Stubborn

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"Un americano e una brioches alla crema, grazie." affermò la signora, chiudendo il menù delle bevande e poggiandolo sul tavolo.

"Io.. prendo.. in realtà non saprei, lei cosa mi consiglierebbe giovanotto?" chiese il marito, poggiando gli occhi sul ragazzo davanti a sé.

Louis sollevò gli occhi azzurri dal taccuino senza muovere la penna.

Osservò l'uomo guardarlo da sopra i suoi occhiali, rigorosamente scivolati sulla punta del naso.

"Uhm.. non saprei, io di solito a colazione prendo un caffè espresso, ma non mangio nulla quindi per quello non saprei consigliarla.." rispose sorridendo.

"Capisco.. se dovesse mangiare qualcosa insieme al caffè, preferirebbe una ciambella glassata o una brioches alla marmellata? Sono indeciso.."

Louis esitò un attimo per rispondere, 'fa lo stesso, per la miseria' pensò.

"Ciambella glassata." rispose infine.

"Mmh.. certo, però non sarebbe il massimo per il mio diabete.. ma in effetti era scontato che mi avresti risposto così, voi ragazzi potete ancora permettervi di mangiare certe cose.."

"Allora brioches alla marmellata?" cercò di tagliare corto Louis.

Sarah, da dietro il bancone, notò la coppia seduta al tavolino e l'indecisione dell'uomo.

"Mmh.. no, non mi convince, ho il diabete sì, ma un vizio ogni tanto voglio concedermelo.."

Guardò poi Louis giocare nervosamente con la penna, e fu come vedere l'indicatore della sua pazienza scendere vertiginosamente.

"Quindi ciambella glassata?"

Avendo avuto a che fare con lui nei giorni precedenti, Sarah era perfettamente al corrente dell'estrema irritabilità di Louis a causa di ciò che era successo con Faith, e decise che era il caso di intervenire prima che fosse troppo tardi.

"No, troppo, una via di mezzo?"

Si avvicinò al tavolo e mise una mano sulla spalla di Louis, capendo di essere arrivata appena in tempo quando notò la sua mascella serrata nel momento in cui si voltò verso di lei.

"Ci penso io qui, Harry ha bisogno di te in magazzino." disse sorridendo.

Louis sospirò, lasciandole il taccuino e la penna e dirigendosi in magazzino, come gli era stato detto.

Non appena varcò la porta del magazzino, trovò Harry intento a mettere alcuni scatoloni su degli scaffali alti.

"Se a settant'anni dovessi diventare indeciso anche su che cosa devo mangiare per una maledetta colazione, prendimi a schiaffi, ti prego." disse chiudendo la porta dietro di sé e avvicinandosi al collega.

Harry si voltò con un sopracciglio alzato e squadrò Louis dalla testa ai piedi.

"Fidati, anche se dovesse succedere, non sarà di certo l'unico motivo per cui dovrò prenderti a schiaffi." rispose scuotendo leggermente la testa e prendendo in mano una cartellina colma di fogli.

"Ti ha mandato Sarah?" chiese mentre sfogliava quelle pagine.

"Sì, dice che hai bisogno di me."

Harry sorrise leggermente sotto i baffi, capendo come mai Sarah avesse dovuto mandare via Louis dal bar. Diede corda alle intenzioni della sua ragazza, e alzò lo sguardo dalla cartellina puntandolo sul castano.

"Sì, esattamente. Questi scatoloni sono piuttosto pesanti, se mi aiutassi a metterli su questo scaffale" disse indicandone uno piuttosto in alto "mi faresti un enorme favore."

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