e lui ricambia subito.
"Scusa se non te l'ho detto prima, ma non volevo metterti in pericolo!"sussurra al mio orecchio mentre io lo stringo di più. Ora è con me, non m'interessa se mi ha mentito, se ha inscenato la sua morte, so che era per la sua famiglia. Ma ora m'interessa solo che è con me, che è tornato e che non mi lascerà mai più. Al resto ci penserò un'altra volta.
"Non lasciarmi più..."sussurro sentendo quei famosi brividi che non provavo da molto.
"Mai!"sussurra facendomi provare sensazioni che non provavo da ormai quattro anni.
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Ti Proteggerò Sempre! 2 -- Ho Bisogno Di Te.
RomanceSequel di:"Ti Proteggerò Sempre!" Marisol Motgomery...17 anni, capelli castani e occhi grigi come il cielo in una giornata di tempesta, magra e alta è a capo delle cheerleader della Miami High School, è una scuola molto famosa e importante che ti pe...