Senza Te.

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Dal capitolo precedente...

"Signori Montgomery, devo parlarvi."

Continuo...

Michael part.

"Clark, cos'è successo?"Selene si avvicina a Clark che si trova vicino alla finestra della sala d'attesa.
"Ecco...è colpa mia."non sopporto il suo vittimismo, è una cosa assurda. Lei è in una stanza incosciente di ciò che le sta succedendo attorno e lui si preoccupa del prendersi le colpe.
"Sapete qual é la sua stanza?"mi avvicino a Selene e Chad in modo che mi sentano.
"No, dobbiamo domandare al dottore."Selene mi sorride anche se nei suoi occhi posso capire che è distrutta.
"Si riprenderà!"l'abbraccio e le sussurro all'orecchio le parole che ormai non faccio altro che ripetermi da solo per non crollare.
"Ora vado a vedere in che stanza si trova."mi allontano e raggiungo il dottore che poco prima ci ha dato le informazioni su Sol.
"Dottore,mi scusi ma vorrei sapere la stanza di Marisol Montgomery qual è."sono impacciato e mi gratto la nuca per il nervoso.
"Stanza 215, gira a destra appena uscito dalla sala d'attesa e la troverai."mi sorride cordiale ed io lo ringrazio per poi raggiungere gli altri.
"Allora?  Hai saputo in che stanza si trova?" Kyle mi raggiunge impaziente di rivedere sua sorella ed io annuisco.
"Stanza 215, appena usciti da qui girate a destra e la trovate."mi siedo su una delle sedie e faccio segno agli altri di entrare, non me la sento. Ho paura che se entro in quella stanza il mio incubo peggiore si avvera.
"Selene, credo sia meglio se entrate prima voi."Esther sorride a Selene e Chad ed io non capisco dove trova anche solo la forza per sorridere in quella maniera.
"Non capisco come fai...io non riesco a sorridere, la mia ragazza è in quella stanza e non riesco neanche ad entrarci per paura che vederla in quella situazione si avveri la mia paura più grande."la guardo e lei si siede vicino a me per poi prendermi la mano sempre con quel sorriso sulle labbra.
"Vedi, anche se lei è in quella stanza, in coma e non capisce ciò che le succede, io ho speranza nel vederla risvegliarsi. Insomma sappiamo tutti che le piace dormire e a me piace pensare che lei stia dormendo e voglia solo prenderci i giro."la guardo cercando di capire se scherza o meno, ma sul suo viso leggo solo che è sincera.
"Ho paura Esther, lei è tutto quello che ho e..."vengo interrotto dal medico che chiede di parlare con noi ragazzi oppure con il fidanzato di Marisol, instintivamente mi alzo.
"Sono io il fidanzato!"mi avvicino a lui che mi conduce in un ufficio.
"Come mai ha voluto parlare con me e non con i suoi genitori?"pongo la domanda che mi sto ponendo da quando è entrato in sala.
"Vedi, ragazzo... Devo dirti una cosa che non sono sicuro i genitori della ragazza accettino, quindi ho preferito parlarne prima con te e poi in seguito parlero con i genitori."appoggia i gomiti sulla scrivania e unisce le mani.
"Sono pronto ad ascoltarla."mi siedo in maniera piú composta sull sedia e gli presto tutta la mia attenzione.
"Dagli ultimi esami del sangue che sono stati svolti, il Beta HCG è risultato elevato."lo guardo stranito non capendo i termini tecniti e lui sembra capirlo, ma solo quando sta per spiegai cosa significa il mio cervello collega le parole con il loro significato.
"Scusi, hai ragione..."lo interrompo quasi in maniera brusca.
"Marisol è incinta?!"mi alzo dalla sedia ed inizio a camminare avanti ed indietro non capendoci più nulla.
"Si, abbiamo subito controllato i parametri del feto ed il bambino fortunatamente non ha riscontrato danni o altro. Il battito era sulla norma e anche se ha corso parecchi rischi ora sta bene."ascolto quelle parole che mi arrivano come una secchiatta di acqua gelida in faccia, mi lascio andare sulla sedia e mi passo una mano sul viso stanco.
"Di...di quanto è... Si insomma, di quante settimane è?"deglutisco a fatica aspettando la risposta.
"Otto settimane con oggi."lo guardo sperando di vedere dubbio nella sua voce o nei suoi occhi ma non è così.
"È... È incinta di due mesi? Cazzo non me l'ha mai detto!"mi alzo di nuovo dalla sedia e faccio per uscire.
"Lo dirò io ai suoi genitori."annuncio prima di aprire la porta ed uscire dall'ufficio per raggiungere la sala d'attesa dova adesso ci sono Chad, Selene, Loui e Kyle.
"Dovrei parlarvi..."sussurro una volta che mi sono avvicinato.
"C'è qualcosa che non va?"Selene è la prima a preoccuparsi ed io le intimo insieme agli altri di sedersi.
"Ho appena parlato con il dottore che ha in cura Marisol, e mi ha detto una cosa di cui io non ero a conoscenza."abbasso lo sguardo sentendomi sporco anche se dovrei esserne felice perché è una bella notizia anche se un pò troppo presto.
"Su caro sputa il rospo che non voglio stare sulle spine ancora per molto!"Chad mi incita a parlare ma io non ho il coraggio di guardarli in faccia.
"Marisol.... Si ecco... Marisol è incinta... Di... Di due mesi, io giuro che non lo sapevo e che siamos sempre prr stati attenti."mi gratto la nuca mentre sento Selene singhiozzare.
"Oddio, sapevo che aveva un ritardo, me ne aveva parlato ma non se ne era preoccupata. Cone sta il bambino?"sono stupito da questa dichiarazione, infatti alzo lo sguardo e noto che ha ke mani davanti alla bocca, mentre Kyle e Chad hanno i pugni chiusi.
"Il dottore ha detto che il bambino sta bene, hanno già fatto tutti i controlli necessari e sta bene, è stata molto fortunata."inizio a piangere di nuovo realizzando solo ora le parole che mi ha appena detto il dottore.
"Se non vi dispiace vorrei entrare a vedere come stanno. Posso restai io per la notte se volete, andate a riposare."mi dirigo verso la stanza subito dopo aver ricevuto un loro consenso ed averli salutati. Appena entro la vedo li, stesa sul lettino con gli occhi chiusi e mille fili che le permettono di stare bene, mi avvicino a loro e appoggio una mano sulla sua che è appoggiata sul grembo come a proteggerla/o.
"Ehy bambolina, hai visto? State bene. Te lo avevo detto che si sarebbe risolto tutto. Solo non capisco una cosa..."le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi siedo su una sedia che è li vicino.
"Perché non me l'hai detto? Quando hai scoperto di essere incinta stavamo ancora insieme, perché non mi hai detto che aspettiamo un bambino?"pongo domande a cui non ci saranno mai risposte.
"Forse aveva paura di una tua reazione?"la voce di una ragazza mi fa capire che lei non è l'unica paziente in questa stanza.
"Scusa, non ti avevo vista. Mi dispiace averti svegliata."la guardo e noto che è bionda, ha gli occhi celesti ed una carnagione pallida, il suo viso è molto stanco e non posso far almeno di notare le due occhiaie.
"Non mi hai svegliata non preoccuparti, sono sveglia da un bel pò ed ho visto un sacco di loro entrare ed uscire da quella porta solo per poter parlare con lei. Sono tre mesi che sono in questo ospedale, due dei quali sono stata in coma per un incidente stradale, sono stata investita ed il bastardo è scappato....Scusa non so perché te ne stia parlando."abbassa lo sguardo sulle sue mani mentre io guardo la mia bambolina e spero che si svegli presto.
"Non preoccuparti, capisco cosa significa volersi sfogare con qualcuno. E chi di meglio di un estraneo che non può giudicarti?"domando retoricamente sperando di farla sorridere, cosa che mi riesce bene.
"I tuoi familiari non sono mai venuti?"domando di getto vedendo che non c'è nessuno vicino a lei.
"Beh... Appena hanno saputo che ero incinta non si sono fatti più vedere, due settimane dopo il mio risveglio però ho deciso di abortire, ero sola. Non avevo nessuno ed una gravidanza era troppo da sopportare da sola oltre ai dolori dell'incidente."la guardo mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime e riconosco il pentimento di quel gesto nella sua voce.
"E il padre del bambino?"non capisco come un ragazzo possa lasciare sola una donna incinta, non sono mai riuscito a sopportate i codardi.
"Stavo tornando da casa sua quando sono stata investita, lui aveva accettato di prendersi le sue responsabilità ma quando ha saputo dell'incidente e che il bambino probabilmente non c'è l'avrebbe fatta se ne andato...lasciandomi sola con un bambino indifeso da crescere....da allora non l'ho più rivisto."la vedo piangere e l'unica cosa che mi viene spontaneo da fare è abbracciarla.
"Come si chiama il ragazzo?"la stringo nelle mie braccia mentre lei si lascia a andare in un pianto disperato e pieno di singhiozzi.
"Jack, Jack Red."nel sentire quel nome mi irrigidisco come non mai.
"Lurido figlio di puttana..."sibilo tra i denti.
"Tu... Tu lo conosci?"mi guarda negli occhi ed io annuisco mentre stringo la mascella.
"È quello che andava dietro alla mia ragazza. Prometto di portalo qui uno di questi giorni. Che ne dici?"sorrido in modo forzato mente a lei le si illuminano gli occhi.

A. U. Ragazzi, scusate la mia assenza prolungata, ma ho avuto un blocco e solo ieri sono riuscita a scrivere ed a finire il capitolo.

Ti Proteggerò Sempre! 2 -- Ho Bisogno Di Te. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora