Unforeseen

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Non appena la fioca luce si infiltrò fra le sue ciglia, Louis percepì la sua testa essere invasa da un fastidioso ed intenso dolore.

Portò una mano sulla sua fronte, mentre con l'altra afferrò il tessuto morbido della coperta che lo avvolgeva.

Aprì con fatica le palpebre e si guardò intorno, realizzando di non essere a casa propria, steso su un divano non suo.

Improvvisamente ricordò cosa fosse successo la sera prima, almeno in parte, e si mise a sedere, sentendo la testa girare inesorabilmente.

Si levò la coperta dalle gambe ancora fasciate dai suoi jeans neri e si sfregò gli occhi con le dita di una mano.

Dopo essersi guardato intorno con sguardo sottile, si voltò verso il corridoio alla sua sinistra, lo stesso che si affacciava sulla porta della cucina e che conduceva all'uscita.

Notò poi il suo cellulare, la giacca, le chiavi e il portafogli poggiati sul tavolino davanti a sé e intuì che dovesse essere stata Faith a poggiarli lì.

Afferrò tutte le sue cose alzandosi dal divano, leggermente barcollante, e guardò l'ora: 07:04.

Sospirò leggermente rendendosi conto di aver dormito decisamente troppo poco e pregò in tutte le lingue di riuscire almeno a sgattaiolare fuori dall'appartamento senza essere visto.

Si diresse con passo leggero nel corridoio, dando una veloce sbirciata alle porte della camera e del bagno, ancora chiuse.

Un barlume di speranza si accese in Louis, che si voltò verso la porta d'entrata, intenzionato ad andarsene senza lasciare traccia.

Quando però la porta non si aprì nonostante i numerosi tentativi, appoggiò la testa sul legno e sbuffò, rassegnato.

"Credevi davvero che avrei lasciato la porta aperta dopo ieri sera?"

Louis alzò il capo e si girò lentamente, appoggiando le spalle alla porta che lo separava dal mondo esterno.

Vide Faith davanti a sé, già vestita e pettinata, cosa al quanto strana alle sette di mattina.

Poi, però, una morsa tornò a stringere lo stomaco di Louis.

Due piccole valige stavano schiacciate in un angolo che prima non aveva notato.

Non era una mattina come le altre, era quella mattina.

Abbassò lo sguardo, morendosi le labbra e sentendo Faith sospirare.

"Apri, per favore. Non voglio stare qui dentro un minuto di più." sibilò tra i denti.

Faith si avvicinò a Louis con le chiavi fra le mani, fino a ritrovarsi a pochi centimetri da lui, inserendole nella toppa.

"Anche se il mio volo parte fra tre ore e tu non ricordi nulla di ciò che hai detto ieri sera, sappi che io, invece, con quelle parole ci convivrò per tutta la vita."

Disse sbloccando la serratura e guardandolo in viso al termine della frase.

Louis puntò il proprio sguardo nei suoi occhi e rimase fermo, immobile e muto per interminabili istanti.

"Forse un giorno avrò l'occasione di raccontarti di ciò che mi hai promesso, e chissà se quel giorno la promessa l'avrai mantenuta o no." sussurrò poi lei.

Louis sostené quel contatto visivo ancora per qualche istante, prima di abbassare la maniglia e uscire dall'appartamento, chiudendosi la porta alle spalle e lasciando Faith con lo sguardo fisso dove prima c'erano le sue iridi azzurre.

~

"Potresti smettere di camminare avanti e indietro per la stanza? Stai scavando le piastrelle." disse Niall esasperato.

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