Blue Blanket

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Una settimana dopo Faith stava scendendo dalla macchina di sua madre con uno zaino in spalla e una valigia preparata con cura, super attrezzata per ogni evenienza. Mentre aspettava che la sorellina salutasse l'amata mamma si soffermò a guardare quella che sarebbe stata la sua casa per un lungo periodo. Era una casa a due piani, con le stesse camere e gli stessi servizi su entrambi i livelli, quindi era come se fossero stati due appartamenti. Per entrare al piano terra c'era una semplice porta in legno. Per entrare al piano di sopra, invece, c'era una scala laterale che portava su un balcone lungo e stretto, su cui si affacciava un'altra porta in legno che era per l'appunto la porta d'ingresso. Lei avrebbe vissuto al piano di sopra perché quello inferiore apparteneva a Johannah e a Mark, i cui figli sarebbero arrivati quella sera.

"Faith io e papà abbiamo già riempito la dispensa con il necessario per una settimana circa, nel caso vi mancasse qualcosa potete sempre chiedere a Charlotte, figlia di Johannah, dato che anche la loro dispensa è stata riempita."

"Grazie mamma."

"Quando dovrete fare la spesa andrete in paese con la loro macchina. Mi raccomando divertiti e controlla Emma. Ci sentiamo quando siamo atterrati."

"D'accordo."

"Ciao amore."

"Ciao mamma."

Faith salutò con un'abbraccio la madre e si raccomandò di portare i saluti anche a suo padre, che era già in aeroporto.
Due minuti più tardi entrò in casa, sistemò bagagli e vestiti e si sedette sul letto guardando l'ora dal cellulare: le 15:20. Proprio in quel momento Emma le si piazzò davanti con le mani giunte dietro la schiena, dondolandosi sui piedi.

"Soellona."

"Dimmi tesoro."

"Volevo chiedeti.. possiamo andae in spiaggia?"

Faith diede una veloce occhiata alla finestra per vedere com'era il tempo. C'era il sole anche se in lontananza si vedeva del grigiore poco rassicurante, comunque decise che appena avessero avvertito la pioggia o avessero avuto freddo sarebbero tornate a casa.

"E va bene Emma, mettiti il costume e andiamo."

La bimba fece i salti di gioia.
Andarono nella solita spiaggetta sotto casa in cui andavano sempre col padre. Era piccola e l'acqua era quasi sempre calma. Lì vicino c'era un grande masso non troppo alto, su cui Faith adorava salire da piccola, e non fu da meno nemmeno quel pomeriggio. Aiutò sua sorella a salire, stese l'asciugamano e si sedette a guardare il panorama.

"Posso andae a fae il bagno?"

"Va bene, ma quando ti chiamo devi uscire subito, d'accordo?"

La piccola annuì decisa con la testolina e andò a riva, mettendo appena i piedi nell'acqua e giocando con la sabbia bagnata. Faith poteva curare perfettamente la situazione da lì.
Stese le gambe, mise le braccia all'indietro per sostenersi e, rilassata dal leggero venticello, chiuse gli occhi, cominciando a pensare a che tipo di persone potessero essere i suoi futuri e temporanei vicini di casa, ma non poteva immaginare di conoscerli già, o almeno due di loro.
Nel frattempo erano arrivati i figli di Johannah, ovvero Charlotte, Doris e Louis, che arrivarono in anticipo rispetto al previsto e che quindi, sotto richiesta della sorellina, decisero di andare in spiaggia subito dopo aver sistemato i bagagli.

"Chissà come saranno le figlie della signora Johnson, credi saranno simpatiche?"

"Non ne ho idea, non le ho mai conosciute."

Louis dovette rimangiarsi però la risposta che aveva appena dato a sua sorella, perché si rese conto di conoscerle meglio di quanto credesse. In lontananza sul suo posto preferito in tutta la spiaggia riconobbe subito la figura seduta di Faith, per poi accorgersi anche della testolina bionda in riva al lago.

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