Capitolo 21 - Bill, are you shy?

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Era passata una settimana dall'incontro con la signora Annalyza e Kristina si stava impegnando alla grande con il progetto. Avevo comprato fogli, matite e quadernetti in modo che lei potesse lavorare tranquillamente e di tanto in tanto andavo a darle un mio parere sulle bozze.

In quella settimana avevamo parlato poco di noi due, c'erano i fratelli nella maggior parte del tempo e lei non dava a vedere i suoi sentimenti per me davanti a loro perciò nessun bacio da allora se non un abbraccio prima di andare a dormire.

La situazione era intensa all'inizio perchè c'era stato il funerale della mamma ed io non sapevo bene come prendere tutti e tre. Sembravano spenti e a volte felici. Io non sapevo quanto in realtà soffrissero per quella donna ma cercai comunque di farli sentire a proprio agio in casa mia.

Fortunatamente Ariel era in pausa dal lavoro per organizzare la tournèè e aveva tempo a sufficienza per uscire con Kristina. Questa cosa iniziava a starmi a cuore perchè mi faceva piacere che mia cognata si stesse affezionando a lei, aveva bisogno di un amica possibilmente femmina per confidarsi e distrarsi. Era giusto a ventitrè anni.

- Buongiorno - dissi arrivando in soggiorno.

- Buongiorno - mi disse Simon sul divano che faceva i compiti.

- Dove sono Eddy e Kristina? - domandai affacciandomi nelle varie stanze per verificare dove fossero.

- Kristina ha accompagnato Eddy a scuola con la tua macchina... spero non sia un problema - disse grattandosi la testa.

- E perchè tu non sei andato? - domandai un pò sconcertato. Kristina guidava a quanto avevo capito ma io non sapevo che aveva la patente perciò per i primi secondi iniziai ad imparanoiarmi al solo pensiero che qualcuno la potesse fermare.

- Non sono andato perchè sono stato male, sta notte ho vomitato -

- Vuoi qualcosa per digerire? -

- No tranquillo adesso va meglio -disse chiudendo il libro e mettendolo in cartella.

- Bene, ma tua sorella ha la patente? - domandai sull'orlo del panico.

- Si certo glie l'aveva pagata Raven -

Mi tranquillizzai sapendo che la patente ce l'aveva ma da un'altra parte mi irritai solo al sentire nominare il nome di quella schifezza umana: Raven. Non doveva più esistere nella sua vita, non doveva più essere nominato. Kristina non c'entrava più niente con lui.

Andai a fare il caffè e sentii una chiave girare nella serratura all'ingresso:

- Ciao Bill - disse Kristina sorridendomi.

- Buongiorno - dissi porgendole un caffè sul tavolo.

- Grazie ne ho bisogno, sono mezza addormentata ancora - disse ridendo.

- Non sapevo avessi la patente -

- Quante cose stai scoprendo di me - disse lei scherzandoci su.

Ci sedemmo a tavola e Simon si alzò per andare in camera sua lasciandoci del tempo per stare da soli.

- Mi ha detto Simon che la patente te l'ha pagata Raven, quante cose ha fatto quell'uomo nella tua vita? - chiesi un pò geloso forse.

- Oh si.. devi sapere che quando l'ho conosciuto non sembrava cattivo.. io andavo al liceo e stavo da mia nonna materna. Poi mia nonna è morta di ictus e non sapevo come fare. Qualche giorno dopo dei miei amici non molto ben conosciuti mi hanno presentato lui, che gli vendeva la droga all'epoca e come ti avevo già detto mi aveva offerto una casa per me e i gemellini. Il problema è che andando avanti con i mesi oltre al lavoro del night lui aveva iniziato a maltrattarmi e a darmi come puttana alla gente che conosceva.. lui in tutto questo aveva un giro di soldi e droga.. ecco perchè io non riuscivo a rifarmi una vita. Avevo bisogno di un lavoro,soldi e un tetto per me e i miei fratelli - disse.

Dream Machine {BILLKAULITZ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora