Mia? Tua.

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"Amore, vado un attimo da Samantah, devo chiederle una cosa!"gli lascio un bacio sulle labbra ed esco dalla camera per andare in quella dei professori.
"Professoressa Meen, professor Weyn...volevo chiedervi un favore!"entro nella loro stanza, dopo aver bussato ed essermi assicurata che potevo entrare.
"Marisol, certo dimmi."la professoressa di arte è sempre stata gentile nei miei confronti, forse perchè anche se disegno male, anzi faccio schifo in disegno, sono l'unica che presta attenzione alle sue lezioni.
"Sapete vero che oggi è il compleanno di Michael..."lascio la frase in sospeso e la professoressa annuisce incitandomi a continuare.
"Beh...ecco volevo chiedervi il permesso per chiedere all'Hotel di affittarci la sala per festeggiare il suo 19°compleanno."abbasso lo sguardo sulle mie mani che si torturano a vicenda.
"Premetto però, prima che lo diciate voi, che le scorte di alcool saranno pochissime e che chiederò di darci anche dei butta fuori, in modo da rimandare in camera chiunque sia fatto o ubriaco. Sono la prima a non volere quelle persone alle mie feste. E inoltre so che la sala e insonorizzata quindi potremmo festegguare senza disturbare nessuno e sarò io stessa ad accertarmi che tutto fili liscio. Vi prego..."unisco le mani a mo di preghiera davanti al mio viso e guardo la mia professoressa negli occhi.
"Vi chiedo solo di capirmi, so che sembrerà stupido. Insomma è solo un diciannovesimo compleanno, ma abbiamo passato gli ultimi tre anni separati a causa di forze più grandi di noi e di conseguenza non abbiamo potuto festeggiare insieme."vado avanti ed indietro per la stanza non curante di sembrare una pazza e mi fermo solo quando i due professori si guardano negli occhi.
"Va bene, solo ad una condizione. La festa finirà alle due di notte, dopo non voglio nessuno per i corridoi e le stanze dovranno essere popolate solo dai leggittimi proprietari, ti darò la lista con su scritto il numero delle camere e chi ci alloggia. Se anche solo uno di questi punti risulterà sbagliato, puoi non considerare i crediti in più per la maturità."appena pronuncia quelle parole un sorriso enorme si apre sulle mie labbra e corro ad abbracciare la professoressa.
"Grazie, grazie, grazie!"la stringo forte e lei ricambia per poi essere cacciata dalla stanza, raggiungo lo studio del direttore e busso alla porta, aspettando il suo permesso per entrare.
"Salve."raggiungo la scrivania sorridente e lui ricambia con un sorriso e mi fa cenno di sedermi, noto che ha sulla quarantina d'anni e quindi spero di riuscire a convincerlo.
"Mi dica, perchè si trova qui? Qualche problema con la stanza?"è serio mentre appoggia i gomiti sul legno della scrivania in mogano, incrocia le dita delle mani tra di loro e punta il suo sguardo nel mio, quello sguardo che mi sembra familiare, al quale però non riesco a dare un volto ed un nome.
"No..nono...però ecco...vorrei chiedervi se potrei affittare la sala ricevimenti per questa sera. Sa...è il compleanno del mio ragazzo e vorrei che avesse una festa coi fiocchi..."sorrido mentre noto le sue labbra aprirsi in un sorriso enorme anch'esso molto familiare.
"Certo."appena pronuncia quelle parole caccio un sospiro di sollievo.
"Vorrei anche chiederle se potrei avere due butta fuori, non vorrei avere problemi con dei ragazzi che molto spesso alle feste fanno uso di eroina e bevono molto..."abbasso lo sguardo sulle mie mani.
"Non vorrei avere problemi, ne tanto meno cusarne a lei con gli altri ospiti..."alzo lo sguardo su di lui e noto che sorride.
"Fammi indovinare, un ex ragazzo geloso che non accetta la tua relazione con questo ragazzo?"rimango stupida da come abbia colto subito il problema, certo non del tutto ma ci è quasi arrivato.
"Una cosa simile..."lo guardo e lui sorride per poi sistemarsi la giacca e guardarmi sorridendo.
"Avrai quattro bodyguard a tua disposizione per tutta la serata, ti daranno una mano a tenere la festa sotto controllo e ti aiuteranno anche a portare tutti gli studenti nelle rispettive camere."sorrido e lo ringrazio per poi lasciarlo libero con il suo lavoro e adesso mi sto dirigendo da Esther per vedere se ha fatto ciò che le ho chiesto.
"Bran, dov'è Esther?"domando preoccupata, e se non è riuscita a prendermi un abito?
"È ancora nella tua stanza, vuole vedere quale dei due vestiti piace di più a Michael. Non preoccuparti ha detto che la porterò a cena e vuole essere spettacolare, quindi vuole un parere maschile."appena pronuncia quelle parole rilascio un sospiro di sollievo e mi siedo sul letto.
"Bran, mi servirà il tuo aiuto, sia ora che stasera..."vado alla scrivania e prendo carta e penna iniziando a scrivere ciò che mi servirà per la festa.
"Cosa ti serve?"mi raggiunge alla scrivania e appena intuisce cosa sto facendo sorride.
"Esther mi ha mandato un messaggio con scritto che il direttore dell'hotel ti cerca, vai a vedere cosa vuole."annuisco e lascio tutto come sta per poi correre nell'ufficio del direttore.
"Mi cercava?"entro nell'ufficio e lo trovo intento a parlare a telefono e mi fa cenno di aspettare.
"Eccomi qui, volevo dirti di non preoccuparti per il cibo o le bevande, quelle le offre la casa, ah anche il DJ...è il mio migliore amico e appena gli ho raccontato della festa ha voluto partecipare a tutti i costi come DJ. Credo che hai già molti impegni."sorrido in modo riconoscente e lo ringrazio un'infinità di volte.
"Grazie ancora, non doveva disturbarsi. Le assicuro che cercheró di non recarle nessun fastidio con gli altri ospiti. Grazie ancora!"sorride e poi mi lascia andare, vado di nuovo nella camera di Brandon ed Esther e ci trovo anche Esther che sta guardando un abito lungo con spaccatura al lato sinistro che si nota solo quando cammino , il corpetto ricoperto di strass e la gonna interamente nera.
"Ehy, cosa voleva il direttore?"Esther ni guarda corruciando la fronte ed io sorrido.
"Nulla, ha detto che non devo preoccuparmi delle bevande, del cibo e del DJ. Offre tutto l'Hotel. Quindi noi dobbiamo solo comprare le decorazioni e preparare la sala. Adesso...qualcuno sa cosa inventarsi con Michael, non deve scoprire nulla..."faccio avanti ed indietro per la stanza cercando un modo da distrarre Michael mentre io preparo la sala.
"Ci sono, voi porterete Michael fuori dicendo che io devo rimanere in camera perchè devo fare una relazione da consegnare entro domani alla professoressa e non voglio essere disturbata. Vi manderò io un messaggio quando potete tornare."batto le mani come una bambina felice e loro annuiscono.
"Va bene, allora ci vediamo dopo pranzo in camera mia."esco dala camera dopo averli salutati e mi dirigo nella mia. Appena entro trovo Michael che parla al telefono con gli occhi lucidi, non si accorge della mia presenza e continua a parlare come se nulla fosse.
"Non se lo ricorda capisci?"la sua voce è roca e non riesco a sentire con chi sta parlando.
"Si lo so che ci sono mancato per tre anni mamma, ma non può essersi dimenticata che oggi è il mio compleanno!"sorrido a quella frase perchè ancora non gli ho fatto gli auguri e a quanto pare la mia finta dimenticanza del suo compleanno sta riuscendo senza intoppi.
"Ok...va bene, ciao mamma. Si ti richiamo stasera. Un bacio anche a te!"chiude la chiamata e si gira quando mi vede io sorrido come se nulla fosse e mi siedo vicino a lui.
"Eccomi, qualcosa non va? Hai gli occhi lucidi e rossi."sussurro accarezzandogli la guancia.
"No, sto benissimo. Ti va di andare a fare un giro?"sorride ed io annuisco notando che mancano ancora due ore al pranzo e mando un messaggio ai ragazzi per dirgli che dovranno comprare loro le decorazioni e che io esco con Michael.
"Il tempo che mi vesto e poi usciamo, però dovremmo stare qui subito dopo pranzo perchè devo fare una relazione per la professoressa entro domani. Non voglio rischiare di non avere crediti in più alla maturità."prendo una camicia rosso scuro, un jeans grigio e i miei amati decoltè rossi.
"Mi daresti una tua felpa?"mi giro facendo il labbruccio e lui sorride.
"Certo, tieni!"mi passa una felpa rossa scuro e io mi dirigo in bgno, faccio doccia e shampoo in modo da avere i capelli gia puliti per questa sera, li asciugo e li lascio mossi. Mi vesto e metto solo del mascara per poi uscire e raggiungere la camera da letto.
"Possiamo andare, io sono pronta."si gira e noto che si è cambiato, indossa un jeans a cavallo basso scuro e una felpa bianca con le adidas nere ai piedi.
"Certo, andiamo!"mi prende per mano ed usciamo dalla camera, andiamo alla hall per lasciare la chiave della camera, usciamo dall'hotel e ci immergiamo nella folla di persone che popolano Amsterdam.
"Dove vuoi andare?"intreccia le dita delle mie mani con le sue e mi conduce solo lui sa dove.
"Visto che non sei potuta venire con noi ti ho portata al Vondelpark..."mi tira in un abbraccio e mi trascina fino al laghetto che in questo periodo dell'anno è ghiacciato.
"È bellissimo!"sussurro meravigliata con la testa appogiata al suo petto ed ascolto il battito del suo cuore che batte frenetico come il mio solo per la sua vicinanza.
"Ti Amo Miki!"lo guardo negli occhi con i miei che brillano e lui mi bacia, un bacio pieno di passione e di amore, un bacio che fa,accendere in me una consapevolezza che non avevo fin ora.
"Perchè non torniamo in hotel?"mi allontano da lui ed inizio ad andare verso l'apertura del parco.
"Perchè vuoi già tornare?"corre verso di me e mi prende in braccio a mo di sposa. Lo bacio lasciando che capisca da solo la risposa.
"Voglio essere completamente tua!"sussurro ad un centimetro dalle sue labbra e lui sorride per poi baciarmi.
"Non voglio darti fretta. Aspetterò tutto il tempo che vorrai!"si siede sull'erba con la schiena poggiata al tronco di un albero e me stesa su di lui.
"Beh...mi sento pronta, voglio completamente unirmi a te, essere tua in tutti i sensi."lo bacio senza dargli il tempo di replicare e lo sento sorridere sulle mie labbra.
"Allora non me lo faccio ripetere due volte!"si alza sempre con me in braccio e inizia a raggiungere l'Hotel, una volta arrivati mi mette di nuovo a terra ridandomi la capacità di camminare e ci dirigiamo alla hall dove una ragazza ci consegna la chiave della stanza senza staccare gli occhi da Michael.
"Andiamo amore."gli do un bacio sulle labbra davanti alla ragazza che rimane delusa dalla scoperta che lui sia fidanzato e poi lo prendo per mano raggiungendo l'ascensore per raggiungere il quinto piano.
"Sei gelosa!"mi abbraccia da dietro ed inizia a baciarmi il collo mentre io sorrido.
"No, ho solo fatto capire a quella cagna in calore di stare al suo posto. E poi come posso essere gelosa di quella? Insomma mi hai visto?"ironizzo stringendomi tra le sue braccia.
"Già, come puoi essere gelosa!"morde il lobo del mio orecchio e migliaia di brividi ricoprono il mio corpo, le porte dell'ascensore si aprono e ci ritroviamo Brandon e Esther che stavano per premere il pulsante di chiamata per l'accesore.
"Ehy, già di ritorno?"domanda confusa Esther ed io sorrido.
"Si, avevamo dimenticato una cosa!"esclama Miki e Brandon mi guarda interrogativo ma subito dopo un sorriso malizioso si apre sul suo viso.
"Oh...bene, allora non vi intratteniamo!"Michael mi fa uscire dall'ascensore mentre Brandon ci spinge dentro Esther. Una volta rimasti soli raggiungiamo la nostra camera ed entriamo mentre ci baciamo con passione e voglia l'uno dell'altro.
"Sei sicura?"mi guarda pieno di desiderio negli occhi ed io annuisco sicura di avere lo stesso sguardo puntato nel suo.
Continuiamo a baciarci con passione, le sue mani vagano sul mio corpo, inizia a togliermi la felpa e subito dopo sbottona con calma uno ad uno i bottoni della mia camicia mentre io gli tolgo la felpa e passo la mia mano sugli addominali che sembrano scopiti sul suo corpo.
"Sei bellissima!"bacia il mio collo mentre le sue mani accarezzano la mia schiena nuda fino ad arrivare al gancetto del mio regiseno, mi guarda negli occhi come per ricevere il mio permesso, lo guardo e nel frattempo porto le mie mani ai suoi jeans per sbottonare il bottone e abbassare la cerniera con estrema calma, questo gesto gli fa capire che sono sicura, sono pronta a donarmi a lui e in un attimo ci liberiamo dei miei jeans rimanendo entrambi mezzi nudi.
"Voglio che sia speciale."sussurra mentre sposta i capelli dalla mia fronte facendomi sorridere.
"Solo il fatto che TU sia il primo, già questo lo rende speciale. Non m'importa delle candele, dei petali di rose o altro ancora. Sei tu, questo è l'importante!"lo bacio senza, dargli il tempo di replicare ed abbasso i suoi boxer liberando così la sua erezione, subito dopo lui si preoccupa di liberare il mio corpo dagli ultimi indumenti rimasti. Torna a baciarmi, mi prende in braccio, si avvicina al letto e mi ci appoggia sopra delicatamente. Si mette su di me ed inizia a baciare ogni parte del mio corpo, dal collo all'inguine per poi tornare alle mie labbra.
"Dimmelo se ti faccio male."prende una bustina dai suoi jeans e torna a baciarmi. Si posiziona tra le mie gambe e si porta la bustina alle labbra per aprila ma gliela tolgo di mano e la apro.
"Faccio io. Però guidami tu!"lo guardo con desiderio e lui sorride, uno di quei suoi sorrisi maliziosi ma pieni d'amore, una volta aperta la bustina ne estraggo il contenuto e inizio sdrotolarlo sulla sua erezione con lui che guida i miei movimenti.
"Cercheró di non farti male. Però tu devi dirmelo se senti dolore, ti darò il tempo di abituarti e se farà ancora male ci fermeremo ok?"mi accarezza il viso ed io annuisco, con movimenti leggeri entra in me, all'inizio sento un po di colore che mi costringe a chiudere gli occhi per trattenere le lacrime, sento che va piano e questo mi da un pó più di sollievo, apro gli occhi e vedo che mi guarda preoccupato così sorrido per fargli capire che va tutto bene ed appoggio le mie mani dietro la sua schiena.
"Adesso vado più veloce, voglio che mi avverti..."non gli lascio finire la frase che lo bacio e porto le mie gambe ai suoi fianchi dandogli così la possibilità di andare più veloce, inizia a dare spinte sempre più forti ed io porto la testa nell'incavo del suo collo per nascondere le smorfie di dolore che sento in questo momento fino a quando al posto del dolore inizia a prevalere il piacere.
"Sei così stretta!"mi bacia il collo e con le sue mani accarezza ogni parte del mio corpo come per imparare a nemora ogni mio centimetro di pelle, la stessa cosa fanno le mie mani con il suo di corpo, le spinte continuano facendo aumentare la sensazione di piacere che invade il mio corpo e poco dopo entrambi arriviamo al culmine del piacere, si sdrai alla mia destra e mi abbraccia forte mentre mi accarezza i capelli, i nostri respiri sono irregolari a causa del piacere appena provato, appoggio la testa sul suo petto e noto con grande piacere che il suo cuore batte ad un ritmo esagerato proprio come il mio.
"Ti ho fatto male?"alzo la testa verso di lui con il sorriso sulle labbra, voglio essere sincera quindi lo bacio e poi torno ad incatenare i miei occhi ai suoi.
"All'inizio, ma poi il piacere ha preso il posto del dolore."vedo il suo volto da prima irrigidirsi per la paura di avermi fatto male e poi rilassarsi sapendo che è stato solo un attimo.
"Mia?"sorrido a quella domanda.
"Tua!"lo guardo negli occhi per poi lasciargli un bacio sulle labbra e tornare con la testa, sul suo petto in modo che possa coccolarmi ancora un pó, lui capisce le mie intenzioni e ci copre con il lenzuolo poi mi circonda con le sue braccia e continua ad accarezzarmi i capelli e lasciarmi tanti piccoli baci tra i capelli.
"Auguri Miki."sussurro talmente a bassa voce sicura che non mi abbia sentito.

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