Capitolo 23 - Bad calls

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La serata andò abbastanza sciolta nonostante la cena fu difficile da digerire.

Rientrammo a casa dopo aver chiacchierato ancora un pò sul più ed il meno e la rassicurai ancora una volta sul fatto che l'indomani con la presentazione sarebbe andata bene.

Non avevamo più ripreso il discorso riguardante il fatto che ci stavamo innamorando. Forse si era davvero impaurita della questione e io bloccato da questo mi demoralizzai un pò. Con lei era sempre così un giorno certezze e un altro giorno niente.

- Bill le chiavi? - disse sussurrando Kristina.

- Ce le ho qui - aprii il cancello ed entrammo finalmente in casa.

Era mezzanotte e i gemelli erano ancora svegli a giocare all' Xbox. Un gioco di guerra di Tom.

- Ciao a tutti e due - dissi salutandoli e chiudendo la porta a chiave.

- Basta spegnete e tutti a dormire! - disse Kristina sbattendo le mani a mò di mammina.

I ragazzi sbuffarono e staccarono la playstation: - Ok basta che la smetti di urlare - disse Simon alzandosi la tuta che gli stava a vita troppo bassa.

Erano entrambi alti per avere quattordici anni e Kristina in mezzo a loro sembrava la sorellina minore. Non doveva essere facile avere a che fare con due maschi e per di più adolescenti.

Una volta rimasti soli andammo ognuno nel proprio bagno e quando uscimmo in pigiama ci ritrovammo nel corridoio e Kristina mi sorrise sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio.

Improvvisamente la vidi venirmi in contro e avvinghiare le sue braccia al mio corpo. D'istinto la strinsi più forte annusando il suo profumo di cocco nell'incavo tra la spalla e il collo. I suoi fianchi sotto le mie mani erano quasi fragili, sembrava una bambola.

- Grazie per la cena - disse poi al mio petto.

- E di cosa? Per te questo e altro...grazie a te per le belle cose che mi hai detto -

Dissi chiudendo gli occhi e continuando a stringerla.

Un sospiro quasi malinconico uscì dalla sua bocca e poi si staccò per darmi la buona notte con un leggero sorriso.

Ricambiai ed entrai nella mia stanza spegnendo subito le luci. Il mattino dopo avremmo dovuto essere in piedi presto.

Puntualmente la sveglia suonò e sentii dei passi marcati per il corridoio. Probabilmente Eddy e Simon stavano correndo poichè in ritardo per andare a scuola.

Mi alzai trascinandomi fuori dal letto voglioso di dormire altre tre quattro ore minimo. Ma per Kristina questo ed altro.

Mi fiondai in bagno prima per svuotare la vescica come ogni mattina e poi per entrare nella doccia ancora ad occhi semi-chiusi.

Uscii lavato e profumato e mi asciugai i capelli con la spazzola verso l'alto.

Mi vestii e come uscii dal bagno vidi Kristina già pronta con la borsa in spalla:

- Buongiorno - mi disse con un sorriso radiante.

- Hey - le risposi a mia volta.

- Sto crepando uffff - disse saltellando su se stessa.

- Tranquillaaa andrà tutto bene! Prendo le chiavi e andiamo! - dissi andando in salotto ad infilarmi le scarpe.

Partimmo in silenzio e arrivammo alla famosa agenzia per l'appuntamento.

Entrammo e di nuovo il receptionista dell'altra volta alzò la cornetta per collegarsi con l'interno di Annalyza per avvertirla che eravamo arrivati:

Dream Machine {BILLKAULITZ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora