Capitolo 33 - Phone ring

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Il mattino seguente mi svegliai con la testa decisamente più leggera degli altri giorni. Sentivo come se un blocco di cemento si era finalmente sollevato dal mio stomaco smettendo di comprimerlo. Spalancai gli occhi e vidi pareti di colore diverso rispetto a quelle della mia stanza. Voltandomi a sinistra vidi il sole disteso. Magicamente un sorriso mi comparve nel vedere Kristina dormire per la prima volta a due centimetri dal mio corpo. Mi sentivo rilassato e contento della decisione che avevamo preso. Finalmente metà del lungo percorso era stato completato, forse la parte più importante. Lei continuava a dormire ed io sentendo solo le lenzuola coprire il mio corpo continuai a sorridere e a pensare alla nottata, quella in cui avevamo fatto l'amore. A dir la verità avevamo fatto l'amore mille volte io e lei, con sguardi, parole e insulti. Ma mai per davvero unendo le nostre carni e questo mi faceva caricare di adrenalina già alle nove di mattina. Mi alzai cercando di non far rumore e andai a cercare gli indumenti che avevo tolto anzi, che mi erano stati tolti.
Trovai i boxer sporchi e un pò schifato li indossai uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alle mie spalle per dirigermi al piano di sotto.

Cosa avrei raccontato ai gemelli? Che sicuramente avevano notato che nella mia stanza non c'ero? E se ci avevano origliato da dietro la porta? Ero preoccuopato di come avrebbero potuto prenderla.

Mi fiondai nel bagno al piano inferiore per farmi una doccia e cambiarmi.

- Bill devo andare in bagno - sentii la voce di Eddy da dietro la porta.

- Ho finito ho finito.. -

Uscii e immediatamente vidi Edward farmi un sorrisino strano, quasi per contenere grosse risate.

Senza diventare troppo rosso come un peperone non gli diedi retta ed entrai nella mia stanza in cerca di abiti nuovi.

Alcuni minuti dopo mi diressi in salotto perlomeno a farmi vedere dai due fratelli e magari a preparare la colazione.

Ero un pò a disagio ancora per la situazione e mi limitai a guardare prima uno e poi l'altro che avevano comportamenti strani, silenziosi.

- Beh? Buongiorno! - sbottai nel silenzio.

- Ehm si buongiorno scusa - disse Simon grattandosi la testa e girandosi verso il frigo seguito da uno sghignazzo di Edward.

- Cosa avete da ridere? Rendetemi partecipe - domandai cercando di non far vedere la mia agitazione.

- Ieri sera non avevamo sonno - disse Edward scoppiando a ridere di gusto seguito dal fratello.

Mi immobilizzai di fronte alle loro facce che avevano sicuramente sentito cosa stavamo facendo io e la loro tenera sorellina. Che vergogna pensai tra me e me.

- E allora? - continuai.

- Niente volevamo dirti che siamo contenti che tu e Kiki state insieme - i due continuarono a ridere a crepapelle lasciandomi di fronte a loro in presa al panico.

Avevano due facce da culo mentre lo dicevano e così decisi di partire verso tutti e due inseguendoli per tutto il piano fino a salire le scale.

- Ahia! Hei ma che fate? - urlò Kristina dopo essersi presa una gomitata mentre scendeva.

I gemelli si chiusero in una stanza.

- Hey pisciasotto così non vale - dissi piegato sulle ginocchia respirando con fatica.
Facendomi una risatina maliziosa nella mente scendevo dalle scale pensai a me e Tom in un hotel durante zimmer 483 tour che avevamo visto una coppia fare sesso dalla finestra.

Quando arrivai in soggiorno salutai la mia fidanzata. Che strana questa parola per me.

- Ciao, caffè? - chiese porgendomi una tazzina. Era anche lei evidentemente imbarazzata dopo ciò che era successo.

- Si grazie - risposi sorridendo.

