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La sveglia suonò. Un raggio di sole puntò gli occhi di Faith, inducendola a sollevare le palpebre. Le pareti bianche della sua stanza furono la prima cosa che vide. Era intontita, e il suono della sveglia non faceva altro che confonderla ancora di più. Con un fare svogliato sollevò il braccio dalle coperte, per poi farlo cadere pesantemente su quell'aggeggio maledetto, interrompendo il rumore fastidioso. Lesse l'ora. 8:15. 'Fantastico' pensò. Non aveva voglia di alzarsi da quel letto, ma doveva, non aveva scelta. Si passò una mano sugli occhi per cercare di svegliarsi, prendendo poi il cellulare. Sulla schermata di blocco c'era la notifica di un messaggio.

Da Louis: "Sveglia dormigliona :)"

Quella faccina sorridente la contagiò, facendole spuntare un piccolo sorriso. Il fastidio di doversi alzare presto quella mattina andò scemando mentre ricordava la sera precedente.
Dopo quel bacio durato un'eternità, Faith e Louis erano rimasti al prato per parecchio tempo. Faith dovette costringere Louis a tornare a casa, altrimenti la mattina dopo non sarebbero riusciti a svegliarsi. Durante il tragitto, comunque, Louis non esitò a tentare di rubarle qualche altro bacio, con pochi risultati. Lei si divertiva a fargli i dispetti, a dargli fastidio, per questo non lo lasciava vincere facilmente, non perché non volesse un altro bacio, certo che no. Era solo un suo modo di divertirsi. Arrivati a casa Louis volle accompagnarla fino in cima alle scale, anche se ovviamente non era necessario farlo. Faith ricordava perfettamente ogni minimo secondo di quel momento. Dopo aver inserito le chiavi nella serratura e averla sbloccata, si voltò per salutare Louis.

"Ci vediamo domani."

Louis annuì avvicinandosi e poggiando le proprie labbra su quelle di Faith in un bacio dolce. Come se volesse semplicemente dirle che gli dispiaceva doversi separare da lei, anche se solo per poche ore. Come se volesse dirle che quel bacio ricevuto pochi minuti prima non bastava per passare una notte intera senza di lei. La guardò negli occhi sorridendo tanto da sentire le guance fare male. Scese poi le scale, tornando a casa. Quando lo vide girare l'angolo, la ragazza si appoggiò con la schiena sulla porta di casa, tirando un lungo sospiro e sorridendo. Dire che si sentiva fluttuare a cinque centimetri da terra era poco.
Faith sorrideva. Ancora sdraiata nel suo letto sorrideva più felice che mai. Non riusciva a credere che quello che stava vivendo non era un sogno. Si era innamorata e non era costretta a nascondere e reprimere quel sentimento, soffocando la fantasia di essere ricambiata tra i muri della sua mente, come le era sempre successo. Per la prima volta oltre ad amare, si sentiva amata.

A Louis: "Senti chi parla :P vieni su più tardi?"

Da Louis: "Certo. A dopo."

Mezz'ora dopo Faith era pronta per partire, per tornare a casa. Sentiva già nostalgia di quel posto, di quella casa che sulle pareti aveva scritti con inchiostro invisibile tutte le parole, i sentimenti e i sorrisi scambiati e condivisi da quelle cinque persone.

"Faith."

Faith fu distolta dai suoi pensieri dalla sorellina, che seduta sul suo letto agitava le gambine.

"Dimmi."

La ragazza si inginocchiò davanti a lei, prendendole le mani.

"Mi ci potti ancoa qui vero?"

Faith le sorrise, intenerita.

"Ma certo piccolina, quando vuoi."

"Pomesso?"

"Promesso."

Emma rise, agitando i capelli biondi. In quel momento il campanello suonò. Faith sorrise un'ultima volta alla bimba prima di alzarsi e andare ad aprire la porta. Sull'uscio si rivelò la figura di Louis.

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