Capitolo 27 - Lies

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- Sta uscendo un pò troppo in questi giorni... - disse.

- E dove va? - domandai. In effetti non c'era in casa, e la sera prima era uscito tardi senza dare troppe spiegazioni. Iniziavo a farmi paranoie.

- ...Senti Bill lascia stare fai finta che non ti ho detto niente - mi disse cercando di andarsene.

Lo presi da un braccio e lo fermai:

- Eddy se hai qualcosa di importante da dirmi dimmelo e basta, posso provare ad aiutarti -

- Ma è il mio gemello e non riesco a voltargli le spalle -

- Anche io ho un gemello e lo sai bene, lo amo con tutto il mio cuore ma se è una questione di vita o di morte me lo devi dire, devo sapere cosa gli succede se no non possiamo aiutarlo. Pensala così se non gli avessi voluto bene te ne saresti altamente fregato... O no? - dissi cercando di convincerlo a sputare il rospo.

- E va bene... Ma ti arrabbierai... - disse continuando ad evitare il mio sguardo.

- Dimmi avanti - dissi sospirando preparandomi al peggio.

- Simon ti ha rubato dei soldi - disse stringendo gli occhi come per non assistere alla brutta scena che stava vivendo.

Ricevetti un pugno nello stomaco sentendo quelle parole. Improvvisamente gelai e diventai rigido come un palo. Non sapevo come reagire, non sapevo se piangere o incazzarmi o fregarmene. Mi sentivo appeso ad un filo e Eddy capiva che la cosa mi aveva alquanto ferito.

- C...cosa? Da.. Da dove? - domandai iniziando ad avere un espressione triste in volto, delusa.

- Ha cercato in tutta la casa e poi ha trovato dei soldi incustoditi nello studio di registrazione... - continuò.

Avevo circa mille euro nello studio, era una somma che avevo avuto da una banale intervista. I soldi non erano un problema per me, ne avevo finchè bastavano grazie a Dio, ma il gesto mi aveva spezzato il cuore e per di più ero curioso di sapere cosa ci aveva fatto.

- Perchè ha fatto una cosa simile? -

Eddy iniziò a lacrimare dal dispiacere e forse le facevo anche pena con la faccia di uno che era appena stato preso in giro.

- Perchè... Doveva pagare un debito, a Raven... - disse.

Improvvisamente sentii la faccia infuocarsi e arrossire dal troppo nervoso. Ecco il nome che speravo non esistesse più: Raven era di nuovo in mezzo al discorso.

- Perchè diamine aveva un debito con Raven?! - domandai sbattendomi le mani sulle ginocchia. I soldi erano passati in secondo piano.

- Perchè Raven prima che venissimo qui a casa tua lo aveva obbligato a spacciare cocaina e erba.. E Simon impaurito dalle sue minacce verso Kristina aveva accettato creando un giro a scuola e vicino al quartiere tra i ragazzini della nostra età. Poi ha iniziato a fumare erba e quindi metà la vendeva e metà la fumava e i soldi non gli bastavano mai per coprire la parte che non veniva venduta e allora Raven stufo se l'era presa con Kristina chiamandola continuamente. Ecco perchè in questi giorni la sta martellando... Simon fuma erba e per di più è in questo brutto giro con Raven e io non sapendo che fare te l'ho detto a te... Ecco tutto - concluse.

Ero rimasto sbigottito e la bocca mi si era quasi spalancata. Ero concentrato a seguire il discorso e quindi avevo perso il controllo dei miei muscoli facciali. Il mio colorito era diventato pallido. Non sapevo dove sbattere la testa. Simon aveva contatti con Raven e la cosa peggiore era che sicuramente era stato lui a spifferargli il fatto che Kristina e loro vivevano a casa mia, si vedevano a mia insaputa e quindi lo sapeva per forza. Si era approfittato di Simon che da ragazzino di quattordici anni era stato costretto ad accettare e per risanare il debito aveva rubato a me dei soldi, perchè aveva il vizio di fumare. C'erano tante cose che non avevano un ordine nella mia testa in quel momento e tra questi spuntava Kristina, che non si era ancora fatta viva.

- Dobbiamo fare qualcosa - risposi a Eddy pensando con le mani dietro la nuca a cosa avrei dovuto fare.

Raven sapeva che non avrebbe potuto raggiungermi per farmi del male, ero un personaggio famoso, ero difficile da trovare da solo. Dei poliziotti facevano a turno per controllare la mia abitazione e non avrebbe potuto neanche avvicinarsi. La mia paura era che Simon potesse cadere in strade ancora più brutte di quelle e Kristina? Perchè sapeva tutto e non mi aveva detto niente? Mi sentivo inutile, come se non appartenevo a quella casa, come se all'improvviso ero solo e al buio. Mi avevano tradito alle spalle e anche la donna per la quale stravedevo.

Mi alzai dal divano in cerca di una soluzione ed eddy mi guardò dispiaciuto.

- Grazie di avermi raccontato tutto, userò discrezione - dissi simulando una specie di "sorriso" malconcio al ragazzino.

La mattinata trascorse e non c'era traccia in casa nè di Kristina nè di Simon ed io avevo pensato di uscire a cercarli:

- No fermo non andare, se con loro c'è anche Raven ti potrebbe fare del male -

All'inizio pensai che Eddy aveva ragione ma poi mi scattò l'ira di poco prima:

- Non me ne importa niente! Adesso esco a cercarli e se c'è anche quel figlio di puttana lo ammazzo! - lasciai Edward a tavola a finire la sua pizza e uscii di casa fiondandomi in macchina così veloce che inciampai sul gradino dell'ingresso.

{ sto facendo capitoli corti ma più intensi in modo da farvi entrare di più nella storia, che si sta facendo più complessa baci e commentateee😘😘😘}

Dream Machine {BILLKAULITZ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora