Capitolo 9 - Tears

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Ero sazio, avevo finito il piatto di lasagne che Kristina aveva cucinato.
Ero seduto a tavola con quella famiglia palesemente alla buona, mi sentivo fuori luogo in principio nel trovarmi in una casa così piccola e grezza, ma nel complesso ci trovai tanto amore e tanta sofferenza. La cucina era piccola e a malapena ci entravano il piano dei fornelli con il frigo e un tavolo per quattro ma loro tre rendevano l'ambiente gradevole, perchè erano dei normali fratelli che vivevano con il poco che avevano. C'era amore fra di loro, lo percepii nel modo in cui ridevano e scherzavano nonostante le loro vite non fossero facili e lisce come l'olio.

La cena finì e Kristina sparecchiò la tavola mentre io la guardavo:

- Ehm.. Vuoi una mano? - domandai d'istinto.

- No - mi rispose impegnata a posare i piatti nel lavandino.

- Come vuoi.. - dissi appoggiando il gomito sul tavolo per sorreggermi la guancia.

I fratelli erano andati in camera probabilmente a fare i compiti dato che Edward prese lo zaino da vicino al divano.

Approfittai del fatto che fossimo soli per rompere il ghiaccio e dirle qualcosa:

- Scusa se sono venuto, volevo vederti e magari farti un pò compagnia, non ero sicuro di trovarti a casa ma dopo oggi sapevo che non mi avresti chiuso la porta in faccia - dissi accennando un mezzo sorriso.

Kristina sembrò stare in silenzio ma dopo pochi secondi si degnò di rispondermi:

- Dimenticati di ciò di cui abbiamo parlato, non avrei dovuto dirti i cazzi miei - disse fredda come il marmo.

- Se lo hai fatto è perchè ti ispiro fiducia, e non hai sbagliato, ti puoi fidare di me. Forse ti sembra strano che mi sono fiondato qui, che anzi che stare a fare concerti e il divo in giro per Berlino sono a casa di una normale famiglia, ma per me non è un peso - dissi cercando di confortarla.

- Bill non è quello il punto, è che tu da quella sera hai iniziato a volerne sapere più su di me, non puoi seguire le persone così! La gente comune ha una vita, dei pensieri per la testa, non posso darti retta. Stai sprecando il tuo tempo, e poi non mi conosci bene, sono tre giorni che ci vediamo e già sei partito in quinta - mi disse voltandosi verso di me.

Mi alzai per andarle vicino:

- Senti, io ti voglio aiutare -

- Ma stai scherzando? Non puoi aiutarmi, la mia vita è questa e basta! Bill tu sei famoso in tutto il mondo mi sembra persino irreale che tu sia a casa mia! Non che mi faccia effetto che tu sia un Vip ma non puoi avvicinarti a me lo capisci? Neanche come amico. Come niente! Io sono fatta per stare qui e tu devi stare con gente del tuo calibro, io non ci voglio uscire con te! Ti ho offerto la mia cena ma tu avresti potuto mangiare roba migliore sta sera! - Disse alzando il tono della voce.

- Hey dici che non abbiamo confidenza ma mi stai urlando in faccia liberamente! - dissi scherzando un pò.

- Comunque se sono qui con te è perche davvero mi interessa starti vicino, è vero, è la prima volta che ho un rapporto così vicino con una ragazza normale ma questo non mi impedisce di provare! Ho avuto interesse sin dalla prima volta che ti ho visto per quei cinque minuti scarsi e quindi secondo me ne vale la pena, mi dici che non ti interesso ma intanto oggi hai aperto il tuo cuore a me! Ammettilo che mi guardavi quella sera perchè un pò ti piacevo! - dissi diventando serio e gesticolando come un pazzo.

- No...non è come pensi tu... Ti prego smettila di pressarmi mi metti confusione e già io di mio sono sempre confusa da ventitrè anni! - mi disse grattandosi la fronte e poi sospirando come per mandare via lo stress che le stavo causando.

Dream Machine {BILLKAULITZ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora