8 Gennaio.
Eccoci qui, siamo tornati a scuola solo ieri ed oggi partiamo per Amsterdam.
Ieri i professori ci hanno informato che i posti aereo saranno a caso, quindi c'è una possibilità su un milione che potrei capitare vicino a Miki e ne sono entusiasta. Questa mattina però la sveglia è suonata troppo presto, è stata una tortura doversi alzare dal letto, beh...in effetti ho messaggiato fino alle due e mezzo con Miki perchè il sonno non voleva proprio saperne di arrivare anche per me e la sveglia questa mattina è suonata alle cinque e mezzo, quindi ho dovuto utilizzare il doppio del trucco che utilizzo di solito, per il viaggio ho deciso di indossare la tuta bordoaux con dei decoltè bianchi che ho comprato insieme a Miki e ad Esther e ho indossato un giubbino bianco in modo da abbinarlo con le scarpe, come accessori ho deciso di indossare la collana e gli orecchini che mi ha regalato Miki e mi duole il cuore ad ammetterlo ma come acconciatura ho fatto una semplice coda di cavallo alta, cosa che ho sempre odiato per i viaggi lunghi o semplicemente per uscire, ma oggi la mia testa non ne voleva sapere di collaborare con le mie mani e quindi fare una treccia anche se estremamente semplice era un'azione impossibile per me e come Make Up ho utilizzato una quantità industriale di correttore, di mascara e di matita.
Adesso siamo all'aeroporto e stiamo salutando i nostri genitori mentre i professori ci chiamano per unire le classi e raggiungere l'aereo.
"Bambolina, qual è il tuo numero?"domanda Mike pogiandomi le mani sui fianchi mentre io prendo il biglietto e controllo.
"Sono nei posti destri, vicino al finestrino, il numero è il 22."sussurro collegando quel numero ad un giorno che ancora oggi mi ricorda un giorno carico di dolore.
"Bene, io ho il 21 e sono nella tua stessa fila, siamo compagni di volo!"esclama stringendomi forte a se. Ieri quando siamo entrati a scuola mano nella mano nessuno capiva quel mio cambiamento di atteggiamento nei suoi confronti ma a me non interessava, devo ammettere che ero in imbarazzo ma ero anche felicissima perchè avevo lui al mio fianco e sapevo che nulla poteva succedere, almeno fin quando Jack non ha dato di matto. A quanto pare ancora non ha capito che io con lui non voglio più averci nulla a che fare, non ha ancora capito che per me è un libro chiuso e mai aperto perchè quando ho anche solo provato a farlo le prime righe mi hanno abbattuto in modo devastante, facendomi odiare un libro che forse sarebbe stato perfetto per qualcun altro.
"Ehy, cosa succede?"domanda Mike preoccupato, forse mi avrà chiesto qualcosa e distratta com'ero non ho seguito il filo del discorso.
"Nulla, scusa ma pensavo a tutt'altro ed ho anche molto sonno!"sussurro lasciandogli un bacio sulla guancia per non dare troppo nell'occhio dato che ci sono gli insegnanti che ti guardano per mezz'ora prima di girare lo sguardo.
"Cos'era quello?"domanda mettendo il broncio.
"Non possiamo adesso, te ne darò tanti quando saremo sull'aereo e saremo lontani dagli sguardi dei professori."sussurro prendendo le mie valige e andando a fare il check-in insieme alla mia classe.
Una volta finito con le cose burocratiche saliamo in aereo, io e Miki ci accomodiamo ai nostri posti e facciamo cambio dato che vedere la citta rimpicciolirsi sotto di noi, vedere le nuvole così vicine e sapere che sono con la persona giusta mi ha sempre evitato avere un attacco di panico, purtroppo sono l'unica della famiglia che ha ereditato la malattia di mia madre, i miei hanno provato molte cure e i dottori hanno detto che all'età di 21 anni potevo scegliere se essere operata o no.