- I tuoi fratelli ci hanno sentiti - dissi rompendo il ghiaccio.

Un getto di caffè mi passò davanti finendo per terra: - cosaaa? - Kristina aveva sputato dal sobbalzo.

La guardai serio per un attimo e poi scoppiai a ridere nel vederla con quell'espressione da pazza psicopatica.

- Tanto avremmo dovuto dirglielo - dissi.

- Si certo ma non era il caso che sapessero che abbiamo scopato - disse ironicamente.

- Hey signorina modera il linguaggio - dissi alzandomi.

- Scusi mi ero dimenticata che sono la fidanzata di uno dei cantanti più famosi di Germania - disse mentre si appoggiava al mio petto circondandomi con le sue magre braccia.

Simon e Edward tornarono in salotto quasi impauriti e io e Kristina ancora un pò imbarazzati di fronte a loro scattammo subito e ci separammo.

- Tranquilli non vi vergognate - disse Simon ridendo come uno scemo.

- Simon ti ammazzo - disse Kristina fingendo di incazzarsi.

- Quindi state insieme? - disse Edward guardandoci in faccia.

Io e Kristina rimanemmo zitti come due bambini in castigo e poi io rompendo la timidezza e uscendo fuori dal guscio per una volta mi feci avanti:

- Si! Come ho detto a tuo fratello ieri io amo Kristina e spero che vi faccia piacere avermi come cognato! - dissi cercando di restare serio di fronte alle loro facce fucsia dal ridere.

I due scoppiarono a ridere all'unisono e ci corsero incontro abbracciandoci.
Fu lì che capii che i due gemelli avevano finalmente chiarito lasciandosi alle spalle l'episodio del giorno prima.

Ci stringemmo tutti e quattro a mo di squadra e mi sentii orgoglioso di aver trovato quella splendida famiglia.

- però mi raccomando abbassate la voce - disse a tono basso Simon.

Rimasi un attimo a bocca aperta seguito da Kristina e poi iniziammo tutti a spintonarci e a tirarci schiaffi amichevoli.

Nel pomeriggio il clima era di una felicità immensa e ci eravamo divertiti anche a pranzo come dei normali ragazzi senza pensare al resto che ci circondava.

- Bill io esco, vado a fare la spesa mancano delle cose qui - disse Kristina afferrando la borsetta e poi prima di andare si rigirò:
- Spero non ti dispiaccia se uso la tua carta -

- Se mi dispiace? Non lo dire neanche per scherzo! Ma non è il caso che vai tu, c'è Andrew che può andare - dissi mentre guardavo la tv.

- No voglio farmi una passeggiata - disse indossando un pantalone un pò consumato e una canottiera sportiva.

Pensai che era arrivato il momento di pensare a noi. E a trattarci bene. Da quando l'avevo ospitata ne erano successe così tante che non ero neanche riuscito a portarla in giro per negozi. Avevo sempre paura che Raven ci potesse vedere.

A proposito, prima che Kristina uscì dalla porta la chiamai e le domandai:

- Quel tizio ti chiama ancora? - non meritava neanche essere chiamato per nome.

- No Bill.. Perchè? - disse Kristina diventando seria.

- Così.. Stai attenta e se hai bisogno chiamami.. -

- Non ti preoccupare.. Si sarà spaventato con la storia di Simon e sarà sparito per non farsi prendere dalla polizia... - disse facendo spallucce e salutandomi.

Continuai a guardare la TV per una buona ora e poi sentii il mio telefono squillare:

- Bill noi usciamo - disse Edward chiudendo la porta.

Mi alzai di corsa a prendere il telefono e   quando lessi il numero sul display le gambe iniziarono a cedere, non avevo il coraggio di rispondere, ero terrorizzato da certi tipi di telefonate. Rispondo o non rispondo? Pensai con lo schermo dinanzi al viso teso.

Dream Machine {BILLKAULITZ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora