Capitolo 10 - Scars

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Era una mattina di Giugno come le altre. Mi ero alzato presto come al solito e avevo pensato di vedermi con Tom e i ragazzi per fare colazione.

Ordinammo la colazione a casa mia e ci mettemmo tutti insieme sulla terrazza.

- Allora Bill che combini in sti giorni? - Disse Gustav mettendo lo zucchero nel caffè.

- Mah niente, sto conoscendo la ragazza del Night di quella sera - dissi sbadigliando.

- È partito di cervello - disse Tom ridendo e toccandosi le treccine stravaccato sulla sedia.

- Finiscila di fare il buffone - dissi fulminandolo. Era sempre il solito.

- Raccontaci, com è? - disse Georg curioso.

- È come è! E basta non fatemi domande - dissi chiaramente irritato.

- Oh oh il ragazzo è arrabbiato -

- È una ragazza complicata da quanto racconta lui.. Non vive in una bella zona ed è obbligata a prostituirsi - disse Tom spifferando tutto ma in modo serio.

Non lo picchiai solo perchè non volevo averlo sulla coscienza ma in quel momento l'avrei schiacciato con la testa sul tavolo.

- Cosa?! Bill perchè esci con lei? - disse Georg.

- Perchè si, a me interessa sul serio e voglio aiutarla. Non so come e da dove cominciare ma mi dispiace che una ragazza della nostra età debba vivere un inferno del genere! Ha due fratelli gemelli da mantenere - dissi mettendomi una mano sul ginocchio in cerca di comprensione.

- Oh.. Cavolo mi dispiace - intervenne Gustav.

- anche a me - dissi continuando a bere il mio caffè mandando giù il boccone amaro di quei pensieri.

La mattinata continuò e i ragazzi tornarono a casa loro mentre io me ne stetti sul divano a guardare la Tv. Ero annoiato e così andai dentro allo studio a cantare qualche canzone da solo. Avevo bisogno di cantare un pò e le canzoni partirono una dopo l'altra facendomi dimenticare che era già quasi ora di cena.

Fuori non era ancora buio perchè le giornate si erano allungate. Tolsi le cuffie e mi ricordai di chiamare Kristina che a quest'ora sarebbe stata a casa.

K: pronto?
B: Ciao!
K: ciao...
B: mamma mia che entusiasmo nel sentirmi!
K: Dimmi Bill cosa c'è?
B: sei tu che mi hai dato il numero e quindi dovevi saperlo che ti avrei chiamata!
K: Lo so, però ci sarà un motivo se l'hai fatto.
B: in verità non c'è - dissi sorridendo dal telefono.
K:....
B: ci sei?
K: si si
B: non hai nulla da dirmi?
K: veramente non lo so
B: ti fa piacere la mia telefonata?
K: un pò. - a quelle parole feci un mega sorriso, era già tanto la sua risposta. Mi aspettavo un no secco.
B: bene, sappi che se vorrai ti chiamerò più spesso
K: grazie...ehm.. Io non so cosa dire.. Scusa
B: per cosa?
K: insomma... Stai provando in tutti modi di allacciare un rapporto con me e io ti sto respingendo.. Sono una persona di merda.
B: è normale che tu abbia paura.
K: si e tu me ne fai tanta! Non sono abituata a tutte queste attenzioni...
B: c'è sempre una prima volta. - sorrisi e poi dedussi che anche lei molto probabilmente aveva sorriso siccome aspettò due secondi prima di rispondere.

K: beh comunque sei l'unico che mi rispetta così tanto.. Gli altri non ci hanno mai pensato al rispetto..

B: smettila di pensare a quegli schifosi! Presto non dovrai più soffrire.
K: cosa intendi?
B: che io ti tiro fuori da lì. Insieme ai tuoi fratelli.
K: Bill...
B: non voglio sentire polemiche! Devo pensare a come farti vivere lontana dalle minacce.
K: devo andare.. Ci sentiamo.. Ho da fare

Dream Machine {BILLKAULITZ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora