Amsterdam

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"Allora ragazzi, adesso andremo in hotel per posare le valigie e per riposarci un po, dopo aver pranzato andremo a visitare la casa di Anne Frank e quando torneremo potrete prendervi la serata libera. Ah..."la professoressa di Arte ha il megafono in mano per farsi sentire da tutti nonostante siamo silenziosi e la ascoltiamo.
"Volevamo avvisarvi anche di una cosa che succederà in hotel, le stanze sono state assegnate quasi a tutti ma per ognuna classe sono rimaste una stanza per ciascuno e ci sono quattro studenti da dividere, se avete preferenze ditecelo. Gli alunni che sono rimasti senza camere sono: Marisol Montgomery, Micheal James West Westmour, Oliver King e Jessica Pawel. Fateci sapere le vostre preferenze."esclama per poi risedersi e noto che Michael si alza e raggiunge la professoressa per poi dirle non so cosa e tornare un'attimo dopo con il sorriso sulle labbra.
"Cosa le hai chiesto?"domando curiosa mentre mi appoggio al suo petto, sembra che oggi qualcuno lassù sia in pace con noi, perchè quando siamo saliti gli unici posti liberi erano quelli in fondo prima delle file a quattro e quindi siamo seduti vicino.
"Nulla, lo scopirai in hotel. Ascoltiamo un pó di musica?"domanda mentre mi accarezza i capelli ed io annuisco per poi prendere le sue cuffie e il suo telefono dalla tasca della sua felpa.
"Ti ho già detto che sei bellissima?"domanda una volta inserite le canzoni ed io arrossisco, stiamo ascoltando Justin Bieber- Sorry quando all'improvviso sento che cambia canzone e mette: Annalisa Scarrone- Una Finestra Tra Le Stelle, lui ha sempre adorato le canzoni italiane, dice che gli trasmettono una calma pazzesca, infatti iniziai ad ascoltarle anche io e devo dire che d'allora non me ne sono mai separata.
"È bellissima questa canzone!"esclamo guardandolo negli occhi per poi chiuderli ed ascoltare il battito del suo cuore.
Appena chiudo gli occhi il ricordo di quattro anni fa, di quando mio padre partì per l'Iraq riaffiora nella mia mente.
Era il 15 agosto quando squillò il telefono, io ero impagnata nelle prove di danza per il balletto da solista del saggio che ci sarebbe stato da li a poco, volevo che andasse al meglio anche perché quella sera ci sarebbe stato mio padre a darmi sostegno, le prove di danza le svolgevo come sempre nel salone di casa ma a causa delle canzoni non sentì il telefono squillare, quindi fu mia madre a rispondere.
"Pronto?"era cosi felice di ricevere una chiamata da mio padre, ricordo che quando la guardai vidi che gli occhi le si illuminarono ma appena l'interlocutore parlò gli occhi di mia madre furono ricoperti di lacrime che poi le rigarono il viso, aveva lanciato un urlo talmente forte da far svegliare anche Kyle e farlo scendere spaventato, si era piegata in due mettendosi una mano al petto e iniziando a dire non ricordo cosa verso zio Edward. Kyle le aveva chiesto cosa fosse successo e l'unica cosa che lei fu in grado di rispondere fu:"Tuo padre!"lo disse con un dolore tale nella voce da farmi spezzare il cuore anche in questo stesso momento, anche ad anni di distanza da quel giorno. Mia madre fu costretta a raggiungere l'Asia Occidentale perchè mio padre era in pessime condizioni, avevo pianto molto a quella notizia, sapevo che l'idea di farlo partire non doveva neanche essere considerata da zio Edward e quindi appena lo vidi gli urlai tutta la mia frustrazione contro, come poteva aver mandato mio padre in un luogo dimenticato da dio. Ma solo adesso capisco che l'Iraq contro l'Afghanistan era una vacanza. Quando mio padre tornò a casa fu costretto ad essere ricoverato per sei mesi in ospedale per delle ustioni di terzo grado e la riabilitazione. Credevo che non pottesse più riprendere l'esercito invece dopo i sei mesi mio padre rifece domanda per entrare a far parte di quel mondo e mio zio Edward lo accettò, mia madre era contraria e litigarono molto, lei ancora oggi come me non vuole che mio padre lavori nell'esercito ancora oggi litigano perchè lui continua a dirle che l'esercito è l'unica cosa che gli rimane per farlo continuare a vivere. All'inizio credevo che noi non fossimo abbastanza, credevo che noi non gli davamo la forza necessaria per andare avanti, per riniziare a vivere. Ma adesso capisco che noi gli abbiamo dato una mano ad uscire, da quel pozzo nero in cui era finito, ma l'esercito era l'unica cosa che poteva aiutarlo ad uscirne del tutto...per questo ancora oggi non voglio che lui parta. Per questo sono contenta che Miki non accettò la proposta di mio zio Edward.
"Bambolina, siamo arrivati!"essendo persa nei miei pensieri mi sono spostata e mi sono appoggiata al finestrino senza ascoltare le canzoni, solo con il sottofondo dei miei pensieri e guardando il paesaggio scorrere davanti ai miei occhi. Mi asciugo le lacrime che quei ricordi mi hanno portato e scendo insieme agli altri, sono stanca e voglio andare a letto.
"Bene ragazzi, allora andate alla reception e prendete le chiavi, i quattro ragazzi che non hanno la camera vengano qui da noi."esclama il professore di storia.
"Professori diteci!"una Jessica scocciata ed ossigenata arriccia una ciocca di capelli intorno al suo dito e guarda il professore che devo ammetterlo è un bellissimo uomo per i suoi 45 anni, alto, muscoloso, capelli neri e occhi verdi, come ho detto è un bell'UOMO quindi non fa per me, io ho il mio Mike, alto un metro e novantaquattro, muscoloso non troppo ma di sicuro più del prof, capelli castani ed occhi color nocciola, perfetto.
"Avete preferenze con chi stare in camera?"domanda la professoressa sorridendo a Mike.
"Vorrei stare con Westmour, se possibile!"esclama l'oca pogiando una mano sul braccio del mio ragazzo.
"Veramente, credevo di essere stato chiaro, io non vado in camera con nessuno almeno che non sia la mia ragazza!"esclama lui scrollandosi quella vipera di dosso e attirandomi in un abbraccio.
"Ci sono problemi per la signorina Montgomery? Vuole andare in camera con Alessandra o con Mike?"domanda sarcastica la professoressa.
"Mi sembra logico professoressa, le prometto che non faremo nulla di sconcio e che non tornerò a casa incinta!"esclamo sorridendo e lei annuisce.
"Bene, allora questa è la vostra chiave, mentre questa la vostra!"esclama dando ad ogni coppia la propria chiave.
"La ringrazio!"prendo le mie valigie ed insieme al mio ragazzo mi dirigo in ascensore.
"Sono contento che tu abbia scelto di stare con me e non con quell'Oliver che ti mangiava con gli occhi!"esclama mettendomi un braccio sulle spalle mentre porta una delle mie valigie e la sua.
"Ancora, nessuno mi mangia con gli occhi e nessuno mi guarda in nessuna maniera e poi anche se così fosse devi abituarti, sono la capocearleader della scuola!"esclamo dandogli un bacio sulle labbra per poi aprire la porta della stanza.
Appena entriamo ne rimaniamo affascinati, appena entri c'è un piccolo corridoio che porta in due camere, quella a destra è la stanza da letto che è bellissima, c'è la cabina armadio fatta a parete con le porte in vetro, c'è il letto con lenzuola bianche e rosa ne troppo scuro ne troppo chiaro, c'è il televisore a muro e delle poltroncine beige che vanno un amore con i colori di tutta la stanza, lascio li le valigie e vado a vedere il bagno, è fantastico c'è la doccia e la vasca con idromassaggio bellissima dove farò un bel bagno rilassante questa sera.
"Ehy...tutto bene?"domanda Mike venendo in bagno.
"Certo, sono solo un pó stanca, ho solo tre ore di sonno."sussurro appoggiandomi sul suo petto.

Ti Proteggerò Sempre! 2 -- Ho Bisogno Di Te. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora