Capitolo 17

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Seth vide Duke spalancare gli occhi dalla sorpresa e smettere di respirare per un istante che gli parve infinito. Quando Duke si riprese, si tuffò sulle labbra di Seth come un disperato, bisognoso di sentirlo vicino.

Lo baciò con amore, marchiando ogni singolo anfratto della sua bocca e poi lo prese in braccio.

«Sapevo che tu mi avresti fatto impazzire!» affermò il suo uomo, portandolo di peso in camera da letto.

Lo adagiò sul materasso senza tanta delicatezza, facendolo rimbalzare, mentre le sue iridi si accendevano di desiderio.

«Devo averti. Adesso!» ringhiò Duke con urgenza, sfilandosi la camicia e aprendosi i jeans.

Seth stava per fare lo stesso, quando gli venne in mente che non indossava dei semplici boxer ed ebbe un'idea.

Si alzò in piedi, si tolse gli occhiali lasciandoli sul comodino e spinse Duke sul letto. Il compagno lo guardò con aria perplessa, alzando anche un sopracciglio, ma senza smettere di svestirsi.

«Ho qualcosa per te...» fece Seth, togliendosi la camicia e rimanendo a petto nudo.

«Un cazzo duro?» chiese Duke, ridacchiando.

Seth, in tutta risposta, si aprì i pantaloni. Li lasciò scivolare verso il basso e poi si voltò, mostrando il sedere al suo compagno.

«Porca...» sbottò Duke, arrossendo e passandosi una mano sul viso.

Seth sorrise compiaciuto. «Che ne pensi?»

Duke dovette fare un profondo respiro prima di poter parlare.

«Penso che ora ti sfondo, cazzo!»

Senza dargli il tempo di muoversi, Duke spinse Seth verso la parete. Seth appoggiò il viso e le mani sul muro mentre il suo uomo lo accarezzava ovunque con impetuosità.

Mettendosi in ginocchio, Duke lo aiutò a togliere del tutto i pantaloni e gli fece allargare le gambe.

Seth era estasiato, adorava sentire le mani di Duke toccarlo ed era talmente eccitato che il suo intero corpo vibrava. Quando sentì la lingua del compagno risalirgli il retro della coscia, Seth boccheggiò. Duke si divertì a torturarlo, leccando e mordicchiandogli la pelle tenera e sensibile delle natiche, finché non si soffermò nel suo punto più sensibile.

Seth si alzò in punta di piedi e urlò il nome dell'uomo che amava. Quelle fantastiche sensazioni lo stavano facendo diventare pazzo e la situazione peggiorò quando Duke scivolò verso il basso, passando sulle sue palle, lungo la sua lunghezza e finendo col prendergli il cazzo in bocca.

«Ti prego, fermati!» lo supplicò Seth. «Non resisto se fai così!»

«No, piccolo, non venire» sussurrò Duke, rimettendosi in piedi. «Aspetta un secondo.»

Seth lo vide prendere il lubrificante dal cassetto, indossare un preservativo e tornare da lui.

Percepì le dita di Duke, imbevute di gel fresco, prepararlo per qualche minuto, aprendolo per bene. Poi Duke tirò indietro la mano, lasciandolo vuoto e facendo mugugnare Seth di disperazione.

«Buono, piccolo. Te lo darò tutta la notte» dichiarò Duke, penetrandolo con un lento affondo.

«Oh, Dio!» gemette Seth, sentendosi riempire.

Duke aspettò che si rilassasse e poi iniziò a muoversi, possedendolo con passione.

«Sei maledettamente arrapante con queste mutande» ringhiò Duke, senza staccare gli occhi dal sedere di Seth, prima di dargli una sculacciata. «Le hai comprate per me?»

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