Le dita di Luke erano intrecciate a quelle di una ragazza, una ragazza di cui non conosceva il volto. Camminavano lungo un corridoio stretto, con varie porte. Si sentivano voci di sottofondo, rumori indistinti.
"Non posso farlo."
Furono le uniche parole che Luke si sentì dire, prima di voltarsi verso di lei, per vedere il suo volto. O almeno ci provò. Le loro mani si separarono, un rumore assordante si fece spazio nella sua testa, una luce accecante lo costrinse a chiudere gli occhi. Un suono fin troppo familiare aumentava di volume sempre di più. Rumori indistinti si sovrapposero e riempirono le sue orecchie. Luke si voltò e le uniche cose che vide furono due fari che correvano inarrestabili verso di lui. Ogni tentativo di fuga era inutile, i suoi piedi erano come incollati al pavimento. Il tempo di battere ciglio, forse neanche quello. Non riuscì nemmeno a realizzare di essere stato scaraventato via prima di ritrovarsi a terra.
"Non posso farlo."
-
Luke si svegliò di soprassalto con il respiro corto ed affannato. Il cuore batteva veloce, troppo veloce. Si mise le mani sul viso. Aveva la fronte sudata e calda. Sì calmò cercando di dimenticare quell'incubo, per quanto possibile. Guardò l'ora segnata sulla sveglia: 2:56. Sbuffò, levandosi le coperte di dosso e dirigendosi verso il bagno. Poggiò le mani sul lavello guardandosi allo specchio. Bastò un secondo perché le lacrime cominciassero a premere per uscire. Luke resistì poco. La stanchezza gli impedì di trattenerle. Lasciò che scendessero sulle sue guance e serrò le palpebre, mordendosi le labbra per impedire ai singhiozzi di prendere voce. La testa gli faceva male e le immagini vissute poco prima continuavano a tormentargli la mente. Inspirò profondamente e riaprì gli occhi. Fece scorrere l'acqua fredda nel lavello bianco, fissando imbambolato il getto d'acqua scontrarsi contro le pareti di ceramica, mentre il fruscio gli solleticava le orecchie. Si sciacquò il viso provando sollievo al contatto dell'acqua quasi gelida del rubinetto con la sua pelle calda. Si asciugò e tornò in camera sua. Si sdraiò poi nel letto, ma stavolta, malgrado la stanchezza, non si sarebbe riaddormentato.
~
"A domani signora Twist, buona serata."
"Ciao Faith, a domani."
Anne le sorrise mentre la guardava accostare la porta di vetro allo stipite dell'ingresso del negozio.
Faith si mise la borsa in spalla e intraprese la strada che portava al 'Bridge', una strada che ormai i suoi piedi conoscevano a memoria. Arrivata al locale fu accolta subito da Louis, che le lasciò un lieve bacio sulle labbra prima di prenderla per mano e portarla nella stanza riservata al personale."Perché mi hai portata qui?"
"Per stare un po' in pace."
"Ti faranno storie Lou.."
"Oggi ci sono pochi clienti, e Harry sa che se mi fermo c'è un motivo valido."
"E per Harry io sono un motivo valido?"
"Sì, purché non sfori i 10 minuti di tempo."
Faith rise, facendo sorridere Louis di conseguenza.
"Com'è andata oggi?"
"Noioso, c'era poco movimento. Tu?"
"Massì, mi sono punta mille volte con quelle maledette rose, ma per il resto tutto normale."
Louis prese le mani di Faith e le sollevò guardandole le dita.
"Dove ti sei punta?"
"Un po' ovunque."
"Se ti do i bacini dici che passa la bua?"
Louis non la lasciò rispondere e cominciò a baciarle le dita, lievemente rosse.
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Lake House
FanfictionDue sconosciuti scoprono di essere lievemente più legati di quanto non credessero, al punto di ritrovarsi a vivere un mese in una casa per le vacanze fuori dalla loro città: Londra. Tante cose succedono in quelle settimane, un rapporto si costruisce...