In momenti come questi, quando guardo il paesaggio dal finestrino di un aereo che mi porta lontano da casa, dalla mia famiglia e dai miei affetti mi fa salire la malinconia, è vero non li vedrò solo per una settimana ma mi sento in colpa, mi sento in colpa perchè è una settimana in più che potrei passare con mio padre, perchè perdo del tempo prezioso che potrei passare con lui e mi sento come se stessi commettendo sempre lo stesso errore, ogni volta che mio padre parte per una missione io mi comporto da bambina immatura e viziata, a volte non gli parlavo per settimane ma solo perchè ho una paura viscerale di perdere il pilastro del mio mondo, solo perchè ogni volta che ho la notizia di una sua partenza sento una parte del mio cuore staccarsi, staccarsi e cadere in mille e più pezzi senza più ritrovarli, in quel tempo che perdo a non parlargli cerco solo di ricostruire i pezzi del mio cuore. Può sembrare brutto da parte mia, ma a volte, quando sono da sola nella mia camera a pensare a ciò che voglio fare nella mia vita mi viene subito in mente mio padre ed il suo lavoro, anche lui all'età di 19 anni decise di entrare nell'esercito per 'migliorare' il suo paese e sapere che ci è quasi riuscito senza avere troppi 'danni' mi fa tirare ogni volta un sospiro di sollievo perchè sarò egoista ma quando torna sano e salvo ringrazio Dio che me lo ha protetto e lo ha riportato da noi, mi fa capire anche che è bravo nel suo lavoro, ma ciò non toglie il fatto che ho paura di perderlo ogni qual volta lui parta per una missione, certo lui ha scelto di aiutare il suo paese, non c'entra nulla con ciò che voglio fare io, io voglio salvare vite umane. Non mettermi sul piede di guerra e rischiare di farmi ammazzare, certo sono fiera di mio padre perché per raggiungere ciò che è ora ha lavorato molto ed ha sofferto molto, ricordo che quattro anni fá partì per una missione, ricordo ancora come mia madre piangeva ad una telefonata dello zio Edward, ricordo quel giorno come se fosse ieri...
"Ehy..."sussurra Mike accarezzandomi un braccio.
"Dimmi..."sussurro girando la testa per guardarlo negli occhi, quegli occhi che mi hanno confortata nei momenti peggiori.
"Sei piuttosto pensierosa oggi, che succede? Hai discusso di nuovo con i tuoi?"domanda attirandomi al suo letto.
"No, pensavo a quanto è diverso ciò che voglio fare io nella vita da quello che fa mio padre."sussurro giocando con le dita della sua mano.
"In che senso?"sussurra accarezzandomi i capelli.
"Beh...io voglio diventare medico, voglio salvare vite umane. Mio padre invece è un colonnello dei Marines, rischia la vita un mese si e un mese no per il nostro paese, si allena ogni giorno duramente per dare il suo meglio in una missione, e sapere che quando diventerò medico ci sarà la possibilità di dover salvare lui o uno di loro mi fa sentire male, non riesco a farlo partire con sicurezza che ritornerà sani e salvo, non posso avere la certezza che non tornerà come prima..."sussurro con gli occhi lucidi.
"Sono felice che non hai pensato di diventare un militare Miki, sono felice di sapere che non dovrò curare te a causa di bombe o schegge di residui di ordigni inventati, sono felice di sapere che non rischierai la tua vita per salvare il paese, si forse sarò egoista ma sono felice di sapere che starai con me!"sussurro guardandolo negli occhi e lo sento irrigidirsi.
"già..."sussurra accarezzandomi i capelli ed io cado in un sonno profondo per la troppa stanchezza.[...]
"Sol...bambolina su sveglia!"Miki mi accarezza piano un braccio ed io apro gli occhi alzandomi di scatto.
"Siamo arrivati?"domando stropicciandomi gli occhi e lui annuisce così inizio ad aggiustare i capelli e legarli in una trecchia laterale e poi scendo con lui dall'aereo.
"Eccovi. Aggiungete Westmour e Montgomery, erano ancora sull'aereo! Allora ragazzi Benvenuti ad Amsterdam!"esclama il professore di Storia della classe di Jack alla professoressa di Arte della mia e della classe di Mike.
Una volta raggiunto il nostro gruppo prendiamo le valigie ed andiamo nel pullman che ci porterà all'Hotel.
"5°C e 5°B sul pullman 2, 5°C sul pulman 1! Forza!"urla prof di arte mentre noi mettiamo i bagagli, purtroppo i miei ci mettono tempo ad entrare e Mike mi da una mano.
"Ecco, così non cadrà nulla!"sussurra mettendo il beauty case insieme alle mie valigie e poi saliamo insieme sul pullman.
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Ti Proteggerò Sempre! 2 -- Ho Bisogno Di Te.
RomanceSequel di:"Ti Proteggerò Sempre!" Marisol Motgomery...17 anni, capelli castani e occhi grigi come il cielo in una giornata di tempesta, magra e alta è a capo delle cheerleader della Miami High School, è una scuola molto famosa e importante che ti pe...