I suoi occhi scorrevano veloci sul pezzetto di carta tenuto dalle sue dita sottili smaltate di blu.
Pane, spinaci, succo di frutta, the...
Leggeva senza troppa attenzione quelle parole scritte nero su bianco dalla madre poche manciate di minuti prima.
"Faith, per piacere, potresti andare al supermercato a comprare un paio di cose? Devo finire di fare il bucato o tuo padre domani non avrà la divisa per il lavoro e la dispensa è quasi vuota"
A quelle parole la sua mente aveva già creato l'immagine di una lunghissima lista di alimenti da comprare entro l'ora di cena, che sarebbe arrivata da lì a un paio d'ore o poco meno.
Ma poi constatò, trovandosi nelle mani un semplice e conciso bigliettino, che la spesa (quella vera) l'avrebbero fatta i suoi genitori l'indomani.
Così non oppose resistenza e si recò al negozio ripromettendosi di non perdere troppo tempo, dato che non ne aveva voglia.
Mentre leggeva l'ultima voce della sua lista, venne colpita da qualcosa - o meglio qualcuno - che si stava dirigendo ai registratori di cassa, evidentemente di fretta.
Era un uomo sulla sessantina, ma non ci fece troppo caso dato che si volatilizzò nel giro di pochi secondi.
Rimase per qualche secondo con lo sguardo fisso sulla figura che si allontava sempre più velocemente, un po' infastidita perché non le erano state poste delle scuse.
Fece per raccogliere il biglietto che le era stato fatto cadere ma quando si girò se lo ritrovò sotto il naso in attesa di essere preso da quelle dita che gentilmente glielo stavano restituendo.
Delle dita affusolate e non troppo lunghe, 'fanno quasi tenerezza' pensò. Scosse il capo scacciando quel pensiero sciocco e prese il bigliettino, alzando poi lo sguardo per capire chi fosse stato a compiere quel gesto gentile.
Trovò degli occhi che la colpirono in un istante. Due occhi azzurro chiaro tendente al ghiaccio, una linea blu scura chiudeva l'iride. Non ne aveva mai visti di così belli. E non aveva nemmeno mai visto quel ragazzo.
"Ehm.. io sono Louis.. piacere."
Sbattè velocemente le palpebre un paio di volte e si diede mentalmente della stupida per essersi imbambolata davanti a uno sconosciuto.
"Oh.. sì, scusami.. sono Faith, piacere mio."
Balbettò e ricambiò il sorriso che il ragazzo le aveva rivolto poco prima, durante i convenevoli.
"Non prendertela per quel tipo, era evidentemente di fretta".
Si sorprese per quanto la sua voce fosse sottile, al contrario di quella della maggior parte dei suoi coetanei.
"Già.. certo" e abbassò lo sguardo. "Grazie per aver raccolto il biglietto."
"Figurati, non c'è problema."
La salutò con un cenno della mano e lei ricambiò.
Cercò di riconcentrarsi su quello che ancora doveva cercare ma l'immagine di quel ragazzo continuava ad apparirle davanti agli occhi.
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Lake House
FanfictionDue sconosciuti scoprono di essere lievemente più legati di quanto non credessero, al punto di ritrovarsi a vivere un mese in una casa per le vacanze fuori dalla loro città: Londra. Tante cose succedono in quelle settimane, un rapporto si costruisce...