Capitolo 9

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Duke guidò fino a casa sua, immaginando ogni possibile posizione in cui avrebbe potuto scoparsi Seth, ma quando si fermò nel parcheggio riservato, tutti i suoi sogni vennero infranti dal sommesso russare del suo segretario. Seth si era addormentato.

«Fantastico!» sbuffò Duke, sorridendo.

Ora avrebbe dovuto portarlo dentro in braccio. Con un sospiro scese dall'auto, aprì il portone e tornò a prendere Seth.

Cercando di essere delicato, lo fece uscire dall'abitacolo e lo sorresse sino alla porta.

Per fortuna nel suo palazzo c'era l'ascensore, perché non sarebbe mai riuscito a portare Seth fino al terzo piano.

Una volta arrivati davanti all'appartamento, Duke aprì con un po' di fatica la porta ed entrò sorreggendo l'altro uomo.

«S-amo ar-ivati?» mugugnò Seth, mezzo addormentato e leggermente ubriaco.

«Sì, verginello» rispose Duke, trascinandolo verso la camera da letto.

Lo depositò sul materasso, guardandolo mentre lo fissava con occhi spenti e appannati.

Duke prese a togliergli le scarpe. «Qualcosa mi dice che non si scopa stasera.»

Seth ridacchiò. «M-a io vogl-io che m-i scopi» sbiascicò, abbassando le palpebre.

«E io ti voglio sobrio» ribatté, slacciandogli i pantaloni e sfilandoglieli.

«B-baciami» gli chiese Seth.

Duke si bloccò. Lui non baciava mai nessuno, era una regola che si era imposto. L'unica volta che l'aveva fatto, aveva visto il proprio cuore preso, fatto a pezzi e gettato via, come se fosse un semplice fazzoletto di carta usato.

Non si sentiva ancora pronto per farlo e per quanto Seth lo avesse colpito, aveva deciso di aspettare.

Doveva assolutamente cambiare argomento, così iniziò a sbottonagli la camicia e pensò a qualcosa da dire.

«Che genere di uomo ti piace?»

Duke era curioso di saperlo, Seth lo aveva avvicinato perché l'aveva scambiato per Kevin Harrison, quindi si era chiesto più volte se l'avrebbe scelto lo stesso.

«Uhm...» gemette Seth, guardando il soffitto. «F-orte, virile, m-a che qualche volta faccia qualcosa di d-olce per farmi sentire a-mato.»

«Tipo cosa?» domandò Duke, togliendogli i vestiti.

Seth fece un sorriso felice e beato, uno di quelli che si fanno quando si sogna qualcosa di stupendo a occhi aperti.

«P-er esempio che... non so... mi chieda di ballare sulle note di "La vie en rose" di Louis Armstrong...» sospirò, voltandosi di lato, oramai rimasto in boxer e canotta. Duke si sorprese di quella risposta e lo aiutò a sistemarsi sotto le coperte, guardandolo accoccolarsi come un gatto. «Potrei amarlo un uomo così...»

Un secondo dopo Seth dormiva profondamente e Duke rimase un momento a guardarlo. Era davvero un bel ragazzo, semplice e dolce.

Allungò una mano e gli tolse gli occhiali, posandoli sul comodino, poi si alzò e cominciò a spogliarsi a sua volta.

Con solo l'intimo addosso Duke si infilò nel letto, accanto a Seth, il quale gli si strusciò subito contro, mugugnando qualcosa.

Le braccia di Duke si mossero da sole, stringendolo e lasciandolo terribilmente confuso.

L'unico altro uomo con cui aveva dormito, lo aveva usato e tradito nel peggiore dei modi. Per questo Duke si era trasferito, per allontanarsi da quel bastardo che lo aveva fatto soffrire.

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