Capitolo 2

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Seth rimase completamente immobile, con la bocca socchiusa dall'incredulità, fissando l'uomo sopra di sé.

La verità lo colpì come un macigno: quello non era Kevin Harrison.

Come poteva essersi sbagliato tanto? Come aveva potuto confondere il suo idolo, la sua super star, con uno sconosciuto?

Era vero, si somigliavano come due gocce d'acqua, ma Seth era sicuro che avrebbe dovuto accorgersi del suo errore.

«Lasciami!» disse Seth, iniziando a dimenarsi.

«Perché?» ribatté l'altro, tenendolo fermo.

«Tu non sei Kevin» gemette Seth.

«Sei tu che hai scelto la persona sbagliata! E ormai sono dentro» sospirò Duke, affondando completamente nel corpo di Seth.

«Oddio!» gridò lui, sentendo bruciare. «Fa male!»

«Rilassati, ora passa.»

Seth fece dei respiri profondi, conficcando le unghie nelle spalle di Duke e cercando di abituarsi a quella intrusione. Era grosso, almeno così gli sembrava, e rilassare i muscoli sembrò diventare l'operazione più difficile del mondo.

«Cazzo! Sei strepitoso!» ringhiò Duke.

Dopo qualche istante, l'uomo iniziò a muoversi. A Seth sembrava di essere spaccato in due, il bruciore che sentiva era ancora presente, eppure una nuova e piacevole sensazione prese a impossessarsi di lui.

Iniziò a sentire caldo, molto caldo, addirittura a sudare. Il suo basso ventre formicolava, il suo cazzo vibrava e diventava ancora più duro, mentre dalle labbra gli uscivano delle parole incomprensibili.

Duke gli prese le cosce, divaricandogli maggiormente le gambe. Gli affondi diventarono più veloci, più profondi e mirati.

Seth andò fuori di testa. Il piacere stava diventando nettamente superiore alle aspettative e il dolore era finito nel dimenticatoio.

Quando Duke colpì un preciso punto al suo interno, Seth si mise a gemere senza ritegno, incapace di riuscire a trattenersi.

La sua mano scattò da sola verso il suo cazzo, iniziando a masturbarsi alla stessa velocità con cui Duke lo penetrava.

Non ci volle molto perché Seth raggiungesse il culmine e si sporcasse l'addome di sperma.

Duke diede altre tre spinte e lo imitò, riversando il proprio seme nel preservativo.

Il respiro, pesante, di entrambi fu l'unico rumore che riempì la stanza per vari secondi.

Seth si sentiva un debole. Non era riuscito a resistere all'impulso di toccarsi e venire, ma le sensazioni che aveva provato, erano state travolgenti. Anche l'orgasmo era stato tutta un'altra cosa, con il cazzo di Duke dentro di sé.

«Non avevo mai goduto così tanto a metterlo nel culo...» affermò Duke, col fiato corto. «Dammi cinque minuti, voglio scoparti di nuovo, pervertito di un verginello!»

***

Seth arrivò al lavoro, la mattina dopo, in perfetto orario ed entrò nel suo ufficio sfregandosi le mani per scaldarsi. Si tolse la giacca e la appoggiò allo schienale della poltrona rossa, ma evitò accuratamente di sedersi.

Quel Duke era stato di parola, lo aveva scopato ancora e ancora, finché, approfittando del fatto che fosse sotto la doccia, Seth non era scappato a gambe levate dalla camera dell'hotel.

Seth lo doveva ammettere, era stato intenso, focoso e tremendamente travolgente fare sesso con Duke, il quale non gli aveva dato un attimo di tregua, ma il solo pensiero di come tutta quella storia fosse iniziata, lo faceva vergognare a dismisura.

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