Don't Leave

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"Louis?"

Faith inarcò un sopracciglio sentendo la sua voce.

"Ti ho mai detto che.." una risata interruppe le sue parole. "il mio secondo nome è William?"

Louis scoppiò a ridere dall'altro capo del telefono, mentre Faith ascoltava incredula.

"Bene. Dimmi dove sei. Subito."

Poche ore prima, quella sera.

"Siete disgustosi."

Harry sospirò al commento dell'amico, mentre Sarah sorrise rimanendo abbracciata al suo fidanzato, entrambi voltati verso il castano.

"Louis, ci siamo solo baciati."

"Siete comunque disgustosi."

"E tu sei sempre mestruato ultimam- ahia!"

Harry si voltò verso Sarah, che gli rivolse un sorriso innocente, in realtà colpevole di aver appena pizzicato il riccio sul fianco sinistro.

"Perché l'hai fatto?"

"Perché non ho voglia di sentirvi litigare."

Harry sospirò nuovamente e decise di rimandare la discussione sull'umore da donna frustrata di Louis, che aveva puntato il suo sguardo nel bicchiere di Mojito che gli era stato portato poco prima.

I tre avevano deciso di prendere un drink insieme in un locale poco lontano dal Bridge, dopo aver chiuso il bar.

Louis, in realtà, era stato trascinato con la forza, dato che avrebbe di gran lunga preferito andarsene a casa e dormire per dimenticare l'intera giornata, trascorsa con i pensieri costantemente orbitanti intorno a Faith.

Era infatti passata un'altra settimana, e, quella che stava passando seduto ad un tavolo a fissare un cocktail incolore, era la sera prima della partenza per Sydney.

Ovviamente non lo avrebbe mai ammesso, ma pensare che la ragazza di cui aveva negato più e più volte la reale importanza sarebbe partita per l'Australia, per di più in compagnia di un ragazzo che non era lui, aveva abbattuto il suo umore, tanto che aveva persino perso l'abitudine di prendere in giro per qualsiasi motivo i suoi colleghi durante l'orario di lavoro.

Con le spalle appoggiate allo schienale della sua sedia, Louis giocherellava con la cannuccia del suo cocktail, trovando estremamente interessante il movimento dei cubetti di ghiaccio e delle foglioline di mentastro verde nel liquido trasparente.

"Louis, non hai bevuto neanche un sorso, va tutto bene?" chiese Sarah con tono preoccupato.

"Sì, non preoccuparti." rispose lui con un'alzata di spalle.

"Beh.. io e Harry abbiamo.. una commissione da fare, ti dispiace se ti lasciamo da solo?"

"No, andate pure."

Sarah e Harry guardarono il ragazzo sentendosi in colpa, ma non potendo fare altrimenti che girare i tacchi e andarsene, dati i loro impegni.

"Sei sicuro?" chiese Harry per avere un'altra conferma.

"Sono sicuro." ribadì Louis con un impercettibile sorriso.

Così i due alzarono e uscirono dal locale salutando Louis e lasciandolo solo al tavolo.

Il ragazzo alzò lo sguardo sull'orologio appeso alla parete scura, che segnava le nove meno cinque.

Si guardò intorno per qualche minuto, studiando le facce dei presenti. I minuti passavano e nonostante cercasse di distrarsi in qualsiasi modo possibile, l'immagine di un aereo che decollava con Faith a bordo era costante nella sua mente.

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