Capitolo 29 - Polizei

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Due guardie una volta arrivati, mi misero a sedere sulla poltrona nell'ufficio del commissario di polizia.

- Lasciatemi, non sono un delinquente - dissi massaggiandomi le braccia e lanciandogli un'occhiataccia.

I due se ne andarono lasciando entrare il commissario. Era un uomo sulla settantina, capelli e baffi bianchi e la corporatura un pò rotonda.

Non disse nulla appena entrato e in modo molto impassibile si sedette per poi iniziare a digitare non so cosa sul computer posto sulla scrivania.

Lo guardai attentamente, in cerca di una spiegazione.

- Allora, Bill Kaulitz giusto? -

- Si sono io - dissi un pò intimorito.

- Perchè si trovava alle ore dodici e venticinque si fronte alla scuola St. Patrick di Berlino? -

- Ero andato a prendere un caro amico... Che si trovava lì con dei coetanei -

- Lei vuole dirmi che ha amici di quattordici anni? - domandò poco convinto.

- Si.. È lungo da spiegare, è il fratello della mia fidanzata - dissi mentendo.

Ovviamente Kristina non era la mia fidanzata ma non potevo raccontare la storia della prostituta e tutto il resto. Sarebbe successo un putiferio.

Le dita avevano ripreso a digitare:

- Signore, lei ha ventidue anni compiuti a settembre, quasi ventitrè, perchè ha picchiato un ragazzo più piccolo di lei? - disse toccandosi gli occhiali che aveva appesi al collo.

- Quando sono arrivato stava picchiando il mio amico Simon e.. Io non ho resistito nel vedere il povero ragazzo per terra così l'ho difeso - dissi grattandomi il naso dall'agitazione.

- Non posso rilasciarla mi dispiace - concluse.

- Come no? Io sono un cantante famoso! Devo tornare a casa! -

- Oh tu non hai la più pallida idea di quanti personaggi famosi abbiamo arrestato. Per il momento passerà la notte qui in commissariato e vedremo cosa fare domani - disse il commissario alzandosi.

- Commissario ho delle notizie dall'interrogatorio con l'altro ragazzo. Si tratta di Roger Polsinki, il russo che era coinvolto nella rissa con Simon Wilson e il qui presente Bill Kaulitz - disse indicandomi un uomo non molto più grande di me entrando di fretta.

Avevo paura che ci fosse qualcosa che io non sapevo.

- Dall'interrogatorio e una breve perquisizione abbiamo trovato della marijuana all'interno dei suoi boxer e Polsinki ci ha detto che ne fa uso e che la compra spesso dal quattordicenne Simon Wilson. Dobbiamo prendere provvedimenti per il ragazzino  e capire perchè non ha genitori che si occupano di lui. -

Un nodo mi oppresse la gola e lo stomaco e improvvisamente mi sentii mancare su quella sedia. Simon era stato picchiato per la droga e ovviamente nessuno sapeva niente di questi affari loschi. Lo avrebbero portato dagli assistenti sociali perchè aveva solamente quattordici anni ed era senza genitori.

Dovevo contattare Kristina. Non sapevo dov'era, aveva il cellulare spento ed io come un cretino ero legato lì senza potermi muovere.

Presi coraggio e confidai un dettaglio: - Simon Wilson è sotto la mia custodia e quella di Kristina Wilson, sua sorella maggiore che sta insieme a me -.

Il commissario rimase un attimo sbalordito e l'altro poliziotto proseguì con le domande:

- Dove possiamo trovare la ragazza in questione? -

Bella domanda, l'avrei voluto sapere anche io.

- Non lo so - dissi sconfitto.

- Kaulitz può andare - disse il commissario aprendomi la porta.

- Ma come? Voleva mettermi dentro fino a dieci minuti fa - esclamai facendo una faccia dubbiosa

- Lei mi sembra un bravo ragazzo... Non ho molti pretesti per metterla dentro a dir la verità... Vada prima che cambi idea -

Mi alzai senza pensarci due volte e sgattaiolai verso l'uscita senza neanche salutare.

Arrivai al box dell'entrata e trovai Edward seduto che sbatteva i piedi a mò di tic.

- Eddy! - corsi ad abbracciarlo.

- Hanno preso Simon - disse guardando per terra.

- Come l'hanno preso? Ho appena parlato con un poliziotto e ha detto che se trovano Kristina il ragazzo è libero! -

- No Bill.. Se trovano Kristina non finisce agli assistenti sociali. Ciò non toglie che Simon spaccia e aveva droga addosso come Roger. La rissa è iniziata perchè Simon ha paccato il ragazzo dandogli la quantità minima ad un prezzo troppo alto - disse spiegandosi perfettamente.

Ero stravolto dalla vicenda delle ultime due ore. Volevo avere Kristina qui, che nel frattempo non ero riuscito a contattare.

Feci a Edward segno di aspettare e poi andai vicino alla finestra dell'atrio per provare a richiamarla.

Il telefono suonava ma di lei non avevo nessuna traccia.

Tornai da Eddy che nel frattempo si era alzato per passeggiare avanti e indietro:

- Vado a cercare tua sorella non può essere sparita così! - dissi alzando le spalle.

- Va bene - annuì Edward.

Uscii dal commissariato accorgendomi di non avere la macchina e allora chiamai Andrew, il bodyguard, chiedendogli di portarmela.

****

Decisi di andare a casa e vedere se poteva essere tornata mentre noi eravamo assenti.

Girai le chiavi nella serratura e quando entrai il mio presentimento non era errato.

Kristina era seduta a tavola, con le gambe accavallate e le braccia conserte; fissava il vuoto e sbatteva leggermente il piede imitando il tic di suo fratello.

Un'espressione di sorpresa la colse in viso quando mi vide entrare:

- Finalmente sei qui! Proprio non ti interessa niente del fatto che me ne sono andata sta mattina! - disse urlandomi ma rimanendo seduta.

- Kristina Simon è in prigione, sono andato a fermarlo in una rissa e tu adesso mi stai rimproverando del resto? Avremo molto di cui parlare adesso seguimi e andiamo in commissariato! -

- Cosa significa che mio fratello è la???? Cosa diavolo è successo Bill? - domandò mentre uscivamo insieme dalla porta.

In macchina cercai di spiegarle più dettagliatamente l'accaduto, senza ricevere risposte e spiegazioni da parte sua. Kristina sapeva che Simon spacciava e c'erano dei dubbi che non smettevano di tormentarmi nella mia testa. Oltre al fatto che quella mattina era sparita lasciandomi come un demente a casa di Tom.

Arrivammo nuovamente al commissariato e quando entrammo trovammo Edward passeggiare ancora avanti e indietro dall'agitazione.

- Oh eddy! - esclamò Kristina correndo da suo fratello per abbracciarlo.

- Dov'è il commissario? Ho bisogno di parlare con lui - aggiunse Kristina guardandosi intorno.

- Sono qui signora, ha bisogno? - disse l'uomo sulla settantina di poco fà passando casualmente dall'atrio.

- Oh.. B- buongiorno S-signore - disse Kristina tendendogli la mano spaventata.

- Mi segua pure - disse il commissario facendole segno di seguirlo in ufficio.

I due entrarono nella stanza e io mi trovai nuovamente con Edward:

- Allora come stai? - domandai facendogli segno di sedersi.

- Bill come vuoi che stia, mio fratello quando si renderà conto che ti ho raccontato della vicenda dei soldi se la prenderà con me e tutto sarà rovinato - disse Eddy sedendosi sulla sedia a peso morto.

Dream Machine {BILLKAULITZ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora